Dal 2 al 4 maggio 2012 la Spagna ha sospeso i trattati di Schengen aumentando i controlli alle frontiere con la Francia per “scongiurare” l’arrivo nel paese di “manifestanti violenti” e blindando con migliaia di agenti le strade di Barcellona.
In questi giorni si terrà infatti nella capitale catalana, il vertice del consiglio di governo della Banca Centrale Europea. Le misure di sicurezza per impedire contestazioni violente sono state giudicate “faraoniche” persino dal sindacato di polizia. Ottomila uomini, centinaia di blindati parcheggiati nei punti nevralgici della città. Insomma, la stessa scena vista tante volte negli anni passati in occasione di vertici internazionali.
La blindatura della città è stata giustificata dal Consigliere degli interni catalano Felip Puig come prevenzione di manifestazioni violente. Il 29 marzo scorso, durante la giornata dello sciopero generale, ci furono infatti episodi di violenza con l’incendio di negozi e cassonetti. In quell’occasione i mossos d’esquadra (la polizia catalana) caricarono con violenza le manifestazioni, usando i famigerati proiettili di gomma (ancora legali in Spagna), provocando numerosi feriti e il ferimento di un ragazzo italiano, rimasto senza vista. Anche nel 2011, nei giorni della protesta degli indignados, le forze dell’ordine catalane risposero con durezza alle manifestazioni, provocando numerosi feriti e arrestando decine di persone.
Nonostante le eccezionali misure di sicurezza, il 4 maggio scenderanno in piazza gli studenti, per protestare contro l’aumento delle tasse universitarie. Il movimento degli indignados (nato ormai quasi un anno fa, il 15 maggio 2011) chiede inoltre ai cittadini di Barcellona di far sentire la loro rabbia contro la Banca centrale Europea battendo pentole o qualsiasi strumento rumoroso da finestre, terrazze e balconi di tutta la città.
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