Roma come Madrid. Le due capitali sud-europee sembrano essersi messe d’accordo ed hanno alzato entrambe nel mese di maggio il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti del trasporto pubblico.
Una stangata che arriva nel pieno di una crisi economica pesantissima per entrambi i paesi. Madrid ha alzato le tariffe il primo maggio, sollevando forti proteste fra i pendolari, mentre Roma doveva farlo a partire dal primo giugno, ma l’aumento è stato precipitosamente anticipato di sette giorni, al 25 maggio.
Aumenta il costo del biglietto del bus sia a Roma che a Madrid
L’Atac, Agenzia per i Trasporti Autoferrotranviari che gestisce il trasporto pubblico nella capitale italiana, non dà spiegazioni su questo anticipo dei tempi. In questi giorni ha invece avviato una iniziativa dal nome “te lo do io il biglietto”, in cui centinaia di addetti dell’azienda, fra cui anche quadri e dirigenti normalmente impiegati in ufficio, sono saliti sui bus con una pettorina identificativa per pubblicizzare le nuove tariffe e soprattutto per cogliere eventuali evasori ed invitarli (per adesso “con le buone”) a comprare il biglietto.

Agli occhi del cittadino tuttavia, l’immagine dell’Atac-Roma e del servizio che offre è alquanto compromessa e questa azione è stata ritenuta da molti addirittura provocatoria.
La situazione del trasporto pubblico a Roma sembra infatti peggiorare mese dopo mese, e già negli anni passati non godeva di buona fama. Aumentano i guasti ai mezzi, probabilmente per la diminuzione della manutenzione, vengono accumulati ritardi sempre maggiori, mentre le metropolitane vengono interrotte sempre più frequentemente per “problemi tecnici” costringendo migliaia di usuari a riversarsi in strada e a servirsi di navette, spesso inadeguate a sostituire efficientemente il servizio.
Tutto mentre il nodo centrale di Termini è in balia da anni di lavori in corso che la rendono un luogo di confusione e ressa, una sorta di catacomba romana piena di fili che pendono dal soffitto, percorsi labirintici e sporcizia.
Tutte situazioni che aumentano l’esasperazione dei pendolari e che fanno vedere l’aumento delle tariffe come una vera ingiustizia, che si abbatte peraltro come come una scure nel pieno della crisi economica.
Inoltre l’immagine dell’azienda Atac-Roma è uscita assai compromessa dall’esplosione nel 2010 del caso giudiziario ribattezzato “parentopoli”, che svelò come centinaia di dipendenti dell’azienda erano stati assunti sulla base di vincoli di parentela con politici, assessori, dirigenti del Comune.
Gli aumenti delle tariffe a Roma
Il biglietto BIT (biglietto integrato a tempo) che fino ad ora costava 1 euro, valido per 75 minuti, subirà un aumento del 50% passando a 1,50 euro con una durata di 100 minuti. Una stangata di grandi proporzioni si abbatte anche sugli abbonamenti, che oltre a subire rincari vedranno sparire alcune forme agevolate. Una mossa che sta facendo montare la protesta, con raccolta di firme e mobilitazioni di cittadini.
Gli abbonamenti mensili, che permettevano un tempo agli studenti sotto i 26 anni, ai giovani sotto i 20 ed agli anziani, di viaggiare per un numero illimitato di corse ad un costo di 18 euro, sono stati infatti eliminati. Rimarranno agevolazioni per studenti, giovani ed ultra 65enni, ma si potranno ottenere solo comprando un abbonamento annuale. Anche chi volesse utilizzare la rete di trasporti solamente per alcuni mesi all’anno sarà costretto quindi a sborsare dai 130 ai 150 euro (a seconda dell’Isee, l’indicazione del reddito familiare) per un abbonamento valido tutto l’anno. L’unico abbonamento mensile rimasto costerà invece 35 euro.
Aumenti del biglietto di bus e metro anche a Madrid
Come già detto precedentemente, anche Madrid, la capitale della Spagna, ha vissuto un forte aumento dei biglietti ad inizio maggio 2012. Il costo del titolo sencillo (semplice), valido per una sola corsa metro è rimasto a 1,50 euro (era stato aumentato l’estate scorsa dal precedente valore di 1 euro), ma a partire dalla 5° stazione della metro aumenta di 10 centesimi ad ogni fermata fino al costo massimo di due euro se si percorrono più di 9 fermate.
Sugli autobus madrileni invece, il biglietto sencillo vale per una sola corsa, costringendo a convalidarlo ogni volta che si sale una nuova linea. Tuttavia a Madrid le 12 linee della metro fanno dei bus un mezzo meno utilizzato ed indispensabile. Inoltre non si può negare che la rete di metropolitane e treni cittadini che attraversano la città, sia per numero di linee, sia per affidabilità e pulizia, superino nettamente in qualità quella romana.
Anche nella capitale spagnola la stangata si nota soprattutto sugli abbonamenti, che sono i titoli di viaggio più usati dai pendolari, con aumenti superiori al 20%. Qui l’abbonamento mensile normale costa ora 51 euro (prima ne costava 47,60), mentre quello agevolato per giovani sotto i 23 anni, per famiglie numerose e con portatori di handicap, varia fra 26 e 33 euro.
È cresciuto anche il supplemento per il collegamento metro fra l’aeroporto di Barajas e la città, passato da 1 euro a ben 3 euro.
Di fronte a questi rincari, gli ennesimi in un paese dove ogni giorno vengono annunciati nuovi aumenti o il taglio di qualche servizio pubblico, è andato crescendo un movimento chiamato “yo no pago”, legato all’ambiente di protesta de “los indignados”, che proprio in questi giorni sono tornati numerosi in piazza a un anno dal 15 maggio 2011.
L’azione più eclatante è avvenuta a metà aprile, quando un gruppo di giovani ha azionato contemporaneamente in 9 linee della metro i freni di emergenza. I treni erano fermi in stazione ed il blocco simultaneo ha causato solo ritardi e rallentamenti, senza mai mettere in pericolo i pendolari.
Un disagio minimo, che apparirebbe risibile agli usuari della metro romana, abituati a guasti quotidiani della durata di ore. Tuttavia per questa azione i ragazzi scoperti dalle telecamere di sicurezza rischiano pene esemplari.
Roma come Madrid dunque. La mobilità pubblica diventa sempre più cara, creando seri problemi per chi ogni mese deve contare ogni euro di spesa, per continuare a campare. Sempre più remota l’idea che il trasporto possa diventare un bene comune, un diritto di tutti e quindi a tutti accessibile.
Mappa della metropolitana di Madrid
Lorenzo Pasqualini
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