In Spagna, nelle manifestazioni di piazza del movimento degli “indignados” ed in quelle convocate dai sindacati, uno degli slogan che vengono più gridati è: “España, Italia, Grecia y Portugal, hace hace falta, la huelga general!” (“hace falta” significa “serve” mentre “huelga” vuol dire “sciopero”).
Adesso quella richiesta di unificazione delle proteste è stata soddisfatta, perché il 14 novembre sciopereranno contemporaneamente i principali sindacati di Italia, Spagna, Grecia e Portogallo. Tutti i paesi del sud Europa uniti per dire “no” alle politiche di austerità che stanno colpendo in modo drammatico i lavoratori, i giovani e i pensionati. Il 14 novembre sarà una giornata di mobilitazioni sindacali a livello europeo, ma mentre nei paesi del nord si terranno manifestazioni e sit-in, la protesta sarà più dura nei paesi del sud, dove i tagli al welfare e la forte disoccupazione stanno colpendo duramente. Ci saranno cortei in molte città, oltre al blocco di tutte le attività.
In Spagna lo sciopero è stato indetto dai sindacati più grandi, UGT (Union General de Trabajo), CCOO (Comisiones Obreras), CGT (Confederacion General de Trabajo) e USO (Union Sindical Obrera), con l’appoggio dei movimenti di protesta creatisi in questi mesi e di sigle sindacali minori. Si tratta del secondo sciopero generale in Spagna da quando si è insediato il governo Rajoy, meno di un anno fa.
In Italia invece lo sciopero generale non avrà le caratteristiche di unità di quello spagnolo. I sindacati italiani si sono divisi ancora una volta, e a scioperare sarà soltanto la CGIL (il principale sindacato italiano), insieme alle sigle sindacali di base, legate alla sinistra radicale. Gli altri due grandi sindacati italiani CISL e UIL, caratterizzatisi negli anni del governo Berlusconi per l’assenza di reazione alle politiche anti-sindacali della destra, non prenderanno parte al blocco. Tuttavia la CGIL è il sindacato più grande, e ci si aspetta una mobilitazione massiccia. Il blocco sarà di 4 ore, mentre in Spagna sarà di 24.
Si annuncia dunque una giornata storica quella del 14 novembre, perché vedrà scendere in piazza in tutta Europa centinaia di migliaia di lavoratori, in quella che sarà la prima grande mobilitazione sindacale unitaria dell’Unione Europea. Per dire un “no” deciso ai tagli e alle politiche di austerità che stanno eliminando in pochi mesi diritti sindacali conquistati in decenni di mobilitazioni.
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