Centinaia di donne sono scese in piazza oggi a Lerici, in provincia di La Spezia (Liguria), per manifestare la ferma contrarietà alle parole di un parrocco. Il sacerdote don Corsi aveva appeso pochi giorni fa, sulla porta della sua parrocchia a Lerici, un volantino le cui parole hanno indignato mezza Italia e fatto notizia anche sui media esteri.
Nel testo, intitolato “le donne e il femminicidio”, il prete si domanda: “quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti?” – a cui aggiunge – “costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza”.
A queste deliranti parole, il prete di Lerici aggiunge la sua ricetta moralizzante: “basterebbe proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica per attutire certi impulsi; proibire l’immonda pornografia; proibire gli spot televisivi erotici, anche in primo pomeriggio. Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere: così le donne diventano libertine e gli uomini, già esauriti, talvolta esagerano“.
Questo testo ha sollevato subito forte indignazione fra i parrocchiani, che si sono mobilitati scrivendo anche al premier Mario Monti. La notizia si è presto allargata anche ai media nazionali, costringendo le alte gerarchie ecclesiastiche a una condanna. Probabilmente il prete, che non si pente delle sue parole, verrà trasferito.
Oggi intanto le donne del movimento “se non ora quando”, nato nel febbraio 2011, hanno protestato davanti la parrocchia del prete, ribadendo con forza la lotta per i diritti e il rispetto della donna.
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