Sfratti, in Spagna cresce la solidarietà verso i senza casa

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Manifestazione della PAH a Barcellona, 16 febbraio 2013. foto: Jove, fonte, Wikipedia.

Sono più di quindicimila le persone che in Spagna sono state sfrattate negli ultimi 4 anni dalle loro abitazioni. Persone che si erano indebitate per pagare l’affitto, che avevano acceso un mutuo, e che con la perdita del lavoro dovuta alla crisi si sono trovate nell’impossibiltà di saldarlo. Una situazione drammatica, che ha portato a un enorme aumento dei senza tetto, ed anche al suicidio di decine di persone. In supporto dei desahuciados (sfrattati) si è accesa una mobilitazione popolare, che ha portato in certi casi all’occupazione di stabili, contrapponendosi alla polizia. Da segnalare che in molti casi gli sfratti sono avvenuti in maniera traumatica, con l’utilizzo da parte dello stato di blindati e uomini anti sommossa.

Il 15 novembre scorso il governo Rajoy ha approvato un decreto legge con misure per impedire sfratti in situazioni particolari, come in presenza di famiglie numerose, con bambini molto piccoli o disabili, dando una moratoria di due anni. Le opposizioni contestano molti punti di questo decreto, giudicato del tutto insufficiente di fronte a una situazione così grave. Fino ad oggi i partiti non sono ancora riusciti a produrre una legge definitiva.

Di fronte a questa situazione sociale drammatica e di fronte alla totale assenza dello Stato (che paradossalmente ha rifinanziato le banche, come accaduto in Italia, le stesse che oggi sfrattano la gente dalle loro case) negli ultimi mesi si sono moltiplicati i casi di solidarietà da parte di chi possiede case sfitte. Proprietari di seconde case non abitate hanno iniziato a cederle temporaneamente  agli sfrattati. Si tratta di azioni spontanee che sono avvenute in maniera non coordinata a livello nazionale, ma che stanno avendo molta eco sui giornali,  motivando nuove persone a fare lo stesso.

Su El Pais del 24 dicembre ad esempio, si racconta la storia di una coppia di pensionati, Eulogio Carmona e Felisa García, di 64 e 62 anni, residenti a Mataró, vicino Barcellona. La coppia ha deciso di cedere gratuitamente un appartamento di 85 metri quadri situato ad Almeria (Andalusia), che utilizzavano soltanto una settimana all’anno per le vacanze. Stessa cosa ha fatto una coppia di Gijon, che ha messo un annuncio che recitava: “cedemos gratuitamente piso a familia necesitada en Gijón“. La coppia ha ricevuto quasi mille telefonate, ed è finita sui giornali per il gesto. A quanto affermano i due, lui di 40 , lei di 34 anni, la scelta della famiglia a cui lasciare la casa non è facile, anche perché ogni giorno chiamano persone bisognose che stanno vivendo situazioni drammatich.

Intanto il vescovo di Lleida, Joan Piris, ha deciso di trasformare parte del seminario vescovile in una residenza per persone sfrattate, mentre vicino La Coruña un uomo ha offerto tre appartamenti vuoti sempre con lo stesso fine. La maggior parte di queste persone decide di restare nell’anonimato e non vuole essere nominata dai giornali. Il loro gesto però, in tempi durissimi quali sono quelli attuali, fa certamente scuola.

Sempre di questi giorni anche la notizia che i fabbri di Pamplona, nella regione della Navarra, hanno deciso in blocco di rifiutare qualsiasi lavoro di sostituzione di serrature. Un lavoro che viene fatto subito dopo gli sfratti, ma che i fabbri hanno deciso di non compiere più per non avere nessun tipo di ruolo in queste azioni.

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