Ennesima tragedia dell’immigrazione, stavolta in Spagna. Giovedì 6 febbraio 2014 almeno 14 persone sono morte nel tentativo di raggiungere a nuoto la città di Ceuta, che insieme a Melilla è una delle enclave spagnole in territorio marocchino.
Almeno 250 persone, alcune fonti parlano di 450, tutte provenienti dalla zona subsahariana dell’Africa, si sono gettate in acqua dalla costa marocchina nei pressi di Tarajal ed hanno tentato di raggiungere a nuoto il territorio spagnolo. La folla sarebbe stata tale che già al momento di entrare in acqua molte persone sarebbero state schiacciate e ferite sulla riva, per la foga e la massa di persone che continuavano ad arrivare.
Secondo alcuni superstiti intervistati dalla ONG Caminando Fronteras, quando i migranti erano ormai in acqua, sarebbero stati fatti oggetto di lancio di lacrimogeni e pallottole di gomma da parte della Guardia Civil spagnola e dai militari marocchini, fatto che avrebbe causato il panico.
Quattordici sono per il momento i cadaveri senza vita recuperati. Sulle dinamiche reali dell’incidente è difficile sapere la verità: la Guardia Civil nega responsabilità negli eventi, anche se non viene negato l’uso di pallottole e gas lacrimogeni, cosa già avvenuta in altre situazioni durante tentativi di massa di superare la frontiera. Diverse ONG attive nel sostegno ai migranti hanno chiesto che venga aperta una commissione parlamentare che approfondisca gli eventi.
Il dubbio è che gli affogamenti siano collegati al lancio di pallottole verso i migranti ancora in acqua.
Ogni giorno la frontiera fra Spagna e Marocco presso Ceuta e Melilla viene raggiunta da centinaia di migranti provenienti dalle zone più povere dell’Africa, che cercano di superare le enormi recinzioni (alte 6 metri) che chiudono il confine.
Secondo alcune fonti in questi giorni ci sarebbero migliaia di disperati in territorio marocchino, tentando di superare le barriere. Sono frequenti i tentativi di superare le recinzioni scavalcandole, fatto che produce nei migranti profonde ferite alle mani, visto che da alcuni mesi la Spagna ha posto delle lame taglienti sulle reti, per scoraggiare “gli assalti” (una misura criticata da molte organizzazioni umanitarie e per i diritti umani).
A volte i tentativi di superare la frontiera vengono anche fronteggiati, sia dalla Guardia Civil spagnola che dai militari marocchini, con lancio di lacrimogeni e pallottole di gomma. Quella di giovedì è una delle peggiori stragi dell’immigrazione verso l’Europa, mai accaduta nella città spagnola di Ceuta.
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