Verrà proclamato il 18 giugno il nuovo re di Spagna, Felipe VI (in italiano Filippo VI di Spagna) a seguito dell’abdicazione del padre, il re Juan Carlos I.
Prima di allora le Corti dovranno però approvare una legge organica che regolerà il procedimento di successione. Non esistono infatti leggi che regolamentino la successione nella Corona. Inoltre non è chiaro quale sarà il ruolo dell’ex re Juan Carlos e se la sua immunità giudiziaria, e quella dei figli, decaderà. Un dato non secondario visto che l’infanta Cristina è imputata in un processo.
Izquierda Plural: “è ora di un referendum per la repubblica”
Nel frattempo quasi tutti i partiti politici hanno annunciato che voteranno “sì” a questa legge: gli unici a votare “no” saranno i deputati della coalizione Izquierda Plural (la stessa che alle elezioni europee ha preso il 9,99% di voti, come vi abbiamo raccontato qui). In sostanza il 91% del Parlamento voterà per permettere la successione. La sinistra motiva il suo “no” affermando che è ora di dare la parola agli spagnoli sul futuro della forma di governo dello Stato, attraverso un referendum (un po’ come quello che si votò in Italia il 2 giugno del 1946 per decidere fra monarchia e Repubblica).

I socialdemocratici del PSOE invece, usciti molto male dalle elezioni europee, hanno annunciato che voteranno “sì” e confermano il loro appoggio alla Monarchia, anche se all’interno della sezione giovanile crescono i malumori per questa scelta. Nessun dubbio invece da parte della destra. Voterà sì anche UpyD, il partito liberale centrista di recente nascita.
Intanto le piazze di tutta la Spagna si sono riempite ieri sera di manifestazioni pro-repubblica. Il tam-tam sulla rete ha portato decine di migliaia di persone nelle piazze, e centinaia di bandiere repubblicane sono state appese ai balconi delle case.
A Madrid si è riempita la centrica Puerta del Sol (la stessa resa celebre dalle manifestazioni degli indignados), con oltre 20 mila manifestanti. Grande mobilitazione anche a Barcellona, ma si sono riempite in realtà un po’ tutte le piazze centrali delle città spagnole, in quello che resterà alla storia come un giorno storico per l’addio del re di Spagna e per la sua clamorosa decisione.
Manifestazioni repubblicane in diverse città
“Mio padre era repubblicano – ha testimoniato un manifestante di 82 anni al quotidiano El Pais, durante la manifestazione celebratasi a Madrid – e lottò per la Repubblica. I franchisti lo misero in un campo di concentramento. Abbiamo sofferto molto. Oggi non potevo mancare”. Testimonianze come questa ce n’erano molte, ma sono scesi in piazza anche i giovani, gli stessi delle manifestazioni contro i tagli alla scuola ed all’università pubblica, gli stessi dell’enorme manifestazione del 22M, che vi abbiamo raccontato qui, quelli delle lotte contro il precariato e la disoccupazione dilagante, contro la distruzione dei diritti sindacali e sociali…eccetera.
(lorenzo pasqualini)
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