Primo fine settimana del 2015 in Italia e Spagna. In Italia restano come prime notizie lo scandalo dei vigili urbani di Roma che si sono assentati in massa la notte del 31 dicembre dichiarandosi “in malattia” e l’entrata in vigore del Jobs Act voluto dal premieri Renzi, che facilita i licenziamenti nella Pubblica Amministrazione.
Nel porto di Bari intanto, gli inquirenti ispezionano la Norman Atlantic, il traghetto andato a fuoco in mezzo all’Adriatico all’alba del 28 dicembre con oltre 400 persone, incidente nel quale sono morte 11 persone. Ancora si deve capire se nella nave bruciata si trovano altri dispersi.
Nei primi giorni dell’anno intanto non si fermano gli sbarchi di immigrati dal Nord Africa, sia in Italia che in Spagna: in Italia una vecchia nave (la Blue Sky M) con quasi 1000 clandestini è approdata a fine anno nel porto di Gallipoli, mentre a Corigliano Calabro è arrivata ieri un’altra nave (la Exadeen) con 360 siriani a bordo. In entrambi i casi le imbarcazioni, malridotte, erano state lasciate in balia del mare dagli scafisti. (qui la notizia del salvataggio della Exadeen sulla stampa italiana, mentre a questo link sulla stampa spagnola).
La Guardia Costiera italiana ipotizza che si tratti di una nuova tattica degli scafisti: comprare navi vecchissime a basso costo, caricarle di clandestini e poi lasciarle andare verso l’Italia. Un mercato redditizio per queste mafie del traffico di disperati che vengono soprattutto dalla Siria, dalle zone del medio Oriente funestate dalla guerra.
Sbarchi di migranti in Italia e Spagna
Anche sulle coste della Spagna arrivano disperati dal Nord Africa: ieri notte Salvamento Maritimo, la Guardia Costiera spagnola, ha salvato 50 giovanissimi che si trovavano su un gommone in balia del mare. Sono stati avvistati da un traghetto di linea e salvati poi dai militari spagnoli. A questo link la notizia sulla stampa spagnola. Tuttavia gli sbarchi più massicci continuano ad avvenire sulle coste italiane, con migliaia e migliaia di persone in arrivo.
Sul piano politico, i giornali sia italiani che spagnoli sono ancora pieni dei bilanci del 2014 e delle analisi sul 2015, che specialmente per la Spagna sarà un anno scoppiettante visto che in autunno (data limite il 20 dicembre) si terranno le elezioni politiche, ed in primavera quelle amministrative.
I bilanci del 2014 in Spagna e in Italia parlano soprattutto della valanga di inchieste di corruzione che coinvolge politici a tutti i livelli. La stampa spagnola sottolinea come l’anno si chiuda con oltre duemila indagati per corruzione (qui la notizia in spagnolo).
Si sottolinea come in questo anno sia stata indagata anche la figlia del Re. Non è un caso se proprio in questo anno convulso, pieno di scandali di corruzione, il Re Juan Carlos abbia deciso di abdicare e lasciare il trono al figlio, Felipe VI.
Il 2015 sarà l’anno delle elezioni politiche in Spagna: attesa per i risultati del nuovo partito “Podemos”
Per quanto riguarda il 2015, sarà l’anno delle elezioni politiche, e fra pochi mesi di quelle comunali. Non c’è giornale che non parli del “fattore Podemos”: la nuova lista politica nata un anno fa e che alle elezioni europee del maggio 2014 ha preso una valanga di voti, in alcuni sondaggi viene data addirittura come primo partito. Il team di Pablo Iglesias, il carismatico professore universitario che guida il movimento politico, proprio ieri ha vinto le primarie interne per la presentazione dei consigli comunali.
Saranno proprio le elezioni municipali in primavera il primo banco di prova che darà un’idea di quanto Podemos possa sparigliare le carte nel panorama politico spagnolo. Segnali di vicinanza e solidarietà con Podemos e con la formazione Izquierda Unida (Sinistra Unita) vengono espressi dal leader della sinistra greca Syriza, Alexis Tsipras, come raccontato in questo articolo del giornale Publico.
Anche in Italia il 2015 si annuncia caldo. Il 2014 si era chiuso con il duro scontro fra i sindacati e il governo Renzi, per l’approvazione del Jobs Act. Piazze piene, uno sciopero generale (quello del 12 dicembre) con alta partecipazione, e tante manifestazioni in tutta la penisola, anche con episodi di tensione con le forze dell’ordine.
Le elezioni in Grecia influiranno sulla sinistra italiana
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intanto, ha effettuato il 31 dicembre, in diretta TV nazionale, il suo ultimo discorso, e probabilmente lascerà l’incarico a metà gennaio. Il premier Renzi se la dovrà vedere con la minoranza del suo partito, sempre più insofferente della virata a destra del suo partito, il Partito Democratico.
Contraccolpi sulla politica italiana li darà certamente anche la Grecia, paese in cui il 25 gennaio si terranno elezioni anticipate, nelle quali grande favorito è il leader Tsipras. La sinistra radicale italiana (al momento spezzettata) potrebbe giovarsi di un eventuale vittoria del giovane greco, e riuscire a ricostruire un fronte di opposizione che ora è sparpagliato e non organizzato. Al momento la sinistra radicale italiana si divide almeno in tre pezzi: la parte più moderata, quella dei “dissidenti” interni al PD, che potrebbero staccarsene. La seconda è Sel, (Sinistra Ecologia Libertà), mentre la terza è la lista “L’Altra Europa con Tsipras”, che alle Europee del 2014 ottenne un magro 4%. A gennaio si terranno riunioni e convegni di queste forze politiche, e si vedrà cosa ne uscirà fuori. Per il momento sembra impossibile costruire un movimento politico di sinistra alternativa che abbia successo come Podemos in Spagna e Syriza in Grecia, ma in questi tempi di cambiamenti rapidi…tutto può diventare possibile.
Passando alla cronaca, il 2015 si è aperto a Madrid con una giornata convulsa nelle stazioni dei treni: il 2 gennaio ad Atocha, la stazione tristemente famosa per gli attentati dell’11 marzo 2014, un uomo con problemi psichici ha minacciato di far esplodere un ordigno (poi rivelatosi inesistente). La semplice minaccia è bastata a far evacuare l’intera stazione. A poca distanza intanto, nella stazione di Embajadores un uomo che stava per essere identificato dalla polizia ha trascinato con sé sui binari un poliziotto, che è morto investito da un treno. L’ipotesi è che si tratti di un omicidio. Qui la notizia sulla stampa spagnola. Qui la notizia sull’evacuazione di Atocha.
In Italia sulla stampa si parla ancora tanto della notte di Capodanno, stavolta per fortuna senza parlare di morti dovuti ai botti (gli anni passati il bilancio dei botti di Capodanno era ben peggiore: quest’anno ci sono stati oltre 200 feriti ma nessuna vittima). A Roma infatti mentre oltre 600mila persone festeggiavano nella zona del Circo Massimo e dei Fori Imperiali, i vigili urbani si sono assentati in massa. Il premier Renzi e il sindaco di Roma Marino stanno affrontando di petto la questione, considerata molto grave.
Altra notizia di cronaca che apre l’anno ha a che fare con un disastro ambientale avvenuto a dicembre, con lo sversamento di petrolio nella Riserva di Maccarese, alle porte di Roma. L’oledotto tra Civitavecchia e Fiumicino è stato sequestrato dalla magistratura per indagini. Qui la notizia sulla stampa italiana.
Infine il meteo. In Spagna e Italia si smorza il freddo, dopo giorni di temperature polari. In Italia, specialmente in Sicilia, ancora si parla della eccezionale nevicata di fine anno, che ha imbiancato aree dove la neve non cade praticamente mai.
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