È morto il regista italiano Francesco Rosi . Nato a Napoli nel quartiere di Montecalvario, il 15 novembre del 1922, è l’autore di film celebri come Salvatore Giuliano (1962), Le mani sulla città (1963), Il caso Mattei (1972), Cadaveri eccellenti (1976), Cristo si è fermato a Eboli (1979), fino al più recente La tregua (1997). Rosi è considerato uno dei più grandi registi della storia italiana. Il suo era un cinema di impegno civile e morale: ha avuto il merito di portare sul grande schermo alcuni aspetti oscuri della storia recente d’Italia, denunciando attraverso il cinema, invitando a riflettere ed approfondire.
La notizia della morte di Francesco Rosi sui giornali spagnoli
Anche i giornali spagnoli hanno dato notizia della morte di Francesco Rosi, il grande regista italiano.
El cineasta – scrive in un articolo il giornale EL PAIS – que murió la pasada madrugada, a los 92 años, mientras dormía en su casa de Roma, era un referente en Italia por la belleza de su cine de investigación, por su determinación para llevarlo a cabo a pesar de las presiones y por su perfil de hombre corriente”.
Così lo ricorda invece il giornale Publico: En sus intervenciones públicas no dudaba en señalar que el papel del cine es imprescindible para combatir todo tipo de problemas, como el fenómeno de la criminalidad organizada.
Così lo ricorda invece il giornale EL MUNDO:
Rosi, uno de los directores más aclamados de la cinematografía italiana, es recordado como un cineasta muy interesado en los problemas sociales, sobre todo los que tienen que ver con el crimen organizado o la mafia.
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