
Un giorno peggiore per chiamare Artur Mas a dichiarare come indagato proprio non lo potevano trovare i giudici del Tribunal Superior de Justicia de Cataluña: oggi è il 15 ottobre, 75° anniversario della fucilazione di Lluis Companys da parte dei franchisti nel lontano 1940. Companys era stato Presidente della Catalogna per alcuni anni, durante il periodo della Repubblica. Franco lo volle morto per non lasciare nessun dubbio sulla sua mano di ferro contro i repubblicani, usciti sconfitti dalla Guerra Civile spagnola.
Artur Mas non verrà ovviamente fucilato e ci troviamo nel 2015, non nel 1940, tuttavia in un periodo così delicato per la storia della Catalogna, con gli indipendentisti mai così forti come ora, anche le ricorrenze hanno un significato importantissimo. Non è un caso che lui si sia recato prima ad omaggiare la tomba del politico repubblicano e poi al Tribunale.
Artur Mas, che alle elezioni del 27 settembre scorso aveva preso il 39,5% dei voti (non la maggioranza assoluta ambita ma comunque un buon risultato per uno che ha promesso di dichiarare l’indipendenza dalla Spagna), è stato indagato dal Tribunale Costituzionale il giorno successivo alle elezioni. Il motivo, aver proclamato il referendum per l’indipendenza della Catalogna lo scorso 9 novembre, nonostante il Tribunale ne avesse decretato l’illegittimità.
Le accuse sono pesanti: disobbedienza al Tribunale Costituzionale (il quale aveva decretato illegale il referendum), usurpazione delle funzioni pubbliche, prevaricazione amministrativa e malversazione. Insieme a lui sono imputate anche la Consifgliera all’Educazione Irene Rigau e l’ex vicepresidente Joana Ortega.
A migliaia stamattina hanno manifestato in appoggio all’attuale presidente del Parlamento catalano, al grido di “indipendenza!”. Sulle scale del Tribunale, quella che doveva essere una giornata pessima per Mas, si è trasformata in un bagno di folla a suo favore.
DIRECTO | Artur Mas, al juez: “El único responsable del 9-N soy yo” http://t.co/66LBAm3a0m pic.twitter.com/geWIjb6npc
— Publico.es (@publico_es) 15 Ottobre 2015
Alla manifestazione in suo appoggio si sono recati anche esponenti del CUP, il partito della sinistra indipendentista che è diventato chiave nello sviluppo della situazione. Se infatti i 10 deputati del CUP eletti nel Parlamento catalano decideranno di appoggiare Mas, nonostante le differenze politiche, l’attuale Presidente della Comunità Autonoma potrà andare avanti con il suo piano: entro 18 mesi costituire istituzioni repubblicane indipendenti dalla Spagna.
Lorenzo Pasqualini
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