Spagna, tornano in piazza i movimenti anti austerity con decine di manifestazioni

marchas_dignidad_madrid_oct2015Il 22 ottobre 2015 sono tornati in piazza in tutta la Spagna i movimenti anti austerity. In particolare hanno sfilato, in decine di città diverse, le Marchas de la Dignidad (Marce della Dignità). Ad organizzarle, le sigle e le realtà che hanno preso parte alle mobilitazioni del 2011 conosciute come “movimento degli Indignados”, o “movimento 15M”.

La prima Marcha de la Dignidad venne convocata il 22 marzo del 2014 (22M). Dietro allo striscione di apertura “Pane, lavoro, casa, dignità”, sfilarono oltre 1 milione di persone in quella che verrà ricordata come una delle mobilitazioni più imponenti della storia di Spagna (El Itagnol era presente e raccontammo quella giornata in questo articolo).

22o_marchas_dignidadÈ passato un anno e mezzo da allora, nel frattempo da quell’enorme movimento sono nate sigle politiche come Podemos, e a maggio di quest’anno molti Comuni e anche alcune Comunità Autonome hanno visto entrare nei loro consigli persone provenienti da quel movimento. I casi più emblematici sono Madrid e Barcellona, dove governano sindaci di sinistra appoggiati da piattaforme cittadine.

A un anno e mezzo dalla Marcia della Dignità del 22 marzo 2014, la stessa piattaforma è tornata in piazza oggi sotto lo stesso slogan: “Pan, Trabajo, Techo y Dignidad, No al Pago de la Deuda“.
Stavolta le manifestazioni erano locali, ed ogni città anche piccola ha organizzato la sua protesta. A Madrid si sono raccolti intorno alle 19 in Puerta del Sol, raggiunti da altri manifestanti intorno alle 19.30, che hanno sfilato da Cibeles lungo Calle de Alcalà.

puerta_sol_22octubre_2015I numeri stavolta erano ben lontani da quelli di un anno e mezzo fa, e nel momento di culmine della manifestazione madrilena non si contavano che poche migliaia di persone. Le elezioni politiche imminenti (si vota il 20 dicembre) e la presenza nella lotta politica di formazioni come Podemos, nata grazie alla spinta di quel movimento, possono essere i motivi principali per cui stavolta non c’è stata un’adesione importante. Del resto, l’ultima manifestazione oceanica a Madrid è stata quella del 31 gennaio 2015 organizzata proprio da Podemos.

La piattaforma che ha indetto questa giornata ci teneva però a mantenere aperto il fronte della mobilitazione di piazza, rimarcando l’importanza di mantenere viva la lotta sociale al di fuori della competizione elettorale.

Madrid_22o_2015_marcha_dignidadAlla manifestazione di Madrid, seguita da El Itagnol, si è presentato il leader di Izquierda Unida Alberto Garzon, candidato alle primarie della piattaforma Ahora en Comun, mentre nessun dirigente di Podemos si è presentato. In piazza erano presenti fra gli altri i sindacati anarchici CNT e Solidaridad Obrera, e militanti del PCE, Partito Comunista Español.

La manifestazione di Madrid si è conclusa con la lettura del manifesto e l’intervento dei dipendenti del Metro de Madrid, di una piattaforma per la memoria storica e della piattaforma di lotta contro il TTIP.
Infine è stata diffusa, a conclusione della giornata la canzone Canto a la Libertad di Labordeta.

Il manifesto della mobilitazione (dal sito marchasdeladignidad.org)

No al pago de la deuda, ilegal, ilegitima y odiosa. No a la Europa del Capital; Por el trabajo y el salario digno, empleo estable. Recuperemos los derechos –sociales y laborales- robados a la clase trabajadora; Contra la precarización laboral y social, no a las reformas laborales; Por el derecho a la renta básica; Defensa de los servicios 100% públicos para todos y todas (educación, sanidad, servicios básicos, etc.); Por el derecho a decidir de las personas, los pueblos y las naciones del estado en los aspectos que atañen a su vida y futuro; Por la defensa de los derechos de la mujer y la lucha contra la violencia de género; Por un futuro digno para la juventud que no le obligue al exilio o la migración; Contra la represión. Derogación de las leyes represivas y absolución y libertad de los represaliados por motivos políticos; No a los tratados entre gobiernos y trasnacionales contra los derechos sociales. No al TTIP; Por el derecho a la vivienda. Por la garantía de los servicios básicos de luz, agua y gas; No a la OTAN; Derechos para todas, ningún ser humanos es ilegal; Por los derechos ambientales, ¡No al Fracking!; Por la gestión democrática y participada de nuestras vidas, contra la corrupción del sistema.

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