Catalogna, il Parlamento approva la dichiarazione di indipendenza

2000px-Localización_de_Cataluña.svgNuovo passo della Catalogna verso la secessione. In una giornata storica, che casualmente coincideva con il primo anniversario del referendum del 2014, il Parlamento catalano ha approvato la risoluzione di indipendenza. I voti a favore sono stati 72, quelli contrari 63. A favore hanno votato i parlamentari di Junts pel Si e CUP, i due partiti indipendentisti che insieme hanno avuto la maggioranza dei seggi anche se non dei voti alle elezioni del 27 settembre.

La risoluzione di indipendenza era stata firmata il 27 ottobre scorso, ed attendeva di essere votata per diventare documento ufficiale. L’approvazione di oggi da parte della maggioranza del Parlament, costituisce un importante passo degli indipendentisti verso la secessione dalla Spagna. Subito dopo la votazione il presidente del governo, Mariano Rajoy, ha ripetuto quanto affermato già nei giorni scorsi: verranno messi in moto tutti i meccanismi possibili per rendere illegale la dichiarazione e bloccare il processo secessionista. Alla fine della votazione i deputati del Partido Popular hanno esposte bandiere spagnole.

Junts pel Sí e CUP hanno affermato che continueranno avanzando verso la costruzione di uno Stato proprio (la Repubblica di Catalogna)  affinché la gente “possa vivere meglio”.

Cosa succede adesso?

Rajoy è stato chiaro al riguardo: lo stato spagnolo muoverà tutti i meccanismi in suo possesso per rendere priva di valore la dichiarazione di indipendenza.  Poche ore dopo la votazione del Paramento catalano è stato annunciato il ricorso del governo spagnolo presso il Tribunale costituzionale, il cui verdetto è atteso per mercoledì. Il Tribunal Constitucional molto probabilmente (salvo colpi di scena che potrebbero avere conseguenze inimmaginabili) voterà a favore della sospensione della risoluzione di indipendenza, che perderebbe immediatamente di valore legale.

A quel punto bisognerà vedere cosa intendono fare i partiti indipendentisti, che hanno la maggioranza degli scanni. Potrebbero seguire la promessa fatta agli elettori di continuare costi quel che costi, e cioè di violare la legge spagnola. Oppure potrebbe aprirsi un periodo di stallo in vista delle elezioni generali del 20 dicembre, con la speranza da parte degli indipendentisti che il prossimo governo sia più morbido. Cosa difficile, a meno che non prevalga Podemos o Izquierda Unida, che si sono mostrate contrarie alla secessione della Catalogna ma a favore del dialogo, per trovare una soluzione politica e non muscolare.

Il 9 novembre 2014: un anno fa il referendum indipendentista

Si tratta solo di casualità ma esattamente un anno fa si celebrava in Catalogna il referendum per l’indipendenza dalla Spagna. In quella giornata, diventata famosa come 9N, si recarono a votare oltre 2 milioni di catalani. La votazione non ebbe però nessun valore legale, perché il Tribunale Costituzionale aveva dichiarato illegittimo il referendum mesi prima.

 

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Le elezioni del 27 settembre 2014 in Catalogna: chi ha vinto?

In termini di voti reali, hanno prevalso i contrari alla separazione dalla Spagna. In termini di scanni conquistati però, hanno vinto gli independisti. Sommando infatti i voti andati alle formazioni non indipendentiste, esse arrivano a sommare un 51,7% dei voti totali mentre gli indipendendisti si fermano al 47,7%.

In termini di scanni guadagnati però, le cose cambiano. La coalizione indipendentista Junts pel Si (che non ha raggiunto maggioranza assoluta ma che ha raggiunto comunque un 39,54% di consensi), ha conquistato 62 scanni. Un’altra formazione indipendendista, la CUP (Candidatura d’Unitat Popular), partito di sinistra radicale, ne ha presi 10. Dall’accordo fra Junts pel Si e la CUP si formerebbe quindi un governo indipendestista con maggioranza assoluta.

Al momento questi due partiti, pur enormemente diversi come posizione politica (il primo di tradizione democristiana, il secondo legato alla sinistra anticapitalista) sono riusciti a sedersi intorno allo stesso tavolo ed hanno firmato insieme la risoluzione di indipendenza, il 27 ottobre scorso. Oggi invece, 9 novembre, l’hanno approvata, facendo prevedere un possibile accordo per la formazione di un governo indipendentista.

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Un articolo del Financial Times tradotto in italiano da Internazionale: sei risposte sul voto indipendentista del parlamento catalano

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