Lo Stato dei Presidi, un dominio spagnolo in Toscana




presidi_toscanaUno dei tratti più belli e selvaggi della costa tirrenica toscana è quello che va da Talamone ad Orbetello, in una zona in cui gli ambienti naturali sono molto vari comprendendo pinete, boschi di sughere, macchia mediterranea, paludi, lagune, dune, spiagge incontaminate. Vi si trovano ben tre parchi naturali: l’Oasi di Orbetello, la Riserva Naturale Statale della Duna della Feniglia e il Parco Regionale della Maremma in cui le bianche e possenti vacche maremmane dalle grandi corna lunate vivono vicino ad uccelli di passo come anatre e trampolieri.
È un tratto di costa poco conosciuto dal turismo internazionale che vale la pena visitare in qualsiasi stagione.

Forse pochi sanno che in questo tratto di costa sorgeva lo Stato dei Presidi, un piccolo territorio creato nel 1557 per volontà di Filippo II di Spagna dopo il trattato di Londra ed affidato ai vicerè spagnoli del regno di Napoli. Aveva una grande importanza strategica e militare per gli spagnoli che vi potevano trovare un approdo sicuro nel mezzo della penisola italiana e potevano da lì controllare il mar Tirreno. In circa cinquanta anni si costruirono sistemi di fortificazioni sempre più imponenti.

Il presidio più importante era Orbetello con il promontorio dell’Argentario, gli altri erano Port’ Ercole, Porto Santo Stefano, Ansedonia e Talamone. Successivamente si aggiunse anche Porto Longone (ora Porto Azzurro) sull’isola d’Elba.

La rocca di Talamone affacciata sul Mar Tirreno: di fronte, il promontorio dell'Argentario
La rocca di Talamone affacciata sul Mar Tirreno: di fronte, il promontorio dell’Argentario

Fu amministrato dai vicerè spagnoli fino al 1707, da questo anno fino al 1737 fu amministrato dai vicerè austriaci, nel 1737 passò a Carlo di Borbone e rimase unito al Regno delle Due Sicilie fino al 1800 quando fu occupato dalle truppe napoleoniche. Incorporato nel Regno d’Etruria con la pace di Firenze (1801), entrò poi a far parte del Granducato di Toscana fino all’unità d’Italia (1860).

Orbetello, il più importante dei presidi, è una cittadina di origine antichissima, che conserva parte delle mura etrusche. L’impianto urbano e le fortificazioni risalgono però al periodo spagnolo.

Sorge su una delle tre lingue di terra e sabbia, chiamate tomboli, che uniscono la costa all’Argentario. Questo era anticamente un’isola saldata poi al continente dai tomboli, formati dai venti, dalle correnti e dai depositi dei fiumi.

Dapprima si formò l’istmo centrale su cui sorge Orbetello, attualmente è saldato all’isola da una diga, poi gli altri due tomboli, che racchiudono due lagune in cui si alleva pesce pregiato e in cui si possono osservare numerosissimi uccelli acquatici: gabbiani, cormorani, trampolieri.

Il tombolo della Feniglia è Riserva Naturale Statale, vi si accede solo a piedi o in bicicletta, ma è piacevolissimo camminare nella bella pineta o accedere alla lunghissima spiaggia incontaminata.

Anche il secondo tombolo, la Giannella ha una zona a parco, vi si trova un’oasi di protezione della natura gestita dal WWF, in cui si possono osservare innumerevoli uccelli stanziali o di passo.

Sull’Argentario si trovano altri due presidi, Port’Ercole e Porto Santo Stefano, graziosi centri balneari e di pesca che meritano una visita anche fuori stagione; anche qui sono conservati i forti spagnoli che dominano dall’alto gli abitati.

Bellissimo è il periplo lell’Argentario da cui la vista si apre su sempre nuovi scorci fra falesie a picco sul mare e panorami mozzafiato. All’orizzonte si vede il profilo della Corsica, più vicina l’isola del Giglio e quella di Giannutri.

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