El País e La Repubblica compiono 40 anni, un po’ di storia sui due giornali

Il 2016 è un anno di anniversari importanti per due quotidiani fra i più letti in Spagna ed in Italia. Il primo è lo spagnolo El País, il secondo è l’italiano La Repubblica. Entrambi compiono quest’anno 40 anni, che festeggiano con speciali ed iniziative. Gli hashtag per seguirle sono: #Rep40 per la Repubblica e #ElPais40 per El País.

El País, il giornale che ha raccontato la rinascita della Spagna democratica

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La prima pagina della prima edizione del quotidiano spagnolo El Pais, il 4 maggio del 1976 (fonte: http://elpais.com/hemeroteca/elpais/portadas/1976/05/04/)

El País, fondato da José Ortega Spottorno, è nato nel 1976. Il primo numero uscì il 4 maggio del ’76, soltanto cinque mesi dopo la caduta della dittatura con la morte di Franco. Quotidiano progressista, El Pais diede voce alla Spagna democratica che velocemente si riappropriava del diritto di espressione dopo tanti anni di repressione e censura.

Decenni di censura franchista avevano azzerato la stampa spagnola, ed El Pais fu il primo giornale diffuso a livello nazionale, insieme a Diario 16, con una chiara vocazione democratica.

Il fondamentale ruolo della stampa libera in un paese appena uscito dal regime fascista venne confermato il 23 febbraio del 1981 (23F), giorno del tentativo di colpo di Stato per mano di Antonio Tejero. Prima ancora che il Re si presentasse in Tv in un discorso alla nazione, El Pais fece uscire un’edizione straordinaria che difendeva la Costituzione spagnola appena approvata dagli spagnoli.

Ispirato allo stile del quotidiano francese Le Monde, con molta attenzione alla politica estera (pubblica spesso articoli dall’Italia) ed ai reportage, moderno nell’impaginazione (formato piccolo fin dagli anni ’70, quando erano molto più diffusi “i lenzuoli”),  El Pais ha aumentato progressivamente i suoi lettori negli anni ’90 e 2000, quando si è consolidato come quotidiano di riferimento della Spagna progressista, politicamente orientata al centro-sinistra. Bisogna anche ricordare che nei decenni dopo la fine del franchismo non sono nati altri grandi quotidiani cartacei, ed il panorama si è arricchito di nuove testate (soprattutto online) solo negli ultimi anni.

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El Pais online, la prima pagina del 26 ottobre 2012 sul record di disoccupazione in Spagna

El Paìs si è trasformato negli ultimi dieci anni adattandosi ai nuovi tempi dettati dalla rivoluzione di Internet ed aprendosi anche al Sud America. Nel dicembre del 2014 El Pais online (il sito web è stato aperto nel 1996, uno dei primissimi in Spagna) è stato il giornale di lingua spagnola più visitato al mondo con oltre 11 milioni di visitatori unici, superando El Mundo (altro giornale spagnolo) e l’argentino Clarin.

Anche nella sua versione cartacea El Pais è stato negli ultimi anni il giornale più letto in Spagna, con oltre 1 milione e mezzo di lettori.

Ciò non ha impedito però che la crisi della carta stampata e della pubblicità producessero effetti molto pesanti, con riduzione drastica dei dipendenti e licenziamenti.

Negli ultimi anni sono nati numerosi supplementi editoriali, che vengono venduti sia in formato cartaceo che online. Il venerdì il supplemento di viaggi El Viajero, il sabato la rivista culturale Babelia e S Moda, la domenica El Pais Semanal, solo per citare i più importanti. Online stanno acquistando sempre più popolarità supplementi come El Comidista, Verne.

Dal 2013 El Pais online è disponibile anche in catalano e portoghese (rivolto al pubblico del Brasile) e sulla homepage si può scegliere quale edizione visitare.

El Pais è di proprietà del Grupo PRISA, il più grande gruppo editoriale spagnolo, che controlla decine di radio ed altri media.

La Repubblica, nel titolo un omaggio al Portogallo appena liberato

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La prima pagina di La Repubblica il giorno dopo le elezioni del 20 dicembre 2015 in Spagna

Anche La Repubblica, uno dei giornali italiani più letti, compie quest’anno 40 anni (e li festeggia con l’hashtag #Rep40). Nacque infatti nel 1976, ed il primo numero uscì in edicola il 14 gennaio. Fondato da Eugenio Scalfari (che ancora oggi scrive editoriali per il giornale), omaggiava nel titolo il piccolo giornale portoghese che aveva dato voce alla Rivoluzione dei Garofani nel 1974.

Un po’ come El Pais, anche La Repubblica ha inserito una voce moderna e progressista nel panorama della stampa italiana di quel periodo. Panorama che, bisogna sottolineare, era molto più ricco di quanto non fosse in Spagna. La Repubblica si inserì infatti fra i quotidiani di orientamento progressista che a quel tempo erano principalmente Paese Sera e L’Unità (più a sinistra il manifesto, quotidiano comunista).

Particolarmente apprezzato dai giovani per il formato tabloid e per lo stile più moderno, per gli approfondimenti e la sezione commenti, il giornale è poi diventato di massa a partire dagli anni ’80, crescendo progressivamente negli anni ’90 e 2000. Dal 1996 è stato guidato da Ezio Mauro, restando un giornale vicino alle posizioni del centro-sinistra. Negli anni dei governi Berlusconi la Repubblica è stata fra i giornali più duri verso l’allora presidente del Consiglio. Ultimamente ha ricevuto critiche per la morbidezza nei confronti del governo Renzi, anche se il fondatore Eugenio Scalfari e diversi giornalisti della redazione esprimono poi singolarmente opinioni più critiche verso il “renzismo”.

Oggi è uno dei giornali più letti nella sua versione cartacea mentre la versione online (attiva dal 1997, uno dei primi in Italia insieme a il manifesto) è la più visitata in assoluto dagli italiani.

Fa parte del gruppo editorale L’Espresso, uno dei più grandi in Italia.

Qui sotto un video sulla storia di la Repubblica.

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Lorenzo Pasqualini

Madrid a El Itagnol
Giornalista italiano a Madrid, caporedattore di Meteored Italia e autore-fondatore del sito di informazione "El Itagnol - Notizie dalla Spagna e dall'Italia".

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