
(in fondo all’articolo gli aggiornamenti sulla vicenda)
“A Carnevale ogni scherzo vale”, recita il detto popolare italiano. In Spagna però, dopo quanto accaduto il giorno di venerdì grasso a Madrid, sembra proprio di no. Non quando tocca temi ancora molto scottanti. In un paese che ha fatto enormi passi avanti sul fronte dei diritti individuali (vedi ad esempio il matrimonio omosessuale), temi come la Guerra Civile o il terrorismo separatista basco dell’ETA, sono veri e propri tabù.
Andiamo ai fatti. Venerdì 5 febbraio, il giorno di venerdì grasso, fra le tante iniziative legate al Carnevale era stato organizzato a Madrid, nel quartiere di Tetuan, uno spettacolino di burattini. In Spagna i burattini si chiamano títeres, una parola onomatopeica dal rumore che fanno gli attori muovendo i pupazzetti.
Uno spettacolo di burattini (títeres) fa scattare le manette per i due burattinai a Madrid
Come in Italia, i burattini hanno alle spalle una antica tradizione popolare di denuncia e protesta verso il potere, l’autorità. A differenza delle marionette, mosse attraverso l’uso di fili e vincolate al mondo della nobiltà e della religione, i burattini sono da sempre figure umili, legate al popolo, e mosse dagli attori mediante un guanto. “Politici di nascita e violenti per definizioni, sono la proiezione popolare della libertà contro l’oppressione” è quanto scrive Marta Peirano su eldiario.es, in un articolo dove fa riferimento anche al famoso burattino Pulcinella.

Nello spettacolo di burattini eseguito venerdì scorso dalla compagnia di Granada “Títeres desde abajo” (Burattini dal basso), vincolata con il sindacato anarchico CNT, l’esposizione di un mini-striscione con sopra scritto “viva ETA” in basco, ha fatto scattare le manette per i due attori, che da venerdì sera si trovano in prigione per “apologia del terrorismo”.
Quanto accaduto sta facendo discutere molto in Spagna. Lo spettacolo, intitolato La bruja y don Cristobál era stato già rappresentato a Granada a fine gennaio ed in quell’occasione non c’era stato nessun problema. Come succede spesso ad esempio con la satira, a costituire un problema è l’estrapolazione di una frase – o in questo caso di un elemento scritto – dal contesto dello spettacolo.
Il cartello fuori dal contesto dello spettacolo è stato considerato “apologia di terrorismo”
Lo spettacolo aveva come tema di fondo il racconto della secolare “guerra sporca” combattuta dal potere contro il movimento anarchico e libertario. Attraverso l’immagine di una strega, perseguitata da un proprietario di casa che la vuole sfrattare e da una suora che le vuole rubare la figlia, la compagnia di burattini voleva simboleggiare la “caccia alle streghe” compiuta nei decenni passati verso i movimenti anarchici di tutto il mondo. Inoltre inseriva nello spettacolo temi di attualità e del passato spagnolo, come il dramma degli sfratti.

L’ultimo personaggio che compariva nello spettacolino era un poliziotto, che dopo aver lasciato incosciente la strega a forza di colpi, la copriva con il cartello incriminato con su scritto: “Gora Alka-Eta”. Un gioco di parole fra ETA e Al Qaeda, mentre Gora significa “viva” in vasco.
Il cartello veniva appoggiato sulla strega per vincolarla al terrorismo, e farla accusare dal giudice. Un esempio di montaggio poliziesco come ce ne sono stati tanti nella storia di Spagna ed Europa (basti pensare in Italia al caso dell’anarchico Pinelli).
È bastata però una fotografia dello striscione a far scattare le manette ai due burattinai, accusati di aver inneggiato al gruppo terrorista basco. Dallo spettacolo alla realtà, quindi.
Per la destra, una scusa per colpire Manuela Carmena, sindaco di Madrid
L’enorme spazio mediatico dato a questa vicenda, dovuto in buona parte alle affermazioni scandalizzate del Partido Popular, ha costretto la sindaca di Madrid Manuela Carmena alla difensiva. Lo spettacolo era infatti parte delle celebrazioni del Carnevale 2016, organizzate dal Comune della capitale spagnola. Sua quindi la responsabilità di “aver ospitato uno spettacolo filo ETA” secondo il partito conservatore. Ma anche di non aver avvisato del contenuto “per adulti” dello spettacolo (erano presenti scene con impiccagioni e pestaggi, in realtà elementi abbastanza tipici nel teatro dei burattini).
La Carmena non ha minimizzato gli eventi dandogli fin da subito importanza, bollandolo come “molto grave” e riconoscendo la leggerezza degli organizzatori nell’evento. Non solo per la presenza dello striscione ma anche per aver aperto lo spettacolo ai bambini. “Una grave leggerezza” secondo l’ex magistrata. Al centro delle critiche le scene di violenza, non adatte a un pubblico minorile.
La Carmena si è mostrata tiepida verso i burattinai (pur mostrandosi perplessa per l’enormità delle ripercussioni), ed ha annunciato possibili provvedimenti verso il consigliere alla Cultura, Celia Mayer, già al centro degli attacchi della destra per come ha organizzato la Cabalgada de Reyes del 6 gennaio (quest’anno senza animali per scelta ecologista) e per l’errore nella rimozione di una lapide franchista pochi giorni fa.
La sinistra appoggia i burattinai: “è più grave degli scandali del PP?”
I leader delle formazioni di sinistra, in piena fase di trattative per la formazione del governo, hanno preso posizione dalla parte dei burattinai affermando che gli arresti sono un fatto gravissimo.
“È come se mettessero in carcere Dario Fo”, ha affermato Pablo Iglesias, leader di Podemos
In molti, anche sui social network e sui media prossimi alla sinistra, affermano che il polverone mediatico sta beneficiando il PP travolto dagli scandali di corruzione. In molti sottolineano la differenza di trattamento fra politici accusati di aver rubato milioni di euro, quasi tutti a piede libero, e i due burattinai, in galera da venerdì.
La stessa sindaca Carmena, ex magistrato, ha affermato che da parte del magistrato c’è stato un rigore eccessivo nell’applicazione della legge ed ha ricordato che lo spettacolo avveniva in un contesto di Carnevale, storicamente caratterizzato da satira, rottura del normale contesto. Su Twitter si moltiplicano i messaggi di solidarietà ai burattinai con l’hashtag: #titiriteros.
Biba zuek @Ekinklik ! pic.twitter.com/TQKADIKWjM
— katakrak · liburuak (@katakrak54) 8 Febbraio 2016
La Unión de Actores pide “la inmediata puesta en libertad” de los #titiriteros
https://t.co/srt0C7EeLs vía @_infoLibre— Unión de Actores (@uniondeactores) 9 Febbraio 2016
Così i media spagnoli hanno parlato della vicenda
Il presentatore di Antenas 3 apre il suo servizio così: “il carnevale infantile di Madrid è finito con pianti e grida di decine di bambini […] la Giunta di Manuela Carmena ha invitato una compagnia di burattini che ha cominciato ad impiccare pupazzi che rappresentavano suore e magistrati”. A questo link invece si può vedere parte dello spettacolo di burattini con l’esposizione del manifesto incriminato.
Aggiornamento del 10 febbraio 2016
Il 10 febbraio 2016 i due “titiriteros” sono stati rilasciati. Rimane però la pesante accusa di apologia di terrorismo, gli sono stati ritirati i passaporti e dovranno firmare ogni giorno per dimostrare la reperibilità. Non è quindi finito il caso dei due burattinai arrestati il venerdì grasso del Carnevale 2016 a Madrid, alla fine di uno spettacolino di burattini nel quartiere di Tetuan.
In questo articolo pubblicato da eldiario.es, una delle madri presenti durante lo spettacolino di burattini, al quale assistevano vari bambini, ha affermato che soltanto una minoranza dei genitori protestò per lo spettacolo e che non le sembrò in nessun momento un contenuto offensivo né dannoso per la sensibilità dei bambini.
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