
“Offesa ai sentimenti religiosi”. Con questa accusa una consigliera del Comune di Madrid, Rita Maestre, è stata condannata oggi a pagare 4320 euro di multa, 12 euro al giorno per 12 mesi. Rita Maestre, eletta nella giunta madrilena con la lista di sinistra Ahora Madrid, vincolata con Podemos, era stata accusata di reato per offesa a sentimenti religiosi dopo aver partecipato, nel marzo del 2011, a un atto di protesta in una cappella cattolica dell’Università Complutense. Durante la protesta, alla quale parteciparono altre 60 persone, venne letto anche un manifesto in cui si pronunciavano dure parole contro il potere episcopale. Alla fine della lettura del manifesto, la Maestre – che all’epoca aveva 22 anni – si tolse la maglietta rimanendo in reggiseno, così come altre ragazze.
La protesta era stata organizzata da un gruppo di giovani studenti e studentesse contro l’assegnazione, da parte della Facoltà di Scienze Politiche, di uno spazio dell’università come cappella cattolica. In una dichiarazione in tribunale, l’attuale consigliera comunale ha affermato che si trattava di una protesta “pacifica e legittima” e che non aveva come obiettivo offendere i cattolici. L’obiettivo – affermava la Maestre – era protestare contro l’assegnazione di uno spazio pubblico ad una confessione religiosa, ed anche contro le dichiarazioni maschiliste e omofobe dei vertici religiosi di questa confessione.
Subito dopo la condanna della consigliera, il PP madrileno ha insistito affinché si dimetta dal suo incarico. Il sindaco di Madrid, Manuela Carmena, insieme ai 13 consiglieri di Ahora Madrid, hanno però appoggiato Rita Maestre, che in serata ha escluso le dimissioni.
In appoggio della donna è arrivata anche la dichiarazione del numero due di Podemos, Íñigo Errejón, che non dava dichiarazioni da martedì scorso per via della crisi interna che sta vivendo il partito.
Lo scorso martedì, dopo giorni in cui si susseguivano notizie sugli scricchiolii interni al partito, Pablo Iglesias ha rimosso dal suo incarico Sergio Pascual, segretario dell’organizzazione. La sua colpa, non aver saputo frenare la valanga di dimissioni che ha colpito il Podemos madrileno, e che in piena fase di trattative con i socialisti per la formazione di un governo, ha dato una pessima immagine mediatica del partito.
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