Accadde oggi: il 26 aprile del 1937 il bombardamento di Guernica

guernica picassoIl 26 aprile del 1937 l’aviazione tedesca, con l’appoggio di quella italiana, bombardarono la cittadina basca di Guernica. Il bombardamento avvenne in piena guerra civile spagnola e provocò la distruzione quasi totale della città. La strage di civili causò sconcerto in Europa e produsse un vasto movimento di condanna. Sarebbe stata solo la prima di una lunga serie di stragi che avrebbero insanguinato l’Europa dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale al ’45, con al centro i civili.

Un attacco contro la popolazione civile

Sul numero dei morti di quell’attacco perpetrato contro la popolazione civile, si è prodotta negli ultimi anni una forte discussione. Secondo il governo dei Paesi Baschi le vittime furono oltre 1600, mentre secondo alcuni studiosi le vittime sarebbero meno di 200. All’origine di quest’incertezza l’uso propagandistico che venne fatto della strage da parte dei due fronti, quello golpista guidato da Francisco Franco e quello repubblicano.

Un simbolo

Guernica è diventata comunque, a livello internazionale, il simbolo della barbarie della guerra e delle atrocità compiute durante le guerre contro i civili. Pablo Picasso realizzò in pochi mesi il quadro “Guernica”, inizialmente esposto all’Esposizione Universale di Parigi e poi a New York. Un quadro enorme che è stato replicato su muri di tutto il mondo come un atto di repulsa verso le atrocità della guerra. “Guernica” è tornato in Spagna dopo la caduta della dittatura militare di Franco, nel 1981. oggi può essere ammirato presso il Museo Reina Sofia di Madrid.

Leggi anche

Spagna 3 marzo 1938, l’Italia di Mussolini bombarda Alcañiz: “peggio di Guernica”

The following two tabs change content below.
El Itagnol è un sito di notizie di attualità, cultura e tanto altro dalla Spagna e dall'Italia. Le ultime notizie da Madrid e Roma, notizie di cultura, ambiente, viaggi, turismo, montagna e tanto altro. Testata online bilingue in italiano e spagnolo. Autore delle notizie: Lorenzo Pasqualini, giornalista.

Commenta per primo