
Primo Levi nasce a Torino nel 1919, i suoi antenati erano ebrei piemontesi provenienti dalla Spagna e dalla Provenza. Nel 1938, l’anno in cui vengono promulgate in Italia le leggi razziali, frequenta la facoltà di Scienze dell’Università di Torino, riesce comunque a laurearsi in chimica ed a ottenere piccoli impieghi.
Laurea in chimica, poi la lotta partigiana, infine la deportazione ad Auschwitz
Nel 1942 Primo Levi entra nel Partito d’azione clandestino e dopo l’8 settembre si unisce ad un gruppo di partigiani attivi in Valle d’Aosta, ma in dicembre viene arrestato con altri due compagni in seguito a una delazione e in quanto ebreo viene rinchiuso nel campo di concentramento di Carpi-Fossoli.
Nel febbraio del 1944 il campo viene preso in gestione dai tedeschi, i quali deportano i prigionieri ebrei nel campo di concentramento di Auschwitz dove viene fatto lavorare prima come manovale, poi in quanto chimico in un laboratorio.
“Se questo è un uomo”, uno dei suoi libri più famosi
Contrae la scarlattina proprio quando, nel gennaio del 1945, nell’imminenza dell’arrivo delle truppe russe, i tedeschi abbandonano il campo portando con sé i prigionieri, ma lasciando sul posto gli ammalati. Questa circostanza gli salverà la vita, perché gli altri detenuti saranno uccisi.
Tornato a Torino troverà lavoro in una fabbrica di vernici e comincerà a scrivere alcune poesie e poi il libro suo più famoso: “Se questo è un uomo“, sulla terribile esperienza del campo di concentramento, una delle opere più alte e poetiche che siano mai state scritte sull’argomento, tradotto in molte lingue, diventerà uno dei libri più letti del dopoguerra.
La scrittura diventa per lui un modo per esorcizzare il male e dire l’indicibile.
Dopo alcuni anni scrive un secondo libro autobiografico: “La tregua“ che narra il suo viaggio di rimpatrio da Auschwitz attraverso la Russia bianca, l’Ucraina, la Romania, l’Ungheria, l’Austria; cinque mesi di un’odissea assurda e surreale prima di arrivare davanti alla casa paterna torinese.
In seguito pubblicherà altri libri: “La chiave a stella”, una serie di racconti sulla sua esperienza di chimico, “Il sistema periodico“ in cui diversi episodi della sua vita sono collegati ad un elemento chimico, “Se non ora quando“, “Ad ora incerta”, una raccolta di poesie, “L’altrui mestiere”, una raccolta di saggi. In tutti il racconto è piano, conciso, preciso, a volte ironico, sempre piacevole.
Muore suicida nella sua casa di Torino nell’aprile del 1987.
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