Il referendum del 17 aprile 2016, sulla durata delle concessioni a piattaforme estrattive di gas e petrolio in Italia, non ha raggiunto il quorum del 50% necessario per la sua validità. Il dato finale complessivo è di un’affluenza del 31,18%.
In questo conteggio entrano sia gli italiani residenti in Italia che quelli residenti all’estero, un totale di 3.951.455 persone iscritte all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). Di questi quasi 4 milioni di italiani che vivono all’estero ha votato il 19,73%, un totale di 779.848 persone.
La percentuale di voti più alta è stata raggiunta in America del Sud (21,56%), la più bassa in Oceania (16,48%). In Europa i votanti sono stati il 19,30%. Dalla Spagna ha votato il 16,48% degli iscritti all’AIRE aventi diritto al voto.
I risultati dall’estero: vince il sì (ma senza quorum)
I voti degli italiani all’estero sono andati così ripartiti: 511.846 per il sì (73,18%) e 187.635 per il no (26,82%). Le schede nulle sono risultate essere l’8,55%, le bianche l’1,70%.
Sono dati consultabili sul sito del Ministero dell’Interno italiano, a questo link.
Come spiegato da El Itagnol in questo articolo, i residenti all’estero iscritti all’AIRE hanno ricevuto presso il loro domicilio il plico contenente la scheda elettorale per votare. I non iscritti all’AIRE potevano votare quest’anno per la prima volta in Spagna (ad esempio residenti temporanei come Erasmus, o lavoratori temporanei), ma dovevano iscriversi entro febbraio alle apposite liste.
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