MADRID. Inizia oggi, 19 luglio 2016, la XII legislatura dal ripristino della democrazia in Spagna. La dodicesima legislatura si apre subito dopo la chiusura della più breve legislatura di sempre, durata soltanto 188 giorni: iniziata il 13 gennaio 2016 in seguito alle elezioni generali del 20 dicembre 2015, la XI legislatura si è conclusa ieri per l’incapacità dei partiti politici di formare un governo. Una situazione che non si era mai creata in Spagna da quando nel 1977 il paese è tornato a votare liberamente.
La XII legislatura inizia con l’insediamento dei deputati e dei senatori eletti alle elezioni anticipate del 26 giugno scorso. Elezioni che hanno confermato un quadro di frammentazione politica (in confronto alla situazione precedente, nella quale si alternavano due grandi partiti), ma che hanno visto consolidarsi il Partido Popular di Mariano Rajoy, primo ministro uscente.
Primo accordo della legislatura: PP e Ciudadanos eleggono insieme Ana Pastor come Presidente del Congreso

Il primo evento importante della nuova legislatura è stato l’elezione, oggi, del Presidente del Congreso de los Diputados. Una figura istituzionale, paragonabile al Presidente della Camera italiano. E’ stata eletta Ana Pastor, politica del Partido Popular e amica stretta di Mariano Rajoy, con i voti del PP e di Ciudadanos. Ciudadanos ha ottenuto da questo accordo politico, la vicepresidenza ad una segreteria. La votazione è stata così ripartita: 169 voti per Ana Pastor, 155 per Patxi Lopez (Presidente del Congreso uscente, socialista), 25 voti in bianco. Proprio i voti in bianco dei nazionalisti baschi e catalani hanno permesso ad Ana Pastor di essere investita come presidente. Il suo primo atto importante sarà la visita al re Felipe VI, che avverrà domani.
Curiosità. Occhio a non confondere Ana Pastor eletta oggi, politica del conservatore Partido Popular, con la giornalista Ana Pastor, che lavora adesso per La Sexta, famosa per il suo giornalismo non inchinato al potere
Nonostante il patto PP-Ciudadanos per l’elezione di Ana Pastor, resta in salita la formazione di un governo in Spagna. L’opzione delle terze elezioni (sarebbero le seconde elezioni anticipate e le terze in pochi mesi) resta remota, anche per le pressioni dell’Europa che iniziano a farsi sentire, ma non è da scartare del tutto.
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