Il 4 dicembre 2016 si terrà in Italia un importante referendum costituzionale, dai cui esiti dipenderanno importanti modifiche della Costituzione, fra cui (se vincerà il “sì”) il possibile superamento del bicameralismo paritario. La data del referendum
sarà il 4 dicembre 2016.
Quest’anno, come successo già per il referendum del 17 aprile sulle trivellazioni petrolifere, potranno votare anche gli italiani temporaneamente all’estero per studio o per lavoro (devono però compilare un modulo, come spieghiamo in questo articolo). Come sempre potranno votare dall’estero gli iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero), che riceveranno a casa il plico elettorale.
Gli italiani iscritti all’AIRE votano per corrispondenza
Alle votazioni parteciperanno come sempre gli italiani residenti all’estero (iscritti all’AIRE) che si esprimeranno per corrispondenza. I connazionali iscritti regolarmente all’AIRE riceveranno il plico elettorale al proprio indirizzo di residenza: è importante quindi – ricorda l’intera rete consolare italiana – aggiornare i Consolati sul proprio recapito se ci sono stati cambi di domicilio.
Chi invece, essendo iscritto nell’AIRE, intende votare in Italia, dovrà far pervenire all’UFFICIO CONSOLARE competente per residenza (Ambasciata o Consolato) un’apposita dichiarazione (vedasi fac-simile) su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune italiano d’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’indicazione della consultazione per la quale l’elettore intende esercitare l’opzione.
La dichiarazione deve essere datata e firmata dall’elettore e accompagnata da fotocopia di un documento di identità dello stesso e può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano all’UFFICIO CONSOLARE, anche tramite persona diversa dall’interessato, entro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi elettorali, con possibilità di revoca entro lo stesso termine.
Potranno votare anche i non residenti all’estero: Erasmus, lavoratori temporanei, borsisti…
Anche se non si è iscritti all’AIRE, quindi non residenti all’estero, si potrà votare al referendum costituzionale dell’autunno 2016 dopo previa comunicazione al proprio Comune di appartenenza.
Gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del Referendum, nonché i familiari con loro conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, comma 1 dell’art. 4-bis), ricevendo la scheda al loro indirizzo all’estero.
Gli elettori che intendano partecipare al voto dovranno far pervenire esclusivamente al proprio COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali, il modulo disponibile a questo link, compilato. Il modulo deve pervenire al proprio Comune entro 10 giorni dalla comunicazione delle data del voto (quindi dieci giorni a partire dal 26 settembre) e dev’essere accompagnato da una fotocopia di documento d’identità.
Sono considerati “elettori temporaneamente presenti all’estero “- ai sensi della legge 459/2001 -coloro che sono temporaneamente all’estero per un periodo di almeno 3 mesi nel quale ricade la data del referendum.
L’opzione può essere formulata e fatta pervenire anche prima dell’indizione delle consultazioni; essa può essere inviata per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure può essere recapitata a mano al comune anche da persona diversa dall’interessato.
Per quanto attiene ai contenuti e alle modalità di inoltro, la dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e necessariamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale ed una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti di cui al comma 1 del citato art. 4-bis, resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
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