Intorno alle 20.30 del 1°ottobre 2016 il segretario del PSOE (Partito socialista spagnolo), Pedro Sanchez, si è dimesso dalla sua carica dopo solo due anni e due mesi dall’elezione, avvenuta tramite primarie nel luglio 2014. Le dimissioni sono arrivate al termine di una settimana ad altissima tensione nel PSOE, partito storico del centro-sinistra spagnolo, che sta vivendo il peggior momento degli ultimi decenni, forse il peggiore dal ristabilimento della democrazia.
Il segretario si è dimesso dopo una votazione avvenuta nella serata di ieri, nella quale è rimasto in minoranza. La votazione doveva approvare la sua proposta di celebrare un congresso straordinario e primarie il 23 ottobre. Si tratta di un momento storico per il Partito Socialista di Spagna e per la politica spagnola in generale. Le dimissioni di Sanchez potrebbero sbloccare la situazione di impasse politica che va avanti dal dicembre del 2015. La componente del PSOE che ha di fatto “obbligato” Sanchez a dimettersi, infatti, spinge da mesi per un’astensione del Partito Socialista in Parlamento, per favorire un governo di centro-destra PP-Ciudadanos.
Le prime pagine dei giornali spagnoli il giorno dopo le dimissioni del leader del PSOE
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