La scintilla che appiccò quel grande focolare di idee che fu il 15M si è spenta. La piattaforma Juventud Sin Futuro (JSF) ha annunciato la sua dissoluzione la scorsa settimana con un articolo pubblicato su El Diario (eldiario.es).
Come ultimo atto i suoi militanti hanno srotolato uno striscione in Plaza de España a Madrid che recitava “Volevano rubarci il futuro, ma ci hanno tolto solo la paura”. Si chiude il sipario su quest’esperienza che fu cruciale per la Spagna: la manifestazione del 7 Aprile 2011 convocata da JSF fu l’inizio del fermento che si trasformò nel movimento degli Indignati. “Ogni cambiamento è accompagnato da tappe, tanto politiche quanto personali e noi, abbiamo deciso di non formare parte di quella che si aprirà.”
Le origini
JSF nacque nel Febbraio 2011 su iniziativa di svariati collettivi studenteschi delle principali università della capitale spagnola. Due mesi dopo la loro formazione organizzarono una grande mobilitazione che servì a dimostrare al Paese che i giovani erano pronti a lottare per il proprio futuro, a ribellarsi a quella crisi che li aveva privati non solo del lavoro, ma anche di casa e pensione.
Come in ogni manifestazione le cifre sono discordanti, ma si stima che 2000 tra studenti, professori e ricercatori, la maggioranza provenienti dall’Università Complutense, sfilarono per le vie madrilene.
Nella piazza antistante al Museo Reina Sofia diedero voce alle loro rivendicazioni leggendo un manifesto. “La gioventù più preparata della storia vivrà peggio dei propri padri”; rivendica dunque il proprio diritto ad essere ascoltata da un Governo che accusa di aver reagito alla crisi con tagli che anziché migliorare le cose li priverà di un futuro.

Da quel momento parteciperanno attivamente alla vita pubblica e prenderanno parte alla manifestazione che il 15 Maggio 2011 riempì Puerta del Sol. In questi sei anni di attività il movimento si è fatto promotore di varie campagne tra cui la più famosa è “No nos vamos nos echan” che consisteva nel raccogliere testimonianze di giovani emigranti. Questo progetto è stato fonte di ispirazione per Icíair Bollain per il documentario En tierra extraña.
Da JSF a Podemos
Juventud Sin Futuro può essere considerata una sorta di scuola di formazione di Podemos: molti esponenti del partito morado hanno militato nella piattaforma studentesca. Alcuni di essi occupano cariche importanti all’interno di Podemos come Rita Maestre, portavoce al Senato o Ramón Espinar, segretario generale della Comunità di Madrid.
I problemi persistono
L’avventura di Juventud sin Futuro si è conclusa, ma molti dei problemi che li spinsero a scendere in strada, urlando a gran voce alla ricerca di visibilità continuano ad essere presenti.
In Spagna il tasso di disoccupazione giovanile è in lenta diminuzione, ma si attesta ancora al 42,9%
In Spagna il tasso di disoccupazione giovanile è in lenta diminuzione, ma si attesta ancora al 42,9%, arrivando a toccare il 58,7% se si prende in considerazione la popolazione sotto i 20 anni (dati del IV trimestre 2016).
Ogni anno sono tantissimi i giovani laureati spagnoli che si vedono costretti a lasciare il proprio Paese per accettare qualsiasi tipo di lavoro in altri Stati europei. Lo sanno bene gli ormai ex attivisti di JSF “Ce ne andiamo, ma continueremo ad esserci, lottando dappertutto. Perché continuiamo a non avere una casa, un lavoro e una pensione, ma soprattutto continuiamo senza paura”.
Giulia Zuffa
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