Madrid, semafori per tutti

semaforo gayNuovi semafori per le strade di Madrid. Se guidate tra le vie della capitale spagnola e state già per prendervela con la sindaca Manuela Carmena, non preoccupatevi.

Non stiamo parlando di modifiche alla viabilità, non è previsto alcun aumento di quelle odiose lucette rosse che ci costringono a fermarci ed attendere pazientemente -o furiosamente, se siamo in ritardo- il verde.

Il cambiamento riguarda i semafori pedonali di 72 incroci: dal 5 Giugno non appare più il classico ometto stilizzato, ma al suo posto troviamo coppie dello stesso sesso, coppie eterosessuali o donne.

A Madrid, semafori gay friendly in attesa del World Pride 2017

Semafori gay friendly, dunque, per prepararsi ad accogliere il World Pride 2017 che si terrà nella capitale dal 23 Giugno al 2 Luglio. “Un modo per dare il benvenuto ai quasi 2 milioni di visitatori che stiamo già aspettando e un modo per dimostrare che Madrid è la città più aperta, diversa, inclusiva e orgogliosa di esserlo” si legge nel post condiviso sull’account Instagram del Comune.

Nel 2017 si compiono 40 anni dalla prima manifestazione LGBTQ in Spagna

I nuovi segnali luminosi rimarranno anche dopo l’evento e l’amministrazione punta a farli diventare un nuovo simbolo della città. Il World Pride mondiale il cui slogan sarà “Ames a quien ames, Madrid te quiere” rappresenta un appuntamento importante per la capitale.

Inoltre, coincide con un anno particolare: ricorrono quest’anno i 40 anni dalla prima manifestazione LGBTQ in Spagna, svoltasi negli anni della transizione democratica.

Come prevedibile c’è chi coglie l’occasione per puntare il dito contro Carmena, lamentandosi soprattutto del costo dell’installazione delle nuove luci che sfiorerebbe i 22.000 euro.

A cosa servono dei semafori inclusivi? Impediranno il verificarsi di atti di omofobia? Probabilmente no, allo stesso modo in cui passare per viali intitolati a Generali fedeli a Franco non ci fa diventare improvvisamente fascisti. A volte, però, certi cambiamenti iniziano con un piccolo passo e dietro a un nuovo simbolo nello spazio urbano ci sono anni di rivendicazioni. “Se prima camminavamo spaventati per le strade, ora possiamo vederci rappresentati in esse” spiega Boti Rodriguez, presidentessa di FELGTB (Federación Estatal de Lesbianas, Gais, Transexuales y Bisexuales).

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Giulia Zuffa

Laureata in Scienze della comunicazione, vive tra Bologna e Milano, ma ha il cuore in Spagna. Aspirante giornalista con la passione per la politica, il buon cibo e il calcio.

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