In questo settembre 2017 la Catalogna è al centro di un vortice di notizie che si rincorrono di ora in ora, ognuna delle quali meriterebbe un articolo a parte. Per cercare di mantenere un po’ di ordine in questa situazione in continua evoluzione, il giornale El Itagnol pubblica questa DIRETTA con le ultime notizie continuamente aggiornate. Un aiuto per non perdersi in uno dei momenti più complessi e inediti della storia recente di Spagna.
Chiusa la pagina web che pubblicizzava il referendum del 1°ottobre. Un giudice ordina la chiusura della pagina web creata dal Governo catalano per il referendum del 1° ottobre. La chiusura è stata ordinata su richiesta della Guardia Civil, che sta effettuando indagini sul referendum illegale. La pagina web è andata offline poco dopo le 19. Subito dopo il presidente del governo catalano, Puigdemont, ha diffuso l’indirizzo di due siti web identici a quello appena chiuso, che sarebbero ospitati su hosting con sede in Regno Unito e Lussemburgo https://goo.gl/uDqgrg
Avviso ai sindaci indipendentisti catalani. La Procura spagnola dichiara che 712 sindaci catalani che si erano schierati a favore del referendum separatista del 1°ottobre sono indagati; li avvisa inoltre che verranno detenuti se disobbediranno. L’ex presidente della Generalitat Artur Mas risponde rivolgendosi loro: “non abbiate paura, serrate le fila e andate avanti”. I sindaci avevano sottoscritto un documento in cui si impegnavano a cedere locali municipali per la realizzazione del referendum nonostante il divieto della Corte Costituzionale. https://goo.gl/acdAvh
Polemiche dopo la sospensione di un evento a favore del referendum a Madrid.Il 12 settembre, un tribunale madrileno ha sospeso un evento a favore del referendum catalano, che doveva tenersi domenica 17 settembre in uno spazio del Comune di Madrid, nello spazio del Matadero.
L’evento era organizzato dal gruppo Madrileños por el derecho a decidir (madrileni per il diritto a decidere), in difesa dello svolgimento della consulta elettorale e del diritto a decidere. Il gruppo del PP del Comune di Madrid, all’opposizione, aveva fatto ricorso contro la manifestazione appellandosi al fatto che pochi giorni fa il Tribunale Costituzionale spagnolo aveva sospeso la legge di convocazione del referendum dell’1 ottobre. Così afferma
Jaime Pastor, professore di Scienze Politiche presso la UNED e fra i fondatori di Podemos: “Non ricordo l’ultima volta in cui sia stato proibito un atto politico a Madrid, ancor di più se svolto in un luogo chiuso dove non c’è rischio di alterazione dell’ordine pubblico”. https://goo.gl/2cwXfV
giovedì 14 settembre 2017
Il Governo catalano chiede a 55.000 cittadini di presiedere i seggi elettorali. Le 55.000 persone scelte sono state sorteggiate e dovranno presiedere le 6.300 seggi elettorali che, secondo il governo catalano, dovrebbero formarsi il 1°ottobre prossimo. Le persone scelte ricevono una comunicazione via posta. Il presidente del governo spagnolo, Mariano Rajoy, ha detto a riguardo: “se qualcuno riceve una richiesta di far parte di un seggio elettorale, non si presenti, perché non può esserci referendum e sarà un atto illegale”. http://cort.as/zapC
Pablo Iglesias: “si va verso lo stato d’eccezione”. Il leader di Podemos, formazione non indipendentista ma che ha sempre difeso la libertà dei catalani di poter tenere un referendum, ha affermato rivolto ai deputati del gruppo parlamentare che la Spagna sta andando verso “lo stato d’eccezione” per l’uso partitista delle istituzioni da parte del governo Rajoy.
Apertura della campagna elettorale per il referendum a Tarragona.Nel pomeriggio, circa 7.500 persone partecipano all’evento di inaugurazione della campagna per il referendum indipendentista nella plaza de toros Tarraco Arena di Tarragona. All’atto partecipa anche il presidente del governo della Catalogna, Puigdemont.
Dispiegamento di polizia in Catalogna. La Dirección General de la Policía spagnola sta chiedendo agenti volontari fra le diverse brigate provinciali affinché si spostino in Catalogna in vista dell’1 ottobre. Se il loro numero non fosse sufficiente potranno essere trasferiti anche su richiesta. Nell’ultima settimana si segnala anche un aumento della presenza di agenti antisommossa e agenti della Guardia Civil.
Il presidente della Commissione Europea: rispetteremo ciò che decidono il Tribunale Costituzionale ed il parlamento spagnolo. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, ha affermato che la Commissione non interviene nei dibattiti interni di un paese e che rispetteranno le decisioni prese dalla Corte Costituzionale e dal Parlamento spagnolo. In un primo momento era circolata una versione di una intervista ad Euronews nella quale Juncker affermava che avrebbe rispettato un eventuale vittoria dei “sì” nel referendum del 1° ottobre, dichiarato però illegale da Madrid. Poco dopo, la precisazione.
venerdì 15 settembre 2017
Madrid commissaria la Catalogna: il governo spagnolo prende il controllo di tutti i pagamenti della Catalogna, incluse le buste paga dei dipendenti della Comunidad Autonoma. “Neanche un euro dei catalani andrà ad un referendum illegale”, afferma il Ministro dell’Economia Cristobal Montoro. Inoltre viene lanciato un ultimatum al presidente del governo catalano Carles Puigdemont affinché approvi, entro 48 ore, un accordo di non disponibilità nel quale garantisca di non destinare fondi al referendum illegale del 1° ottobre. Il governo non esclude inoltre l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione, che sospenderebbe altri poteri della Comunità Autonoma. Appoggio da parte del partito socialista PSOE alla decisione del governo Rajoy.
Le prime pagine della versione online di alcuni giornali spagnoli dopo il commissariamento delle Finanze catalanee la prima pagina del giornale online Publico
Le banche devono denunciare movimenti di fondi destinati al referendum. Le banchedovranno informare di qualsiasi trasferimento di fondi riguardante la consulta illegale del 1° ottobre
La minaccia del governo centrale
Rajoy a Puigdemont: “Ci obbligheranno ad arrivare dove non vogliamo arrivare”
Ispezioni della Guardia Civil presso due giornali catalani.La Guardia Civil spagnola si presenta nelle redazioni di due mezzi di comunicazioni catalani, El Punt Avui ed El Nacional. I giornali avevano diffuso la pubblicità istituzionale della Comunità Autonoma di Catalogna a favore del referendum, che era però stata precedentemente proibita.
El Punt Avui è l’unico giornale cartaceo, oltre a vari online, che pubblica pubblicità a favore della consulta del 1-O
Ispezioni della Guardia Civil nelle tipografie dove si stampano materiali legati al referendum. La Guardia Civil ha ispezionato nel pomeriggio i capannoni dove si stavano stampando materiali cartacei per il referendum del 1°ottobre. Le tipografie al centro delle ispezioni sono quelle di Sant Feliu de Llobregat (Barcellona) e L’Hospitalet de Llobregat . Secondo l’agenzia EFE le ispezioni vengono eseguite sulla base delle istruzioni che impongono alle forze dell’ordine di sequestrare il materiale che potrebbe essere usato per il referendum https://goo.gl/zcY88P
A Vitoria, nei Paesi Baschi, sospeso un atto a favore dell’autodeterminazione della Catalogna. La polizia ha annullato una conferenza presso la città basca di Vitoria alla quale doveva prender parte la portavoce catalana ed indipendentista Anna Gabriel, del partito indipendentista anti-capitalista CUP.
Il Comune di Madrid contro la decisione di sospendere un atto in difesa del diritto all’auto-determinazione.Il Comune di Madrid, guidato dalla sindaca Manuela Carmena, ha annunciato che considera una violazione dei diritti fondamentali la cancellazione di un atto a favore del referendum catalano. L’atto doveva tenersi in un locale del Comune di Madrid ma era stato sospeso da un giudice di Madrid in via “cautelativa”.
Il partito della sindaca di Barcellona, Ada Colau, parteciperà al referendum. Il partito Catalunya en Comú, ha deciso che parteciperà al referendum del 1°ottobre e che lo considererà come una mobilitazione e non come una consulta. La sindaca Ada Colau aveva annunciato pochi giorni prima che il Comune di Barcellona non avrebbe ceduto spazi municipali per l’apertura dei seggi rispettando così il divieto di Madrid. Tuttavia il suo partito, che difende il diritto dei catalani a esprimersi con un referendum, ha sempre mostrato la disponibilità di favorire lo svolgimento della consulta.
Sabato 16 settembre 2017
Trentamila persone manifestano a Bilbao, nei Paesi Baschi, per difendere il diritto a decidere della Catalogna
Secondo la polizia municipale di Bilbao erano 30.000 i partecipanti alla manifestazione che ha percorso le strade della città basca nel pomeriggio di sabato 16 settembre. Il corteo, al quale hanno preso parte sia esponenti di EH Bildu (sinistra basca) sia esponenti del PNV (il Partito Nazionalista Basco che appoggia esternamente il governo nazionale di Mariano Rajoy) ha rivendicato il diritto della Catalogna a poter esprimersi e decidere sul proprio futuro attraverso un referendum. Al corteo non erano presenti esponenti del PP, del Partito Socialista e neanche di Podemos. Il PNV ha criticato negli ultimi giorni la linea dura di Rajoy contro il secessionismo catalano, continuando però nei fatti ad appoggiare il governo di centro-destra (https://goo.gl/qdfVNN)
A Barcellona la manifestazione degli oltre 700 sindaci catalani indagati per l’appoggio alla consulta illegale. Oltre 700 sindaci di comuni della Catalogna hanno partecipato al corteo di Barcellona per contestare la linea dura del governo di Madrid contro il referendum. Oltre 700 sindaci che hanno messo a disposizione gli spazi comunali per aprire seggi elettorali il prossimo 1 ottobre sono stati indagati dalla giustizia spagnola. I sindaci hanno sfilato per le vie della città intonando slogan come “Noi voteremo” (https://goo.gl/uJxJng)
Domenica 17 settembre 2017
Si tiene a Madrid il comizio a favore del referendum catalano: era stato sospeso da un tribunale amministrativo madrileno. Alle 12 di domenica 17 settembre inizia l’evento che difende il diritto di espressione ed il diritto a decidere dei catalani. L’incontro aperto al pubblico si tiene presso il Teatro del Barrio, uno spazio privato situato nel quartiere di
Lavapiés. Doveva tenersi presso lo spazio comunale del Matadero, ma gli organizzatori hanno dovuto cambiare luogo di svolgimento dopo la sospensione imposta da un tribunale amministrativo madrileno. Oltre 500 persone restano fuori dal teatro, pienissimo.
L’evento, organizzato da Madrileñ@s por el Derecho a Decidir difende il diritto a decidere dei catalani, criticando così il divieto di tenere la consulta imposto dal governo spagnolo. Alla manifestazione prendono parte esponenti di ERC (Esquerra Republicana, storico partito indipendentista della sinistra catalana), della CUP (che forma parte del governo indipendentista catalano) e di Anticapitalistas, la corrente di sinistra di Podemos (https://goo.gl/pXXZet)
La Guardia Civil sequestra 1,3 milioni di manifesti e volantini di propaganda per il referendum.Agenti della Guardia Civil hanno sequestrato 1,3 milioni di manifesti, volantini ed altro materiale di propaganda per il referendum del 1°ottobre, durante una ispezione in una impresa tipografica. Si trattava di materiale stampato per promuovere il referendum e per appoggiare il fronte del “sì” all’indipendenza.
lunedì 18 settembre 2017
Il 60% dei catalani vuole partecipare al referendum del primo ottobre. Secondo un sondaggio commissionato da eldiario.es ed effettuato da Celeste-tel, il referendum del primo ottobre raggiungerebbe una partecipazione del 60% se si celebrasse. Il “sì” all’indipendenza della Catalogna raggiungerebbe il 59,5% mentre il “no” toccherebbe il 30,7% (https://goo.gl/eFWtPD)
Il tentativo di golpe del 23-F a confronto con il referendum del 1°ottobre 2017: il golpista del 23 F,
Antonio Tejero, chiede un confronto.
Antonio Tejero, l’ex tenente della Guardia Civil che il 23 febbraio del 1981 guidò il tentato golpe conosciuto in Spagna come 23F, ha scritto una lettera l giornale La Gaceta chiedendo che quanto accaduto quel giorno di 36 anni fa venga confrontato con la situazione attuale in Catalogna. “Il 23-F doveva portare ad un cambio di governo – afferma Tejero, che ha scontato un periodo in carcere fino agli anni ’90 – che garantisse l’unità della Patria (…) Il golpe di Stato che si sta preparando in Catalogna vuole arrivare alla rottura della Catalogna dal resto della patria”. (https://goo.gl/ME6JA8)
mercoledì 20 settembre 2017
Grande operazione della Guardia Civil contro il referendum: quattordici arresti nelle sedi del governo catalano.
Vasto blitz della Guardia Civil spagnola contro i preparativi del referendum per l’indipendenza del 1°ottobre, convocato dai partiti secessionisti contro il parere del governo centrale e della Corte Costituzionale. In manette quattordici persone, dodici delle quali fanno parte dell’amministrazione della Comunità Autonoma. Tra i dodici uomini arrestati anche stretti collaboratori del vicepresidente catalano Oriol Junqueras, figura importante del governo locale. Subito dopo gli arresti un migliaio di persone si è concentrato davanti alla sede del Ministero dell’Economia gridando “Indipendenza!”.
Rajoy: “lo Stato deve agire, stanno violando la legge”.
Da Madrid il presidente Rajoy ha affermato: “stanno violando la legge, lo Stato deve agire. Erano stati avvisati che il referendum non si poteva celebrare” . “Qualsiasi atto illegale avrà conseguenze” e “date un passo indietro” ha aggiunto il premier avvisando i secessionisti che il referendum del 1°ottobre non si terrà.
Sequestrate nove milioni di schede elettorali per il referendum. Secondo la polizia sarebbe questo il quantitativo di schede fatte preparare dal governo catalano.
Puigdemont: di fatto in Catalogna è stato sospeso il potere autonomico ed è stato applicato lo stato di eccezione.
Il presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, ha affermato che gli arresti di stamattina rendono manifesta la sospensione del governo autonomistico della Catalogna, e l’applicazione dello stato di eccezione da parte dello Stato. Puigdemont ha poi aggiunto: “continueremo ad andare avanti sulla strada del referendum”.
Pablo Iglesias, leader di Podemos: “sono prigionieri politici”. Dure le parole del leader di Podemos, Pablo Iglesias, dopo gli arresti di questa mattina. Iglesias ha considerato “prigionieri politici” i membri del governo catalano detenuti. “Di fronte a questi ultimi eventi – ha affermato Iglesias – andiamo verso un quadro in cui in Spagna abbiamo prigionieri politici”. “Non voglio che in Spagna ci siano prigionieri politici mentre un partito corrotto parassita le istituzioni – ha aggiunto Iglesias riferendosi al PP. Podemos, che resta su posizioni non indipendentiste, ha sempre difeso il diritto dei catalani di tenere un referendum. Iglesias ha invitato poi al dialogo, alla convivenza e alla sensatezza, sottolineando che in Spagna non possono essere sospesi i diritti civili. I deputati di Unidos Podemos in Parlamento hanno chiesto ufficialmente “democrazia e non arresti”.
Almeno duemila persone bloccano il traffico nel centro di Barcellona contro gli arresti. Una manifestazione davanti al Ministero dell’Economia catalano vede crescere di ora in ora l’affluenza, arrivando a bloccare il traffico. I manifestanti gridano “Indipendenza” e cantano la canzone di Lluis Llach, “L’estaca”. L’arresto dei dirigenti indipendentisti ha fatto salire la tensione.
Due traghetti per alloggiare agenti delle forze dell’ordine nel porto di Barcellona. eil Ministero degli Interni spagnoli ha sospeso i permessi dei poliziotti e agenti della Guardia Civil dislocati in Catalogna al fine di evitare la celebrazione del referendum. Inoltre ha messo a disposizione due traghetti per alloggiare gli agenti antisommossa che si stanno spostando in Catalogna, il cui numero è stato aumentato per l’avvicinarsi della data del 1°ottobre. (https://goo.gl/S9Mq48)
Comunicato stampa del Barça contro gli arresti. La squadra di calcio FC Barcelona, conosciuta in Spagna come El Barça, ha emesso un comunicato nel quale critica gli arresti dei quattordici alti dirigenti del governo catalano e difende il diritto a decidere del popolo catalano.
A Madrid manifestazione in Puerta del Sol “per la libertà democratica ed il diritto a decidere”.
“Libertad, detenidos”,”no tenemos miedo”,”votarem!”. Sono alcuni degli slogan della manifestazione che ha riunito diverse centinaia di persone nella Puerta del Sol di Madrid, convocata dalla associazione Madrileñ@s por el Derecho a Decidir, la stessa che domenica 17 aveva organizzato un atto pubblico in un teatro di Madrid (precedentemente proibito da un tribunale). Alla manifestazione erano presenti deputati della sinistra spagnola, come
Alberto Garzón (Izquierda Unida) Iñigo Errejón, Tania Sánchez (Unidos Podemos), Joan Baldoví (Compromís), ed anche esponenti del Partito Nazionalista Basco (PNV) e della sinistra autonomista basca. (https://goo.gl/Qpjz2z)
Almeno 40.000 persone in piazza a Barcellona contro gli arresti. Circa 40.000 persone hanno manifestato in serata lungo la Gran Vía di Barcellona contro gli arresti compiuti oggi dalla Guardia Civil, con la detenzione di alte cariche del governo catalano.
Disordini fra manifestanti indipendentisti e Guardia Civil a Barcellona. I notiziari spagnoli aprono questa mattina con le immagini dei disordini accaduti all’alba di oggi a Barcellona, davanti alla sede della Consejería de Economía del governo catalano, dove sono state realizzate perquisizioni da parte della Guardia Civil. Per molte ore, fuori dall’edificio, i manifestanti pro-indipendenza hanno manifestato intonando cori a favore della secessione. Le auto della Guardia Civil parcheggiate di fronte all’edificio sono state danneggiate. La manifestazione si è conclusa con alcuni scontri fra forze dell’ordine e manifestanti.
Il capo della polizia catalana agli agenti: “uso limitato della forza”. Il capo dei Mossos d”Esquadra, la polizia catalana, Josep Lluís Trapero, ha chiesto agli agenti del corpo di “prestare molta attenzione nell’uso della forza” nelle mobilitazioni che si stanno tenendo in Catalogna a favore del referendum e contro gli arresti e le perquisizioni della Guardia Civil. Lo ricordiamo, il capo dei Mossos, a favore dell’indipendenza, è stato nominato pochi mesi fa dopo che il precedente comandante (contrario alla secessione) si era dimesso (ne parlammo qui su El Itagnol)
I portuali di Barcellona si rifiutano di prestare servizio sulle navi che alloggiano le forze dell’ordine inviate dal Ministero degli Interni.
La Organización de Estibadores Portuarios di Barcelona, gli stivatori (o portuali), hanno annunciato questa mattina che non prenderanno servizio sulle navi che il Ministero degli Interni ha inviato nel porto di Barcellona per alloggiare gli agenti antisommossa mandati negli ultimi giorni in Catalogna.
Viene lanciata una nuova pagina web per il referendum. Dopo la chiusura della pagina web ufficiale del referendum, www.referendum.cat, da parte della Guardia Civil, la nuova pagina web è stata intestata a questo dominio: www.marianorajoy.cat. Nella pagina si può leggere “Club de fans de Mariano Rajoy”. All’interno però, sono presenti le indicazioni su come votare il prossimo 1 ottobre.
venerdì 22 settembre 2017
Escono dagli arresti tutti i 14 detenuti nell’operazione di polizia dello scorso 20 settembre. Sei detenuti che erano ancora agli arresti dallo scorso 20 settembre sono stati liberati oggi. Tutti i 14 arrestati sono stati liberati.
Comunicato stampa destinato ai governi di paesi esteri da parte del governo catalano: “flagrante attacco all’autogoverno”. “Uno stato di emergenza non dichiarato” ed un flagrante attacco all’autogoverno, denuncia il governo catalano in un comunicato stampa internazionale pubblicato in diverse lingue, nel quale vengono duramente criticate le misure prese dal governo spagnolo nei giorni scorsi, con l’arresto di importante cariche del governo regionale autonomico.
Il partito indipendentista catalano ERC annuncia un cambio di slogan nella campagna elettorale per il “sì” al referendum del 1° ottobre. Il nuovo slogan è ‘Rajoy o República’.
Viene occupata l’università di Barcellona.Gli studenti indipendentisti occupano l’Edificio Histórico de la Universitat de Barcelona per protestare contro le azioni del governo centrale che vogliono impedire la celebrazione del referendum dell’1-O.
Secondo il settimanale The Economist, in un editoriale pubblicato questo venerdì, Mariano Rajoy dovrebbe negoziare con la catalogna ed offire una riforma della Costituzione. Allo stesso tempo chiede al presidente del Governo catalano, Puigdemont, di de-convocare il referendum, per non violare la Carta Magna spagnola.
Il cantautore spagnolo Joan Manuel Serrat ha affermato questa mattina che la convocazione del referendum indipendentista del primo ottobre “non è trasparente” ed ha messo in allerta sulla “grave fattura sociale” che si è creata in Catalogna.
“La convocazione del referendum – ha affermato il celebre cantautore – non è trasparente perché creata sulla base di una legge approvata alle spalle di membri del Parlamento. Il cantautore ha puntualizzato che è favorevole ai referendum, ma ha criticato la convocazione di quello dell’1 ottobre con una “legge express” e senza margini di dialogo.
Joan Manuel Serrat, uno dei cantautori spagnoli più amati
Serrat, che già in passato si era posizionato come contrario alla indipendenza della Catalogna, ha affermato che il conflitto di questi mesi “sta tappando anni di tagli economici e corruzione politica” e che il livello di scontro “conviene sia al governo Rajoy che al governo regionale autonomico catalano”.
Serrat ha poi affermato che l’indipendenza “è una parola bellissima che infiamma il cuore dei giovani e mobilita le persone” ma ha argomentato che le conseguenze pratiche per la Catalogna in tema di Sanità e per l’uscita dall’Unione Europea creeranno una frattura sociale che avrà bisogno di moltissimo tempo per essere sanata.
Estremisti di destra manifestano davanti la sede dell’ANC contro l’indipendenza. Circa 400 manifestanti di estrema destra si sono concentrati davanti la sede dell’ANC, l’Assemblea Nacional Catalana, per manifestare contro gli indipendentisti catalani. Durante la protesta sono stati accesi bengala e sventolate bandiere franchiste.
sabato 23 settembre 2017
Lo Stato spagnolo prende il controllo della polizia autonomica catalana, i Mossos D’Esquadra. Il procuratore generale della Catalogna ha comunicato ai Mossos d’Esquadra (la polizia locale catalana) ed ai responsabili della Polizia nazionale della Guardia Civil, che il controllo della sicurezza pubblica su tutto ciò che è vincolato al referendum del 1°ottobre passerà nelle mani del Ministero degli Interni. Il colonnello della
Guardia Civil, Diego Pérez de los Cobos, sarà il direttore tecnico che coordinerà d’ora in poi i tre corpi di polizia per impedire la celebrazione del referendum. Aveva fatto discutere nelle settimane scorsa la nomina, a capo dei Mossos d’Esquadra, di un convinto indipendentista (https://goo.gl/zuzUzK)
In un comunicato stampa, deputati del gruppo Anticapitalistas, che fa parte di Podemos, appoggiano il diritto dei catalani a decidere in un referendum sul proprio futuro ed affermano che la “disobbedienza è legittima”
Amnesty International denuncia in comunicato le restrizioni alla libertà di espressione in Catalogna. Amnesty International osserva con “profonda preoccupazione” la situazione in Spagna. La ONG ha bollato come
“sproporzionate” le misure del governo spagnolo contro il referendum secessionista.
Il vicepresidente del governo catalano, Oriol Junqueras (ERC) , in un atto celebrato questo sabato, ha chiamato i catalani a riempire le urne il prossimo 1 ottobre ed ha poi esclamato: “Viva la democrazia, viva l’opportunità democratica del 1° ottobre, e viva la Spagna democratica che ha l’opportunità di rinascere e farsi valere nel referendum del primo ottobre!”.
Il Ministero degli Interni pagherà 80 euro al giorno gli agenti trasferiti obbligatoriamente in Catalogna. Gli agenti della Guardia Civil inviati forzatamente in Catalogna negli ultimi giorni saranno compensati con 80 euro al giorno, ha annunciato in un comunicato la Asociación Española de Guardias Civiles (AEGC).
domenica 24 settembre 2017
Una assemblea parlamentaria convocata da Unidos Podemos, a Saragozza, a favore del “diritto a decidere” dei catalani, viene interrotta da cinquecento estremisti di destra. L’Assemblea parlamentaria era stata convocata dalla formazione di sinistra Unidos Podemos, che unisce – dal 2016 – Podemos e Izquierda Unida. L’assemblea, tenutasi presso il padiglione Siglo XXI di Saragozza, ha difeso il diritto dei catalani ad esprimersi in un referendum. Durante l’Assemblea, alla quale erano presenti anche deputati, senatori e sindaci di ERC (Esquerra Republicana de Catalunya) e del PNV (il Partito Nacionalista Vasco), Pablo Iglesias e la sindaca di Barcellona, Ada Colau, hanno lanciato un messaggio al leader del Partito Socialista Pedro Sanchez per la formazione di un nuovo governo “plurinazionale” che permetta ai catalani di esprimersi in un referendum.
Centinaia di manifestanti di estrema destra assediano l’Assemblea di Unidos Podemos
Durante la manifestazione, centinaia di estremisti di destra si sono radunati intorno al padiglione costringendo le autorità a chiudere gli ingressi. Quando i deputati di sinistra sono usciti dall’Assemblea, sono stati oggetto di insulti. Alla manifestazione di estrema destra erano presenti anche bandiere franchiste. Il giornale eldiario.es ha successivamente messo in luce la presenza nella manifestazione di diversi poliziotti in borghese.. Sorprendente la presenza di pochissimi agenti di polizia fuori dal Padiglione. Secondo le dichiarazioni della Polizia, il numero di agenti disponibili si è fortemente ridotto perché molti sono stati inviati in Catalogna in questi giorni.
Sondaggio: l’80% dei catalani pensa che un referendum legale risolverebbe i problemi fra Spagna e Catalogna. Il sondaggio è pubblicato sul giornale El Paìs, e mostra anche come il 60% dei catalani ritenga che la consulta dell’1 ottobre non possa considerasi valida.
lunedì 25 settembre 2017
Il procuratore generale: “per adesso non ci è sembrato opportuno chiedere l’arresto di Puigdemont”.Il procuratore generale dello Stato, José Manuel Maza, ha affermato in una intervista radiofonica a Onda Cero che “al momento, non ci è sembrato opportuno chiedere l’arresto del presidente de la Generalitat, Carles Puigdemont, nonostante siano aperte indagini per i reati di disobbedienza, prevaricazione e malversazione”.
Arriva in Catalogna il camion idrante della polizia. L’unico camion con cannone d’acqua in dotazione alla Polizia spagnolaè stato spostato a Barcellona, e parcheggiato in un parcheggio del Porto insieme a decine di altri veicoli usati dai reparti antisommossa. Di fronte al parcheggio si trovano invece ormeggiate le due grandi navi da crociera in cui sono alloggiati migliaia di agenti di polizia e guardia civil trasferiti da tutta la Spagna in occasione dello scontro Catalogna-Madrid, che vedrà il suo apice nei giorni prossimi all’1 ottobre.
Il giornale spagnolo ABC lancia una campagna per l’unità della Spagna. Il giornale ABC ha lanciato una campagna di appoggio all’unità della Spagna con un hashtag che verrà utilizzato sui social network. L’hashtag è #Yosíquieroserespañol
Un comune vicino Madrid distribuirà oltre mille bandiere spagnole ai cittadini. Il sindaco di Alcorcón, un comune situato nella cintura urbana di Madrid, David Pérez (del PP), ha annunciato che consegnerà 1.000 bandiere spagnole agli abitanti del municipio, affinché coprano i balconi delle loro case con i colori dell’unità della Spagna.
Circa 6000 agenti di polizia sono stati alloggiati in due grandi navi da crociera nel porto di Barcellona. Gli agenti sono stati alloggiati nelle navi per la mancanza di spazi e per questioni logistiche. I disegni dei cartoni animati disegnati sulle fiancate delle grandi navi sono stati tappati con dei grossi teloni neri. Intanto, un gruppo di estrema destra ha consegnato ai poliziotti “tupper” con cibo in segno di appoggio alla loro presenza.
Il giornale eldiario.es svela: agenti della Polizia nazionale si sono dati appuntamento su whatsapp per partecipare alla manifestazione di estrema destra che ha assediato l’Atto a favore del referendum organizzato da Unidos Podemos, a Saragozza, lo scorso sabato. La pubblicazione dei whatsapp mostra anche insulti e “minacce” a dirigenti della sinistra spagnola, come il leader di Izquierda Unida Alberto Garzon. (https://goo.gl/RLJpVH)
martedì 26 settembre 2017
Il presidente degli USA Donald Trump: “mi piacerebbe che la Spagna restasse unita”. Il presidente degli USA Trump si è incontrato oggi con il premier spagnolo Rajoy presso la Casa Bianca per una riunione bilaterale, ed ha affermato che “la Spagna è una grande nazione” ed ha affermato che “mi piacerebbe che restasse unita”
La procura della Catalogna ordina ai Mossos D’Esquadra di prendere il controllo dei collegi elettorali.
La Fiscalía inviato l’ordine definitivo per impedire il referendum dell’ 1-O. Il procuratore della Catalogna, José María Romero de Tejada, ha ordinato ai Mossos d’Esquadra di apporre i sigilli e prendere il controllo dei seggi elettorali già a partire da venerdì 29 settembre.
L’ex presidente del governo spagnolo, Felipe González, afferma di essere “preoccupatissimo” per la situazione in Catalogna. Felipe Gonzalez, premier spagnolo per 16 anni, fino al 1996, ha affermato che la sfida indipendentista in Catalogna è l’evento “più preoccupante degli ultimi 40 anni” in Spagna. (https://goo.gl/psgv41)
Concentrazioni di appoggio agli agenti della Guardia Civil che partono per la Catalogna in varie città spagnole. In molte città spagnole, si stanno celebrando concentrazioni di appoggio agli agenti della Guardia Civil che partono per la Catalogna. La partenza degli agenti destinati alla gestione dell’ordine pubblico in occasione del referendum indipendentista “illegale” viene salutata da decine, talvolta centinaia, di persone, che con bandiere spagnole e al grido di “Viva la Spagna!” e “non siete soli!” salutano gli agenti in partenza per la Catalogna. Le città in cui si stanno tenendo le concentrazioni sono Huelva, Cadice, Guadalajara, Santander, Murcia, Algeciras e Toledo. A Huelva una delle concentrazioni più grandi (vedi i video qui sotto)
Huelva. Comandancia de la Guardia Civil. Los compañeros parten hacia Cataluña para hacer que se cumpla la Constitución Española. pic.twitter.com/i2Ip75Ua6n
Juliane Assange tiene un comizio in video-conferenza presso l’università occupata di Barcellona.
Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, tiene una conferenza online presso l’Edificio Histórico de la Universidad de Barcelona, occupato da giovedì 21 settembre da studenti indipendentisti. Assange ha mostrato il suo appoggio agli indipendentisti catalani nei giorni scorsi, mostrando in realtà anche un po’ di confusione sulle radici e le motivazioni del movimento secessionista.
Il governo della Catalogna insiste: “il primo ottobre si voterà”. Il Govern (così si chiama il governo catalano) insiste che l’1 ottobre si potrà votare in Catalogna, anche se non specifica come, visto che lo stato spagnolo sta facendo di tutto per impedire la consulta dichiarata illegale.
Viene chiusa anche la nuova pagina web che dava informazioni su come votare nel referendum del 1°ottobre.
I pompieri di Barcellona si offrono per formare “cordoni di sicurezza” durante il referendum. Il corpo dei Bomberos de Barcelona, si è offerto per formare “cordoni di sicurezza” e garantire così lo svolgimento pacifico degli atti relativi alle votazioni per il referendum dell’1 ottobre. L’offerta dei pompieri è stata rivolta all’Assemblea Nacional Catalana (ANC) (https://goo.gl/e69q1b)
Decine di avvocati catalani favorevoli al referendum manifestano davanti al Tribunale di Giustizia della Catalogna.Gli avvocati hanno manifestato contro la “giustizializzazione” di un complesso tema politico ed hanno affermato che votare per un referendum “non è illegale”
Il Ministro degli Interni, Juan Ignacio Zoido, ha ordinato alla Guardia Civil di non patrocinare ed incoraggiare atti di omaggio agli agenti in partenza per la Catalogna come quelli avvenuti nei giorni scorsi. Nei giorni scorsi si sono moltiplicati episodi di veri e propri caroselli organizzati fuori dalle caserme della Guardia Civil, per salutare gli agenti in partenza per la regione, accompagnati da cori da stadio, slogan del tipo “a por ellos” e dispiegamento di clacson e bandiere anche da parte degli agenti in partenza.
mercoledì 27 settembre 2017
Hackers russi tengono in vita le pagine Internet del referendum. Dopo che il governo spagnolo ha bloccato ogni preparativo del referendum dell’1 ottobre, agli indipendentisti rimane la via del web: nei giorni scorsi però, la Guardia Civil ha chiuso tutte le pagine internet dedicate alla consulta. Ora, secondo quanto riporta il giornale El Paìs, hackers russi starebbero mantenendo in vita le pagine web del referendum con una serie di siti nei quali si possono trovare informazioni su dove e come votare.
Il Tribunale Superiore di Giustizia della Catalogna ordina di paralizzare ogni atto volto allo svolgimento del referendum. Ordina inoltre ai Mossos d’Esquadra, alla Polizia ed alla Guardia Civil, di impedire l’apertura dei seggi elettorali.
Il governo spagnolo mostra preoccupazione ai paesi europei per l’arrivo in Catalogna di “attivisti radicali”. Il governo spagnolo “è preoccupato per l’arrivo in Catalogna di attivisti radicali”, ed ha informato i paesi europei di questa preoccupazione, chiedendo cooperazione. La paura dell’esecutivo di Mariano Rajoy è che attivisti “dell’estrema sinistra, anti-sistema ed anarchici possano infiltrarsi nelle manifestazioni a favore del referendum”. (https://goo.gl/wNRqua)
I movimenti studenteschi bloccano l’autostrada Ap7 vicino Barcellona in un atto a difesa del referendum. Blocchi stradali e occupazioni da parte di studenti di scuola secondaria e università sono attive in tutta la Catalogna.
La AP-7 tallada ara mateix en defensa del referèndum pel moviment estudiantil. Seguim fent campanya a pocs dies dl referèndum, votar o votar pic.twitter.com/OYUm8DtGRB
Il sindacato anarchico CGT convoca uno sciopero generale in Catalogna per il 3 ottobre.Non aderiscono allo sciopero i sindacati più grandi, CCOO e UGT. Lo sciopero vuole protestare, recita il comunicato, contro “la sospensione generale dei diritti civili sperimentata negli ultimi giorni”.
Il Partido Popular lancia una campagna contro la presunta “ispanofobia” degli indipendentisti catalani. La campagna è stata lanciata con un video che raccoglie frammenti di discorsi di politici indipendentisti catalani.
La CUP, il partito della sinistra anti-capitalista che appoggia il governo indipendentista di Puigdemont, ha invitato, nella serata di oggi, mercoledì 27 settembre, a “rompere i sigilli dei seggi elettorali” nella giornata del primo ottobre. Ha inoltre bollato il presidente Rajoy come “maltrattatore” e la Spagna come “colonialista”. Alcune fonti ventilano la possibilità che la CUP stia organizzando picchetti per proteggere i seggi elettorali dalla polizia, fatto che alzerebbe molto la possibilità di disordini violenti.
La Universidad Pompeu Fabra sospende le classi giovedì 28 e venerdì 29 settembre per la “situazione politica in Catalogna”.
giovedì 28 settembre 2017
Il Consigliere agli Interni della Catalogna: i Mossos d’Esquadra non chiuderanno i seggi elettorali se ci saranno rischi per l’ordine pubblico. Sono queste le affermazioni del Consigliere agli Interni catalano Forn che è intervenuto durante la Junta de Seguridad de Catalunya. Fron ha aggiunto: “non andiamo contro quanto ordinato dalla magistratura, ma vogliamo sottolineare che per noi la cosa più importante è garantire la convivenza, ed ogni azione di polizia deve tenerlo bene chiaro”.
Il Ministero degli Interni spagnolo: “le forze dell’ordine impediranno il referendum ma non limiteranno la libertà di espressione.
Sono affermazioni del viceministro degli Interni, che ha preso parte oggi alla riunione per la sicurezza e l’ordine pubblico della Catalogna. Il Ministero si impegna, ha affermato – “affinché Barccellona possa vivere una giornata di celebrazioni”- “Possiamo fare in modo che le cose si svolgano in pace e tranquillità, ha aggiunto, nel rispetto dello Stato di diritto”. José Antonio Nieto ha poi aggiunto: “in certi casi con un píc nic, in altri con una manifestazione, si potranno esternare i sentimenti, basta che questo non sia fatto violando la legge”.
Migliaia di studenti manifestano a Barcellona a favore del referendum dell’1 ottobre. Almeno sedicimila studenti di tutti gli ordini, dalla scuola secondaria all’università, hanno sfilato oggi per le vie di Barcellona a favore del referendum dell’1-O. “Svuotiamo le aule, difendiamo il referendum”, era lo slogan che apriva il corteo.
Su El Itagnol: la tensione fra Spagna e Catalogna fa risuscitare l’estrema destra spagnola. Leggio qui la notizia:>> https://goo.gl/8k1J3L
Il Banco de España lancia l’allarme sulle possibili conseguenze economiche della crisi catalana. L’incertezza intorno al referendum convocato dai separatisti, potrebbe avere conseguenze economiche, secondo l’analisi della Banca di Spagna.
Venerdì 29 settembre 2017
Il governo catalano assicura che aprirà oltre duemila seggi elettorali in Catalogna. In una conferenza stampa tenutasi questa mattina, nell’ultimo giorno di campagna elettorale, il governo catalano ha reso noto che, nella giornata di domenica 1 ottobre 2017, verranno aperti 2.315 seggi elettorali. Viene quindi ignorato il divieto da parte della giustizia spagnola. Saranno chiamati alle urne 5.343.358 catalani. I seggi saranno aperti dalle 9 alle 20 e ci saranno oltre settemila volontari che li presidieranno. La cifra finale del censo elettorale è stata resa nota dal vicepresidente del governo Oriol Junqueras. Sono state anche mostrate le urne elettorali, dei contenitori molto semplici di plastica trasparente, che verranno usate per il voto. In tutto saranno 6.247. Sono costate 5 euro l’una e sono fabbricate in Cina.
Terzo manifesto di personalità della cultura (e non solo) contro “la estafa antidemocratica del 1-O” Il manifesto, pubblicato da personalità della cultura spagnola e non solo, chiede ai catalani di non partecipare alle votazioni dell’1 ottobre, definendo il referendum “una frode antidemocratica” e “l’opposto a quello che sarebbe un esercizio di libera decisione del popolo catalano”. Fra i firmatari (oltre quattromila) secondo cui la convocazione del referendum da parte di Carles Puigdemont è “un inganno per tutta la Catalogna” ci sono scrittori famosi come Juan José Millás, Javier Cercas, Lorenzo Silva, Rosa Montero ed anche musicisti come Joaquín Sabina, Miguel Ríos e registi di cinema, come Fernando Colomo. Il manifesto invita i catalani a non recarsi ai seggi (se verranno istituiti) il primo ottobre.
Grandi magazzini come El Corte Inglés, Inditex e Uniqlo terranno chiusi i propri negozi a Barcellona domenica 1 ottobre. Le motivazioni sarebbero “per prudenza” (https://goo.gl/CBfYTv)
Oltre duemila trattori mobilitati in Catalogna per manifestare a favore del referendum dell’1-O e presidiare i seggi. Un sindacato agrario catalano ha mobilitato oggi oltre duemila trattori per manifestare a favore del referendum dell’1 ottobre e per formare cordoni a protezione dei seggi elettorali. Colonne di trattori coperte dalle bandiere indipendentiste catalane (esteladas) si sono formate a Girona ed a Barcellona. https://goo.gl/dYq19X
Julio Anguita, figura storica della sinistra politica spagnola: “il governo Rajoy deve promettere un referendum vincolante, e subito dopo il governo catalano deve annullare la consulta del primo ottobre”. Questa è la posizione dell’ex dirigente di Izquierda Unida e del Partito Comunista di Spagna, intervistato dal giornale spagnolo eldiario.es.
L’Assemblea Nacional Catalana (ANC) e Òmnium Cultural lanciano una iniziativa per proteggere i seggi elettorali. Oggi a partire dalle 17, per “difendere i punti di voto del referendum”. Fra le ipotesi sul tavolo è infatti che le forze dell’ordine sigillino ed impediscano l’accesso ai seggi elettorali alle persone.
Il capo dei Mossos d’Esquadra ordina agli agenti di sgomberare e chiudere i seggi elettoralialle 6.00 di domenica 1 ottobre. L’ordine è stato dato dal capo della polizia catalana Trapero, poco prima delle 17 di oggi. Trapero ha invitato gli agenti a effettuare la chiusura dei seggi ed il sequestro delle urne “senza utilizzare la violenza”.
Il giocatore del Barcellona Gerard Piqué si schiera a favore del referendum dell’1 ottobre.Dichiarazioni, quelle del giocatore di calcio, che fa anche parte della selezione spagnola, che hanno creato diverse polemiche.
Centinaia di genitori occupano le scuole dei figli per presidiare i seggi elettorali in Catalogna. Dopo le 17, all’uscita degli studenti dalle scuole, molti genitori sono entrati negli edifici scolastici con sacchi a pelo e zaini per passare la notte all’interno. L’obiettivo è quello di presidiare le scuole, usate solitamente come seggi elettorali, ed impedire che vengano sigillate dalla polizia. Le occupazioni vengono giustificate come “feste scolastiche di inizio anno” o “pigiama party”. Alle occupazioni sono presenti in certi casi anche i bambini. I Mossos d’Esquadra si recano nelle scuole occupate per identificare i responsabili e per informare che i locali dovranno essere sgomberati prima delle 6.00 di domenica 1 ottobre.
Grande manifestazione a Barcellona per la chiusura della campagna elettorale. Migliaia di persone hanno affollato la avenida Maria Cristina di Barcellona per il “sì” al referendum di domenica 1 ottobre, considerato illegale da Madrid. La manifestazione ha preso il via alle 20 di oggi, venerdì 29 settembre, ed ha visto la partecipazione di appartenenti ai partiti politici indipendentisti catalani, da Junts pel Sí a la CUP, ma anche di deputati favorevoli al voto.
sabato 30 settembre 2017
Centinaia di persone passano la notte in scuole e centri civici della Catalogna per garantire l’apertura dei seggi elettorali.Molte di queste persone sono genitori che hanno occupato le scuole dei propri figli, passando lì la notte. L’obiettivo è quello di presidiare i seggi elettorali e garantirne l’apertura, per impedire che la polizia li chiuda e ponga i sigilli, come ordinato dal Tribunale Superiore di Giustizia della Catalogna. Il capo dei Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, ha però ordinato agli agenti di sgomberare i centri domenica mattina. (https://goo.gl/khUvYb)
Spazio aereo chiuso sopra Barcellona. Durante il fine settimana dell’1 ottobre non potranno volare su Barcellona né aerei né elicotteri. Una misura di sicurezza disposta dal governo centrale per la situazione di tensione in Catalogna. (https://goo.gl/e6rwGY)
Spari nella notte contro un seggio elettorale occupato a Manlleu. Tre persone che si trovavano fuori un seggio elettorale occupato in vista del referendum (illegale) dell’1 ottobre, sono state raggiunte dagli spari di un fucile ad aria compressa nella località di Manlleu, risultando leggermente ferite. La notizia non ha avuto particolare seguito sui giornali spagnoli, mentre giornali italiani, come ad esempio la repubblica, la riportano come prima notizia del giorno in questa mattinata del 30 settembre 2017.
Dei 1300 seggi visitati dai Mossos d’Esquadra solo 163 risultano occupati, secondo la Prefettura della Catalogna. Secondo queste informazioni, solo il 12% dei seggi sarebbe stato occupato nella notte passata per permetterne l’apertura il prossimo 1 ottobre.
Il presidente della Asamblea Nacional Catalana (ANC), Jordi Sànchez: “un milione di votanti sarebbe un successo enorme”. Secondo il presidente dell’associazione indipendentista, la partecipazione di 1 milione di persone costituirebbe un successo “desbordante”. Al referendum illegale del 9 novembre 2014 parteciparono 2,3 milioni di catalani.
Agenti della Guardia Civil controllano, presso il Centro de Telecomunicaciones y Tecnología de la Información (CTTI) de la Generalitat di Catalogna, che tutte le applicazioni ed i servizi informatici mediante i quali si possa facilitare il voto telematico, nella giornata dell’1 ottobre, siano stati bloccati.
Decine di migliaia di persone manifestano in Spagna davanti ai Municipi delle principali città spagnole per la difesa dell’unità del paese. Le concentrazioni sono state convocate dalla Fundación DENAES (Defensa de la Nación Española) (ne abbiamo parlato qui, su El Itagnol). Alla mobilitazione hanno preso parte migliaia di persone, che hanno sventolato bandiere spagnole. In alcuni casi sono state portate alle concentrazioni anche bandiere franchiste con lo scudo dell’aquila di San Juan. All’appello della Denaes avevano aderito gruppi dell’estrema destra, ultra cattolici, ed alcune personalità politiche della destra, come l’ex ministro del PP Oreja. A Madrid la manifestazione più importante, con almeno 10.000 persone riunite in Plaza de Cibeles. A Madrid un video mostra come alcuni giovani abbiamo intonato il canto fascista Cara al Sol. Manifestazioni ci sono state in molte città spagnole ed anche in centri minori. Sui social network è stato usato l’hashtag #Españasalealacalle, diventato trending topic per alcune ore su Twitter.
Grande manifestazione per l’unità della Spagna e la difesa della Costituzione a Barcellona.Migliaia di persone riempiono nel tardo pomeriggio la plaza Sant Jaume di Barcellona, dove si trova il palazzo della Generalitat, a favore della Costituzione e contro il referendum indipendentista. Si sentono cori del tipo “yo soy español, español español” e ” a por ellos” ed anche “arriba España”. Tante le bandiere spagnole accompagnate da quelle ufficiali della Catalogna (assenti invece le bandiere catalane “esteladas”, simbolo degli indipendentisti). Presenti anche alcune bandiere della Cruz de Borgoña, antico simbolo dell’esercito spagnolo.
La manifestación por la unidad de España ha llegado a la plaza de Sant Jaume. No se mueve nadie. pic.twitter.com/GYJoy6bTyx
Barcellona, tensione in piazza Sant Jaume dove alcuni manifestanti cercano di rompere lo striscione “più democrazia” appeso sul palazzo del Governo catalano. Durante la manifestazione di oggi pomeriggio davanti al palazzo della Generalitat di Barcellona, alcuni giovani si sono arrampicati sulle cancellate del palazzo per strappare uno striscione con scritto “més democracia”, che in catalano significa “più democrazia”. Una parte dello striscione è stato strappato. La piazza continua a intonare cori a favore dell’unità della Spagna, e molti cori da stadio fra cui ” a por ellos” e “arriba España”, tristemente noto per essere lo slogan dei franchisti. Ma ci sono anche cori di altro segno, come “España unida jamas será vencida”
Migliaia di persone sfilano in corteo a Bilbao, nei Paesi Baschi, per difendere il referendum catalano. La grande manifestazione ha percorso la capitale dei Paesi Baschi dietro uno striscione con scritto “Democrazia”. Alla manifestazione aderivno ufficialmente partiti baschi come il PNV, EH Bildu e Elkarrekin Podemos.
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