Barcellona, enorme manifestazione per l’unità della Spagna: “non perdiamo il senno”

In piazza a Barcellona il popolo del “no” all’indipendentismo catalano: centinaia di migliaia di persone in un corteo pieno di bandiere spagnole. “Recuperiamo la sensatezza”, era lo slogan della manifestazione


barcellona 8 ottobreAd una settimana esatta dai drammatici eventi del primo ottobre, giorno del referendum illegale e degli sgomberi forzati dei seggi elettorali, è sceso in piazza a Barcellona il popolo “dell’unità di Spagna”, contro l’indipendenza della Catalogna.

Una grande manifestazione con centinaia di migliaia di persone, quasi 1 milione secondo gli organizzatori, è partita alle 12 da plaza Urquinaona dietro lo striscione “Recuperem el seny” (tradotto in italiano “recuperiamo il senno” o “la sensatezza”) ed ha raggiunto intorno alle 15 la Estación de Francia, dopo aver percorso la Via Laietana. 

Le prime pagine dei giornali spagnoli (9 ottobre 2017)

Centinaia di migliaia di persone al corteo per l’unità della Spagna

Secondo gli organizzatori sarebbero stati circa 950.000 i partecipanti, mentre per la Guardia Urbana sono stati 350.000.



La manifestazione era stata convocata da Societat Civil Catalana (SCC), ed ha visto la presenza di persone venute da tutta la Spagna con bus e treni, oltre che ovviamente dalla Catalogna e da Barcellona.

Dalla politica aderivano ufficialmente alla manifestazione il Partido Popular e Ciudadanos. Il PSC, Partito Socialista Catalano, non ha aderito alla concentrazione, però ha invitato i suoi militanti a partecipare per chiedere “dialogo”. In piazza tanti leader del PP, ed anche di Ciudadanos, fra cui Albert Rivera. Sul palco situato alla fine del corteo, è salito anche il segretario del Partito Socialista Catalano e l’ex ministro socialista Borrell, che si è impegnato negli ultimi anni contro l’indipendentismo.

Fra i partecipanti c’erano persone di diversi orientamenti politici, convinte dell’importanza di dire “no” con fermezza all’indipendentismo e di sbarrare la strada ad ogni possibilità di secessione della regione. Marcava la differenza dalle concentrazioni di ieri, quelle del popolo di “Hablemos, Parlem”, la mancanza della parola “dialogo”. Si chiedeva invece il rispetto della Costituzione e dello Stato di diritto.

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Le parole di Vargas Llosa alla fine del corteo

Lo scrittore Mario Vargas Llosa, Premio Nobel per la Letteratura, è intervenuto nell’atto di chiusura della grande manifestazione per l’unità di Spagna che si è tenuta oggi a Barcellona.

“La passione può essere distruttiva quando è mossa dal fanatismo e dal razzismo” ha affermato il Nobel Vargas Llosa, che ha aggiunto: “la peggiore di tutte le passioni, è quella nazionalista”.

E ancora: “ci vuole molto più di una congiura golpista di Puigdemont, Junqueras e Forcadell per distruggere quello che ha unito Spagna e Catalogna per 500 anni”.

Vargas Llosa ha anche ricordato che i nazionalismi hanno riempito di sangue e cadaveri l’Europa, nel secolo scorso, ed ha denunciato: “voglio trasformare la Catalogna in un paese del terzo mondo”, facendo accenno alla fuga di imprese di questi ultimi giorni.

Dopo questa affermazione, su Twitter sono comparse osservazioni polemiche sul fatto che queste sue parole arrivassero da una piazza piena di bandiere nazionali.


Il ringraziamento dei manifestanti alle forze dell’ordine

Durante la manifestazione ci sono state scene di solidarietà e di ringraziamento alle forze dell’ordine, da parte dei manifestanti pro-unità, che li hanno ringraziati per l’impegno di questi giorni nel mantenimento dell’ordine.

Slogan come “yo soy español” e “Puigdemont a prisión” sono stati i più ripetuti durante la fase iniziale del corteo. Si sono sentiti anche i cori diventati famosi in questi giorni come “España unida jamás será vencida”, e qualcuno ha gridato “non siamo fascisti, siamo spagnoli”. Al termine del corteo ha risuonato l’inno nazionale.

Erano presenti moltissime bandiere spagnole ed anche tante bandiere ufficiali della Catalogna.

Ieri a Madrid c’era stata un’altra grande manifestazione per l’unità del paese, in plaza Colòn. L’aspetto interessante della giornata di ieri erano state le mobilitazioni convocate in molte città spagnole per il dialogo, sotto lo slogan “hablemos, parlem”.

Erano scesi in piazza a migliaia con magliette bianche, proprio per evitare l’uso di simboli nazionali, ed invitare al dialogo fra le due parti.

Fischi per Pablo Iglesias

Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, che si trovava nella stazione dei treni Sants, a Barcellona, per prendere un treno diretto a Madrid, è stato fischiato da alcune decine di manifestanti del grande corteo unionista. Alcuni degli slogan urlati contro di lui erano “fuori!” e “viva la Spagna! viva la Catalogna!”.

Video della manifestazione (8 ottobre 2017)

Le prime pagine dei giornali spagnoli (9 ottobre 2017)

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