Giovedì 15 marzo, nel Parlamento spagnolo, si discutevano alcuni emendamenti presentati dal Partido Popular (PP) e Ciudadanos, per estendere l’applicazione dell’ergastolo. Una pena detentiva inserita nel Codice Penale spagnolo soltanto nel 2015 (prima non era prevista, una delle conseguenze del clima post-dittatura), dal governo Rajoy, ma applicabile a pochissimi casi molto gravi. Di fatto, l’ergastolo in Spagna è stato applicato solo una volta.
La proposta di estensione dell’ergastolo di PP e Ciudadanos è stata bocciata dalle altre forze politiche.
Se da una parte PP e Ciudadanos vogliono estendere l’ergastolo a più casi, gli altri partiti, dai socialisti al PNV basco, vogliono discutere sull’abolizione di questa pena, che in spagnolo ha acquisito la denominazione di “prigione permanente”, aperta a revisioni.
Il dibattito a pochi giorni dal ritrovamento di Gabriel
Il dibattito arriva nel pieno della commozione nazionale (e, andrebbe specificato, della spropositata attenzione mediatica), sull’omicidio di un bambino di nome Gabriel, in Andalusia. Un evento orribile che ha caricato di commozione anche il dibattito politico. A riguardo, i socialisti hanno denunciato il fatto che il dibattito parlamentare sia stato posticipato “apposta” dalle destre, per ricevere appoggio popolare e rendere molto meno comprensibile la posizione anti-ergastolo del centro-sinistra.
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L’ergastolo in Spagna: solo dal 2015
La pena dell’ergastolo, chiamato popolarmente cadena perpetua in Spagna, e “prisiòn permanente revisable” nel Codice Penale, è stata introdotta nel 2015 dal Partido Popular al governo.
L’introduzione dell’ergastolo avvenne senza l’appoggio dei partiti di opposizione, tutti contrari. Ora, le opposizioni cercano di sfruttare la debolezza del governo Rajoy, resasi evidente in particolare nelle ultime settimane, per eliminare dal codice penale questa pena detentiva.
Il PP cavalca l’emotività per il caso Gabriel in difesa dell’ergastolo
Il dibattito sull’uso dell’ergastolo sta diventando infuocato in questi giorni, dopo gli ultimi episodi di cronaca. Domenica 11 marzo, un bambino di 8 anni di nome Gabriel, scomparso da quasi due settimane, è stato ritrovato morto in un paesino dell’Andalusia. La compagna del padre è stata arrestata con l’accusa di essere la responsabile dell’omicidio.
La Spagna commossa per il ritrovamento del piccolo Gabriel. La madre: “non estendete la rabbia”.
Il PP sta cercando di usare l’ondata di sdegno e commozione suscitata da questo fatto di cronaca in suo favore. Nei mesi scorsi era stato il caso di Igor il russo a far sollevare nuovamente il dibattito sull’ergastolo.
Il padre di Diana Quer: tre milioni di firme per l’ergastolo
Un altro caso di omicidio che ha scosso la Spagna, per via dell’ampia esposizione mediatica, è stato quello di Diana Quer,una giovane assassinata in Galizia nel 2016 ed il cui corpo è stato ritrovato più di un anno dopo la scomparsa. Il padre ha raccolto tre milioni di firme per chiedere che la pena dell’ergastolo venga applicata ad altri casi.
Il partito conservatore vorrebbe allargare la pena della carcere a vita ad un maggior numero di reati, visto che al momento è applicabile solo a poche situazioni. Un portavoce del PP ha chiesto alle opposizioni di non votare contro la pena dell’ergastolo, e per farlo ha scelto la camera ardente di Gabriel, il bambino ucciso in Andalusia. Una scelta piuttosto discutibile.
Da quando è stato introdotto nel Codice Penale spagnolo, l’ergastolo è stato applicato soltanto ad un caso. Il dibattito è diventato così intenso in Spagna, che la deputata Irene Montero, di Podemos, è arrivata a proporre un referendum consultivo.
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