MADRID. Mame Mbaye, un uomo di 35 anni, originario del Senegal, è morto questo pomeriggio nel quartiere madrileno di Lavapiés per arresto cardiaco.
Secondo la polizia l’uomo, venditore ambulante, si sarebbe accasciato vicino al suo domicilio, all’altezza di calle Oso numero 10, dove ha ricevuto le prime attenzioni da parte di una pattuglia della Polizia municipale. Poi, sarebbe morto.
Varie persone presenti avrebbero però parlato di una morte avvenuta in seguito ad una retata della polizia, nelle fasi di identificazione dei venditori ambulanti.
L’accusa da parte di diversi senegalesi presenti nel luogo della morte è tutta contro la polizia, che avrebbe scatenato una fuga degli africani. Le versioni dell’accaduto sono contrastanti. Non aiuta il clima di tensione creatosi poco dopo. La sindaca di Madrid, Carmena, ha annunciato una investigazione sui fatti ed ha espresso solidarietà agli amici ed ai familiari e la sua desolazione per la morte.
Lamento muchísimo la muerte de un ciudadano en #Lavapiés. Desde el Ayuntamiento investigaremos a fondo lo sucedido y actuaremos en consecuencia. Toda mi solidaridad con familiares y amigos.
— Manuela Carmena (@ManuelaCarmena) 15 marzo 2018
La nota del Comune di Madrid: “la retata 20 minuti prima”
AGGIORNAMENTO 16 MARZO 2018. Il Comune di Madrid, attraverso l’assessore alla Seguridad, Salud y Emergencias, Javier Barbero, ha comunicato oggi che la morte di Mame Mbaye non è avvenuta durante una retata della polizia. Nel momento della morte la retata non era in corso. C’erano stati però prima, fra Puerta del Sol e Plaza Mayor, momenti di tensione fra “manteros” e forze dell’ordine a seguito di una retata.
Questa era avvenuta 20 minuti prima del decesso, con inseguimenti effettuati anche con motociclette, da parte della polizia. In Spagna la detenzione per vendita illegale di prodotti può essere sanzionata con 2 anni di prigione.
In Spagna i venditori ambulanti sono chiamati “manteros”, dal nome dei lenzuoli su cui poggiano la mercanzia al suolo. Spesso la polizia effettua retate, perché sono venditori illegali.
La Polizia ha escluso responsabilità nella morte del senegalese, ed ha anche sottolineato che negli scontri del 15 marzo sono intervenute persone esterne al collettivo dei venditori senegalesi. Si tratterebbe quindi di una situazione di rabbia in cui si sono inseriti altri soggetti.
Oggi alle 18 si terrà una manifestazione antirazzista nel quartiere, ed un’altra a poca distanza in solidarietà con la polizia. Si temono nuovi scontri. Questa mattina altri momenti di tensione, con tafferugli fra senegalesi e polizia. I senegalesi protestavano contro il proprio console onorario, arrivato nel quartiere su un auto blu per solidarietà con i suoi compatrioti. Secondo i senegalesi però, il console è intervenuto troppo tardi, e lo hanno contestato costringendolo a rifugiarsi in un bar di plaza Nelson Mandela. A questo punto la polizia ha caricato scatenando una serie di brevi tafferugli.
Muore un senegalese, scontri a Lavapiés
Nel tardo pomeriggio del 15 marzo, poco dopo la morte di Mame Mbaye, centinaia di persone hanno iniziato a manifestare nelle vie di Lavapiés al grido di “fuori la polizia dai nostri quartieri” e “polizia assassina!”. La situazione è rapidamente degenerata in una protesta violenta, con automobili sfasciate, cassonetti, moto e biciclette del servizio municipale dati alle fiamme e fitte sassaiole contro la polizia. Ad aumentare la rabbia sono state le cariche degli agenti in assetto antisommossa, che hanno sparato pallottole di gomma ed hanno manganellato duramente un uomo, nero, che era rimasto in piedi in plaza Lavapies nonostante fosse in corso una carica.
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Gli agenti antisommossa intervenuti hanno sparato proiettili di gomma. Ci sono stati alcuni arresti. Gli scontri sono terminati intorno all’1 di notte. Per ore un elicottero ha sorvolato il quartiere e ci sono stati roghi e piccole barricate.
Lavapiés è uno storico quartiere del centro di Madrid ed è abitato da un alto numero di immigrati, conosciuto per la sua caratteristica di quartiere multiculturale e multietnico, è da tempo anche un quartiere rivendicativo, nel quale si sono già tenuti in passato scontri con la polizia.
La protesta degenera: incendi e sassaiole, la polizia spara pallottole di gomma
AGGIORNAMENTO ALLE 23.30. La situazione nelle vie del quartiere madrileno di Lavapiés continua ad essere molto calda. Sono ore che si verificano tafferugli ed incendi nel quartiere. In questi minuti nel quartiere madrileno c’è un forte odore di bruciato e sono attivi incendi. Gruppetti di agenti antisommossa intervengono in varie aree ed un elicottero sorvola il quartiere.
I collettivi antirazzisti di Madrid hanno invitato ad una concentrazione in ricordo del senegalese morto, alle 18 del 16 marzo a Lavapiés.
Da Twitter, dove le persone testimoniano la situazione con foto e video con l’hashtag #Lavapies, diventato trend nazionale, si vedono numerosi roghi, anche in un negozio di plaza de Lavapiés, dove si trova la fermata della metropolitana. In alcuni video si assiste alle cariche violente della polizia, ed al pestaggio di un uomo. In altre si assiste alla rabbia degli abitanti del quartiere, indignati per la distruzione di auto e mobiliario urbano. I pompieri sono al lavoro in tutto il quartiere, chiamati da molte persone. In alcuni video si vede la sorpresa degli abitanti del quartiere nel vedere dalla finestra la protesta violenta, con cartelli, cassonetti e automobili sfasciate, sassaiole e tanti roghi. In uno si vede un ragazzo filmare la scena e poi abbassare il telefonino perché bersagliato da un oggetto.
Mentre in un primo momento i tafferugli di Lavapiés non avevano trovato molto risalto sui giornali digitali nazionali, intorno alle 23 la notizia è diventata apertura su molti giornali e notiziari spagnoli.
I twitter ed i video da Lavapiés (Madrid)
Agresiones y disparos por parte de los antidisturbios #Lavapies pic.twitter.com/D5ZyagGT0k
— Yasmina (@yasbaa_) 15 marzo 2018
Esto es lo que ha pasado en #lavapiés @ElCascabelTRECE pic.twitter.com/Vv7gv32BqI
— DermoFarmaBlog (@Maypa) 15 marzo 2018
Cargas policiales en #Lavapies tras la muerte de un mantero https://t.co/nXnsQGYiA6 pic.twitter.com/XiSY2ns7vX
— Europa Press (@europapress) 15 marzo 2018
#Lavapies ahora mismo. pic.twitter.com/N0CHi0yDlO
— José Ortuño (@jose_f_ortuno) 15 marzo 2018
📽💥💥Disturbios en #Lavapiés.
El vendedor ambulante ha muerto de un infarto en el barrio madrileño, tras lo que se ha realizado una protesta espontánea, que ha finalizado con importantes daños materiales, 20 heridos y 6 detenidos. pic.twitter.com/iwB6VFDQC6— WARRIOR (@WarriorTarpian) 16 marzo 2018
tremendo mogollón en #Lavapiés pic.twitter.com/X8hQYTPvE6
— Alejandra Fuenzalida (@AlefuenzalidaB) 15 marzo 2018
La brutalidad policial en #Lavapies tras el asesinato de un vendedor ambulante es muy fuerte.
Le golpean hasta que cae derrumbado.pic.twitter.com/uVcEaMimfb
— Lau (@shul_evolution) 15 marzo 2018
#Lavapies dignament en peu de guerra per Mmame Mgabe pic.twitter.com/8Kltoz8pQd
— Endavant CiutatVella (@endavantcv) 15 marzo 2018
Lavapiés on fire #lavapiesonfire #lavapies #disturbios pic.twitter.com/GMUW6XoFOq
— zappoloco (@zappoloco) 15 marzo 2018
🔴 Contenedores quemados y desperfectos en #Lavapiés (Madrid) en protesta por la muerte de un vendedor ambulante. Ahí está @EstelaGarcia_S https://t.co/ajB01vFoPd #LaNoche24h pic.twitter.com/VaGDA3Xl18
— La noche en 24 horas (@Lanoche_24h) 15 marzo 2018
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