MADRID. Dal 21 marzo scorso, un nuovo scandalo ha colpito il Partido Popular spagnolo. Per una volta non è un caso di corruzione (ce ne sono stati tanti negli ultimi anni), ma le conseguenze possono essere simili.
Ad essere interessata da questa nuova bufera è Cristina Cifuentes, presidente della Comunidad de Madrid (la regione autonoma che comprende Madrid) dal 2015, e deputata del PP. Secondo uno scoop pubblicato da eldiario.es lo scorso 21 marzo, Cifuentes avrebbe ottenuto nel 2014 un master in legislazione delle Comunità Autonome, grazie ad una serie di falsificazioni e favori personali da parte della Università Rey Juan Carlos.
Pur non avendo frequentato il master, in cui vi erano lezioni con presenza obbligatoria, e pur non avendo consegnato la tesina finale, la attuale presidentessa della Comunità Autonoma di Madrid è stata ammessa con pieni voti. Insomma, un caso eclatante di favoritismo e di falsificazione di documenti ufficiali.
Un master con pieni voti, ma senza aver mai frequentato
A quasi un mese dallo scoppio dello “scandalo del master”, Cifuentes è ancora alla guida della Comunità di Madrid, ma potrebbe essere destituita a breve. Una mozione di sfiducia nel parlamento regionale, chiesta dai Socialisti, potrebbe portare ad una crisi del governo regionale.
A giorni la mozione di sfiducia nel parlamento regionale
Ad appoggiare la mozione sarebbe anche il partito Ciudadanos, che sta appoggiando il governo Rajoy a livello nazionale e nei governi regionali, ma che non può “perdere la faccia” appoggiando una condotta evidentemente impopolare. Cifuentes viene via via isolata anche dal suo stesso partito.
Lo scandalo del master ha messo in evidenza anche l’opacità dell’università Rey Juan Carlos, una università pubblica che già in passato aveva sollevato polemiche e che in questo 2018 torna a far discutere.
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