MADRID. Il governo spagnolo vuole inserire nella Costituzione del 1978 un linguaggio inclusivo per le donne, che non sia quindi discriminante nei confronti dei generi. La vicepresidente e Ministra dell’Uguaglianza, Carmen Calvo, ha chiesto alla Real Academia Española (RAE) di elaborare uno studio sulla possibilità di modificare il testo della Costituzione.
La risposta della RAE, che si può in certo modo equiparare con l’Accademia della Crusca italiana, è stata piuttosto secca: il direttore Darío Villanueva ha affermato che non c’è possibilità attualmente di modificare la Costituzione perché non vi è un clima politico adeguato. La vicenda ha sollevato un certo dibattito fra chi è favorevole ad un linguaggio più inclusivo e chi ritiene un errore modificare la grammatica per decreto.
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