Chi vive in Spagna avrà notato una strana differenza rispetto all’Italia, o ad altri paesi dell’Europa: il sole sorge molto più tardi rispetto agli orari a cui si è abituati. Questa particolarità si nota in modo particolare nei mesi autunnali e invernali, fra ottobre e febbraio, quando il sole sorge ben dopo le 8 di mattina. Fa notte anche più tardi, ovviamente, ma per chi viene da altri paesi europei fa un certo effetto uscire di casa la mattina che è ancora notte.
Prendiamo alcune città come esempio, iniziando da Madrid. Nella capitale, a metà ottobre il sole sorge diversi minuti dopo le 8 di mattina. Sabato 27 ottobre raggiungerà l’orario più tardivo, sorgendo alle 8.36. Poi, dal 28 ottobre, grazie al cambio d’ora (abbandoneremo l’ora legale in tutta Europa tornando all’ora solare), l’alba avverrà alle 7.36.
Nel mese di gennaio a Madrid il sole sorge alle 8.38
A fine dicembre però la situazione tornerà ad essere piuttosto anomala, con l’alba che arriverà a Madrid addirittura a sfiorare le 8.40. Per tutto gennaio il sole sorgerà nella capitale intorno alle 8.38. Insomma, prime luci del sole alle 9, un fatto davvero strano per chi è abituato a veder sorgere il sole un’ora e mezzo prima. E ancora, questa situazione andrà avanti fino a febbraio. Poi a marzo, con il ritorno dell’ora solare e l’allungamento sempre più evidente delle giornate, l’alba inizierà ad “arretrare” verso ore più “normali”. Questa situazione avviene un po’ in tutto il paese, anche se gli orari di alba e tramonto variano a seconda della latitudine e longitudine.
Che ore sono in Spagna? Dati e curiosità sull’orario spagnolo
Anche il tramonto spostato in avanti
L’anomalia non è solo relativa all’alba, ma anche al tramonto: a Madrid a metà ottobre il sole tramonta pochi minuti prima delle 20. Le cose cambieranno dopo il cambio d’ora, ma comunque le ore di luce pomeridiane saranno di più rispetto a quanto avviene in Italia.
Anche a Barcellona alba “tardiva”, ma il record è in Galizia
Fin qui abbiamo preso come esempio la capitale Madrid, ma la situazione non è diversa a Barcellona, dove il sole da metà dicembre a primi di gennaio arriva a sorgere dopo le 8.15, e diventa “estrema” in Galizia, dove da fine dicembre a metà gennaio l’alba avviene diversi minuti dopo le 9!
Perché?
La risposta è semplice. In Spagna non ci sono più ore di luce che in Italia (ovviamente stando sempre attenti a quali località, ma in generale la situazione è molto simile fra i due paesi, che condividono a grandi linee le stesse latitudini, fatta eccezione per le regioni del nord Italia). Semplicemente si usa un fuso orario che non è quello “giusto”. La Spagna utilizza lo stesso fuso orario dei paesi dell’Europa centrale, come Francia, Germania e Italia, che è l’UTC+1. Una scelta che viene dal passato e che risale a una decisione del dittatore Franco, negli anni ’40, per allineare il paese al resto d’Europa.
Nel fuso orario “sbagliato”
Il fatto è che la Spagna si trova geograficamente molto più a ovest, rispetto all’Italia, e l’uso di uno stesso fuso orario fa sì che ci siano grossi sfasamenti rispetto agli orari usati nel resto del continente. Il fuso orario della Spagna dovrebbe essere quello di Greenwich, lo stesso usato in Irlanda e Portogallo. Ci sarebbe un’ora di differenza rispetto all’Italia, ma almeno le giornate assomiglierebbero di più a quelle dei vicini europei.
Sono anni che si discute di questo in Spagna, sull’eventualità di tornare al fuso orario di Greenwich, ma per il momento non sembra prossimo un cambiamento. Anche perché, in fondo, gli spagnoli sono ormai troppo abituati ai pomeriggi di luce anche in pieno autunno, alle serate di estate illuminate dal sole ed alle mattinate di autunno e inverno fredde e buie. Con le ore di luce si sono spostate anche le abitudini, ed è per questo che in Spagna si pranza fra le 14 e le 15 e si cena dopo le 21.
Lorenzo Pasqualini
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