A 50 anni dal grande movimento giovanile del 1968, l’Ambasciata di Spagna insieme ad altre realtà italiane e spagnole organizzano “Pop y Protesta (1968-2018)”, due mesi di dibattiti, cinema, musica, letture e mostre, da Milano a Salerno.
Si inizia il 10 ottobre con il dibattito su “Il patrimonio del ’68. Utopie e realtà (Studi Storici Gaetano Salvemini di Torino)”, ma si parlerà anche del ’68 nel giornalismo in Spagna e in Italia (Istituto Cervantes, Roma); degli esiliati spagnoli in Italia (Reale Accademia di Spagna, Roma) e delle utopie del ’68 oggi (Cervantes, Roma). Si toccheranno tanti altri temi, come il nuovo cantautorato spagnolo e le influenze della canzone italiana (da Modugno a Patty Pravo) sui venti di protesta di quegli anni nella Spagna franchista.
L’articolo del Corriere della Sera sull’iniziativa “Pop y Protesta”
Il 13 ottobre due icone ‘contese’ da Italia e Spagna, come Lucia Bosé e Raffaella Carrà, saranno all’Auditorium Parco della musica di Roma. Avremo poi il dibattito moderato da Alaska e Gabriella Carlucci, con Paco Clavel, Juan Sanchez, Alejo Stivel.
I due mesi di eventi sottolineeranno il fortissimo vincolo fra Italia e Spagna. Nel ’68 i giovani spagnoli guardavano proprio all’Italia, crescendo con i film di Pasolini, Visconti, Fellini e con le canzoni di molti cantautori e cantautrici italiane.
L’arte spagnola anni ’50 e ’60 sarà poi al centro della mostra La poetica tra astrazione e figurazione (Cervantes, Roma), mentre l’argentino Marcelo Brodsky racconta ‘1968, il fuoco delle idee’ in 40 scatti rilavorati oggi, dal massacro di Tlatelolco alle manifestazioni meno note di Madrid, Melbourne o Dakar (Real Academia de Espana, Roma). Fino alla VII Mostra del Cinema Iberoamericano, con otto documentari recuperati dal Centro de Estudios Mexicanos en Espana e dal Cervantes (12-14 ottobre, Casa del Cinema di Roma e 17-18 ottobre Università di Salerno).
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