MADRID. La finale di Copa Libertadores, il più grande torneo calcistico del Sud America che quest’anno vede contrapporsi due squadre argentine, si giocherà il 9 dicembre a Madrid, nello stadio Bernabeu. La decisione è arrivata ieri sera dopo che il premier spagnolo Pedro Sanchez, in viaggio per Buenos Aires dove si terrà il G20, aveva dato disponibilità per far giocare la finale in Spagna.
La partita, un incontro storico fra le squadre argentine Boca Juniors e River Plate, si doveva svolgere sabato scorso in Argentina. Poi era stata spostata a domenica ed infine annullata a seguito dei gravi scontri verificatisi a Buenos Aires, ed in seguito all’attacco al pullman del Boca, attacco nel quale alcuni giocatori erano rimasti feriti. La Conmebol, Confederación sudamericana de Fútbol, ha confermato l’accordo con le altre realtà calcistiche internazionali (FIFA e UEFA) e con il Real Madrid, proprietario dello stadio Santiago Bernabeu, per disputare la finale a Madrid. Una finale definita “ad alto rischio”.
A Madrid la comunità argentina più numerosa
A Madrid si trova la comunità argentina all’estero più grande del mondo, e la capitale spagnola gode anche dei migliori collegamenti europei con il Sud America. Inoltre è fra le città più sicure del mondo e le forze dell’ordine sono preparate a incontri di alto rischio come questo. Tutte queste caratteristiche hanno pesato sulla decisione.
Molti argentini vivono però con delusione e senso di sconfitta questa decisione. Dalle colonne dei principali giornali argentini si parla di “fallimento del calcio argentino”, mentre dalle colonne del Clarìn, importante giornale dell’Argentina, si tira addirittura in ballo Bolivar: “che direbbe?”. Certo è che spostare a diecimila chilometri di distanza, in Europa, una finale attesissima nel paese ed in tutto il Sud America, è stato vissuto da molti argentini con forte delusione.
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