Crescita dell’estrema destra in Spagna, alcune chiavi per comprendere il fenomeno

andalusia elezioniIn questa prima settimana di dicembre 2018 in Spagna si è parlato moltissimo delle elezioni in Andalusia del 2 dicembre scorso. Lo ricordiamo, in quel giorno si votava per il rinnovo del Parlamento della Comunità Autonoma di Andalusia. Dopo quasi 40 anni al potere, i socialisti per la prima volta non hanno ottenuto abbastanza voti per poter governare. L’Andalusia, roccaforte socialista da 36 anni, è stata investita da un vento nuovo, un vero terremoto politico che ha cambiato diverse cose.

Il dato più discusso, a parte la perdita di voti dei socialisti (ma anche il PP ha perso molti voti), è stato l’entrata nel Parlamento andaluso del partito di estrema destra Vox, con ben 12 consiglieri. Il partito, nato nel 2014 da una “scissione” a destra del PP, ha radicalizzato in questi ultimi due anni il suo discorso cavalcando temi come l’immigrazione e la questione dell’indipendentismo catalano. Un partito inesistente fino a pochi mesi fa, il tipico partitello da “zero virgola”, improvvisamente diventa ago della bilancia per un governo di destra nella regione più rossa di Spagna: e potrebbe diventarlo a breve in tutto il territorio nazionale, visto che le elezioni generali sono previste per il 2020. Ma quali sono le chiavi per leggere questo aumento dei voti all’estrema destra in Spagna?

Ecco storia e obiettivi di Vox, il partito di estrema destra spagnolo

Chiavi per leggere la crescita dell’estrema destra in Andalusia

I punti da considerare sono tanti. Sicuramente è interessante vedere la distribuzione dei voti a Vox: il partito di estrema destra è stato molto votato nei centri dell’Andalusia dove la presenza di immigrati è maggiore. El Paìs ha pubblicato una mappa interessante a riguardo, corredata da grafici. I dati sono piuttosto chiari: laddove ci sono più immigrati provenienti da Africa e Sud America, Vox raccoglie molti più voti che altrove.

Da considerare anche che nel 2018 la Spagna ha visto crescere gli arrivi di immigrati sulle coste dell’Andalusia. Un aumento importante, che ha portato al collasso i centri di permanenza dei migranti. Vox, ma anche il PP e Ciudadanos hanno giocato molto in campagna elettorale sull'”allarme sicurezza” e hanno accusato il governo Sanchez di aver favorito un effetto chiamata con la vicenda della nave Aquarius di giugno scorso.

Il sorprendente risultato dell’estrema destra in Andalusia (il Post)

Immigrazione, ma non solo

Come sempre i dati elettorali sono complessi e vanno letti con criticità, ma un altro aspetto rilevato dallo studio pubblicato su El Paìs è che Vox cresce di più nei grandi centri. Inoltre, esiste una correlazione (anche se meno netta) con il reddito: Vox cresce laddove il reddito pro capite è più alto. Altro dato interessante: Vox cresce di più dove fino al 2015 erano forti i due partiti di centro-destra PP e Ciudadanos. Quindi avrebbe raccolto il voto deluso di chi un tempo votava per questi partiti.

Le elezioni in Andalusia commentate dalla stampa spagnola (Internazionale)

L’indipendentismo in Catalogna

Il boom di voti per la destra non può essere spiegato senza un riferimento a quanto sta accadendo in Catalogna dall’autunno scorso. Il processo indipendentista catalano, e la grave crisi istituzionale fra Catalogna e stato spagnolo, hanno certamente favorito i partiti della destra nazionalista. Basti ricordare le grandi manifestazioni unioniste dello scorso autunno in Spagna. In questo Vox, con il suo messaggio che parla di “reconquista” e addirittura di abolizione delle Comunità Autonoma, in primis quella catalana, ha raccolto il voto degli spagnoli più stanchi e arrabbiati per questo conflitto interno, che da anni sta logorando le istituzioni democratiche spagnole.

La crisi Catalogna 2017-2018 – gli articoli

Il contesto europeo e mondiale

Ancora, bisogna guardare a quanto accaduto in Andalusia con un occhio internazionale. In Europa le estreme destre raccolgono consensi in brevissimo tempo. Del resto in Italia la Lega è passata in pochissimi anni da essere un piccolo partito, radicato soprattutto al Nord, ad essere potenzialmente uno dei più votati del paese, con il suo leader in un posto chiave nel governo Conte. Stessa cosa accade in molti paesi europei e del mondo, basta vedere quanto accaduto negli Stati Uniti, con Trump, o nel Brasile di Bolsonaro.

Spain is not different (Ctxt)

L’elettorato che votava PP

Infine, uno spunto critico. L’estrema destra in Spagna non è un fenomeno comparso improvvisamente con Vox. Negli anni scorsi era un fenomeno “nascosto” sotto l’ala più moderata del Partido Popular (PP). Un grande partito, nel quale trovano espressione molte correnti, ma che ha sempre mantenuto un’ala più “derechista”, nostalgica verso quel passato antico da cui lo stesso PP viene: quello franchista. Del resto bisogna ricordare che la Spagna ha una storia diversa da quella degli altri paesi europei occidentali: la dittatura è finita nel 1975 in modo incruento, con la morte di Franco. Questo ha condizionato il modo con cui è stata gestita la Transizione ed anche la composizione di questo grande partito, nel quale trovavano posto fino a poco tempo fa posizioni impensabili in altri partiti di centro-destra europei.

Vox, l’approfondimento de El Paìs sui voti passati dal PP a Vox in Andalusia

Insomma, chi votava PP, magari turandosi il naso (o direttamente, non votava), ora trova un partito da cui si sente meglio rappresentato.

Su questo tema, circa un anno fa, era stato pubblicato su eldiario.es un interessante articolo il cui titolo provocatorio era “la Spagna ha bisogno di un partito di estrema destra”. 

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Lorenzo Pasqualini

Madrid a El Itagnol
Giornalista italiano a Madrid, caporedattore di Meteored Italia e autore-fondatore del sito di informazione "El Itagnol - Notizie dalla Spagna e dall'Italia".

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