
Lo scorso 14 agosto, il crollo del ponte Morandi a Genova, con 43 morti e oltre 600 sfollati, ha messo in evidenza il problema del deterioramento delle infrastrutture presenti in Italia. Il crollo del viadotto Polcevera a Genova ha avuto grande risalto anche sui media spagnoli.
A distanza di quasi 4 mesi da quel disastro il Ministero dello Sviluppo spagnolo (ministerio de Fomento) ha deciso di rendere pubblica la base dati in cui vengono raccolti tutti i dati sulle ispezioni effettuate su ponti, viadotti ed altre infrastrutture che formano la rete viaria della Spagna. I dati non erano accessibili al pubblico fino a poco tempo fa, ma il governo Sanchez ha deciso di renderli accessibili.
66 strutture ad elevato rischio
Il 9 dicembre il giornale El Paìs ha pubblicato in prima pagina sulla versione cartacea e anche su Internet, un articolo in cui lancia un allarme piuttosto pesante: “66 ponti spagnoli sono ad alto rischio”. Si tratta di ponti, viadotti o passerelle, con situazioni di grave deterioramento. In alcuni casi sono già in corso azioni di riparazione, ma non sempre. Le Comunità Autonome con più infrastrutture a rischio sono Andalusia, Galizia e Castiglia e Leòn. In Andalusia le province di Cadice e Malaga hanno ben 9 situazioni di deterioramento ciascuna. Ci sono poi molte altre infrastrutture con un rischio meno elevato ma comunque in stato di deterioramento. Il peso della crisi economica degli anni scorsi ha avuto certamente un forte impatto.
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