Il presidente del governo catalano, Quim Torra, è stato criticato da diversi esponenti politici spagnoli per aver proposto di seguire la “via slovena” per l’indipendenza della Catalogna. In un incontro avvenuto sabato scorso a Bruxelles, Torra ha detto: “noi catalani non abbiamo più paura, non c’è marcia indietro dal cammino della libertà. Gli sloveni hanno deciso di seguire lungo il cammino con tutte le conseguenze, facciamo come loro!”.
Queste dichiarazioni sono state criticate da praticamente tutti i partiti politici, anche da ERC (Esquerra Republicana), che hanno ricordato come il processo secessionista sloveno sboccò in una guerra, anche se di breve durata. Anche la sindaca di Barcellona Ada Colau ha definito “irresponsabili” le parole di Torra. La “via slovena” comunque viene citata dagli indipendentisti da diversi anni, soprattutto in riferimento a un processo di trattative che dovrebbe sfociare in un referendum riconosciuto da Madrid, e non in riferimento alla evoluzione violenta della secessione slovena. Ma il modo con cui si arrivò a quel referendum, e soprattutto lo sviluppo violento, non sono piaciuti a molti, e sono stati visti dai favorevoli al dialogo come un favore all’estremizzazione del conflitto.
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