Nei cinema il film di Nanni Moretti sull’Italia che aiutò i cileni a fuggire dalla dittatura

santiago nanni morettiEsce nei cinema italiani il 6 dicembre del 2018 il nuovo film-documentario di Nanni Moretti, “Santiago, Italia”.

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Tre anni dopo il film “Mia madre”, il regista romano torna nelle sale con questo documentario che racconta il Cile e l’Italia degli anni ’70, ed in particolare quella grande operazione di solidarietà e soccorso che vide al centro l’Ambasciata Italiana di Santiago del Cile, la quale permise a circa seicento oppositori del regime di Augusto Pinochet di fuggire dal paese e raggiungere l’Italia.

Seicento oppositori del regime aiutati dall’Italia a fuggire dal Cile

Era l’11 settembre del 1973 quando il governo democratico di Salvador Allende, socialista, venne rovesciato da una sanguinosa dittatura militare, appoggiata dagli Stati Uniti. L’Ambasciata Italiana di Santiago diede rifugio a centinaia di oppositori, permettendone anche la fuga in Italia e l’accoglienza nel paese. Una grande operazione di solidarietà verso i cileni, che ancora oggi viene ricordata – ad esempio dal gruppo musicale Inti Illimani, che venne ospitato in Italia negli anni bui del regime.

Nanni Moretti, in un’intervista a Repubblica, ha affermato di aver girato questo documentario perché la dittatura in Cile degli anni ’70 ed il rovesciamento del governo democratico di Allende fu vissuto come un trauma dagli italiani, specie dai movimenti di sinistra di allora. Inoltre il Cile di quegli anni aveva molti punti in comune con l’Italia. Infine Moretti non nasconde uno dei motivi per cui ha girato questo documentario: “appena Salvini è diventato ministro – ha detto a Repubblica – ho capito perché l’ho girato”.

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