Terremoto a Durazzo, la situazione e le reazioni della comunità albanese in Italia: intervista al direttore di Albania News

albania terremoto
Un fermo immagine del video girato dalla giornalista albanese Klaudja Karabolli subito dopo il sisma del 26 novembre 2019 a Durres (Durazzo)

A due giorni dal terremoto che ha colpito duramente Durazzo ed altre città dell’Albania, abbiamo contattato il direttore editoriale di Albania News, Olti Buzi, uno dei fondatori della testata, per chiedere informazioni sulla situazione nel paese e su come sta reagendo la comunità albanese in Italia.

Albania News è una testata digitale che riporta delle notizie sull’Albania, Balcani e gli albanesi in Italia, in lingua italiana. Ha sede a Modena, ed è stata fondata nel 2008,  registrata come testata telematica nel 2009 presso il Tribunale di Modena. Negli anni è diventato lo strumento più importante di coesione della diaspora albanese in Italia, avendo seguito attentamente la sua crescita e i rapporti di essa con l’Albania, le istituzioni italiane e diversi enti europei.

Intervista di Lorenzo Pasqualini al direttore di Albania News, Olti Buzi


A due giorni dal terremoto che ha colpito Durazzo e la città di Thumane, qual è la situazione in Albania?

Ancora drammatica purtroppo. Si lotta contro il tempo per tirare fuori dalle macerie i diversi dispersi e le numerose scosse che continuano a colpire l’area non fanno altro che aumentare la paura tra i cittadini. Durazzo e Tirana si stanno spopolando perché chi può si sta spostando a nord o a sud del paese per timore di rientrare nelle abitazione colpite dal sisma.

Durazzo ha anche un importante patrimonio archeologico, con un anfiteatro romano ed un museo. Hanno avuto danni?

anfiteatro romano durazzo
L’anfiteatro romano di Durres (Durazzo) – estate 2017, foto L.Pasqualini.

Sì, in particolare l’anfiteatro romano con alcune parti che sono crollate. Allo stesso modo, ha riportato gravi danni anche il castello di Durazzo, le cui fortificazioni sono quasi del tutto crollate.

È andato “meglio” al museo della città, che per quanto verificato fino ad ora ha riportato solo diverse crepe.

In Italia c’è una importante comunità albanese, molte persone vivono in Italia da tanti anni. Come sta vivendo la comunità albanese residente in Italia questi giorni difficili?

La comunità albanese sta vivendo questi giorni con dolore e grande partecipazione al dramma della madrepatria. Si sono moltiplicate in tutta Italia le iniziative di solidarietà a tutti i livelli, con una estesa e molto sentita partecipazione da parte dei cittadini italiani. Ancora una volta ci riscopriamo fratelli nel momento del dolore.

In Italia si sta dando rilievo nei notiziari a quanto accade in Albania. Questa attenzione può in un certo senso far sentire la vicinanza del popolo italiano a quello albanese?

Sentiamo la vicinanza dell’Italia attraverso il rilievo mediatico dato al dramma dell’Albania e moltissimo anche attraverso le iniziative di sostegno. A partire da quelle immediate di livello istituzionale e poi le innumerevoli sottoscrizioni e raccolte di aiuti della società civile. È una vicinanza che scalda il cuore nel momento del dolore più grande per le molte perdite

Lo stato italiano ha inviato, con il Meccanismo Europeo di Protezione Civile, aiuti immediati alla vicina Albania ed il presidente del governo Conte ha mostrato vicinanza “all’amico popolo albanese”. Cosa serve in queste ore e cosa si può fare per aiutare le vittime del terremoto?

Sono trascorsi appunto due giorni dal terremoto e persone, organizzazioni e istituzioni, albanesi e straniere, continuano a raccogliere e a fornire assistenza materiale. Sembra che manchi una struttura che si assuma la responsabilità della consegna di questi aiuti e che soprattutto stabilisca priorità e tipologia degli aiuti. In queste ore di emergenza c’è bisogno soprattutto di tende, ripari, coperte, medicine e di supporto psicologico per i terremotati. La sfida che subito si pone è come dare un tetto e una sistemazione dignitosa a chi è sopravvissuto ma è senza una casa e senza i mezzi per andare avanti.

Cosa servirà nei prossimi mesi quando i riflettori su questo disastro si spegneranno?

Non ci sono ancora informazioni definitive su quante persone e famiglie siano coinvolte e rimaste senza casa. Si tratterà di prenderli in carico sia dal punto di vista abitativo che psicologico. Anche su questo l’Italia ha esperienza e ci auguriamo che continui l’accompagnamento da parte delle istituzioni e della società civile italiana per stare vicini al meglio alle persone colpite. Il passo successivo sarà pensare a una ricostruzione che tenga conto degli errori madornali fatti in passato, sia a Durazzo che nelle altre zone coinvolte.

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Lorenzo Pasqualini

Madrid a El Itagnol
Giornalista italiano a Madrid, caporedattore di Meteored Italia e autore-fondatore del sito di informazione "El Itagnol - Notizie dalla Spagna e dall'Italia".