
MADRID. Si allungano i tempi per la nascita di un nuovo governo in Spagna. A un mese dalle elezioni del 10 novembre, al termine di un 2019 nel quale il paese non ha avuto un governo pienamente in funzione (il governo Sanchez ha continuato a funzionare come esecutivo “ad interim” fin da febbraio), si allontana l’ipotesi di un insediamento prima di Natale e prima della fine dell’anno.
Il motivo è che le trattative del PSOE con ERC, il partito della “sinistra catalana”, indipendentista, da cui dipenderà l’eventuale insediamento di un esecutivo PSOE-UP, si allungano.
Lo ricordiamo: l’accordo di governo già c’è dal 12 novembre scorso, quando i socialisti (PSOE) e sinistra (Unidas Podemos) decisero di formare governo insieme. Il problema è che i due partiti non hanno la maggioranza, e per formare un governo hanno bisogno dell’astensione, nella votazione di investitura, di altri partiti. ERC, partito della sinistra indipendentista catalana, dovrebbe permettere questa investitura, ma prima di farlo si vuole assicurare che il futuro governo soddisfi alcune condizioni. E sul tavolo della trattativa, si è saputo oggi, ci sono anche i detenuti politici catalani, in carcere con accuse pesanti per aver preso parte al tentativo di disconnessione della regione da Madrid negli ultimi anni.
Lorenzo Pasqualini
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