In Europa continuano ad esserci forti restrizioni alla libertà di movimento e i controlli alle frontiere restano per l’emergenza coronavirus. Con l’avvicinarsi dell’estate però, cresce la pressione dei paesi che vogliono salvare un minimo di stagione turistica estiva, permettendo ai turisti esteri di muoversi. Ogni paese si muove in modo diverso perché è forte la preoccupazione di nuovi picchi di contagio dovuti a un ritorno dei movimenti fra paesi europei.
Il 13 maggio nuove indicazioni dell’Europa sulle frontiere
Cresce anche la richiesta di chi, parliamo di decine di migliaia di persone, è rimasto bloccato in un paese diverso da quello di cittadinanza, per lavoro o per residenza temporanea, e chiede ora di poter tornare nel proprio paese e ricongiungersi con i propri cari. Ci sono anche persone residenti in un paese e che hanno residenza o vincoli con altro paese e chiedono di poter muoversi per ricongiungersi con famiglie o altri cari.
Quella che viviamo è una situazione difficile ed inedita da quando l’Europa ha aperto le frontiere interne con gli accordi Schengen (erano gli anni ’90 quando Italia e Spagna tolsero i controlli alle frontiere). Si vedrà quali decisioni verranno prese il 13 maggio.
(aggiornamento del 12 maggio). Intanto la Spagna ha deciso di obbligare a una quarantena di 14 giorni chi arriva dall’estero, fino a quando sarà attivo lo stato di allerta. Maggiori informazioni qui.
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