MADRID. Alla fine Pedro Sànchez ha ottenuto i voti favorevoli alla proroga dello stato di allerta in Spagna: è la quarta proroga dal 14 marzo. Lo stato di allerta, previsto dalla Costituzione, deve essere infatti approvato dal Parlamento e può durare solo 14 giorni, ed eventualmente essere prorogato con il voto favorevole della maggioranza semplice del Congresso.
Stato di allerta fino al 24 maggio per accompagnare la “desescalada”
Lunedì si erano addensate nubi nere sul cammino del primo governo di coalizione della storia spagnola recente, perché i partiti regionali catalani e baschi, oltre alla destra, avevano detto che non avrebbero votato a favore. Questo avrebbe innescato non solo una pericolosa situazione per il governo nato solo 4 mesi fa, ma anche una situazione inedita perché con la fine dello stato di allerta sarebbe finita di colpo la fase di “desescalada”, la fase di transizione alla nuova normalità decisa dal governo e che viene divisa in quattro fasi, fino a fine giugno. Una situazione di potenziale “caos” aveva avvertito l’altro ieri il ministro della sanità Salvador Illa. Alla fine i socialisti che governano insieme a Unidos Podemos hanno ottenuto l’appoggio dei dieci deputati di Ciudadanos e del PNV, il partito nazionalista basco.
Lo stato di allerta permetterà al governo di accentrare le decisioni ed evitare che ogni regione si comporti in modo diverso nella “fase 2”, il momento dell’allentamento delle restrizioni, dopo 2 mesi di confinamento.
La votazione mette in evidenza la fragilità del governo
La votazione è andata così: 178 voti a favore, quelli del PSOE, Unidas Podemos, Cs, PNV, Teruel Existe, Coalición Canaria, Nueva Canarias, PRC, Más País e Compromís. I voti contrari sono stati 75 e le astensioni, inclusa quella del PP, sono state 97. Questo rappresenta il minor appoggio politico alla votazione di proroga dello stato di allerta. E mostra un nuovo grattacapo per il governo: ERC, il partito indipendentista catalano che aveva consentito con la sua astensione la nascita del governo Sanchez bis, ha votato contro. Un campanello di allarme per il futuro di questo fragile governo di coalizione formato da socialisti, Podemos e sinistra unita.
Lorenzo Pasqualini
Ultimi post di Lorenzo Pasqualini (vedi tutti)
- Spagna, settembre 1923: 100 anni fa il golpe di Miguel Primo de Rivera - 21 Settembre 2023
- Nuova ondata di maltempo in Spagna, allagamenti nell’area di Madrid e sulla costa mediterranea - 15 Settembre 2023
- I ghiacciai dei Pirenei in agonia: “ormai vicina la loro scomparsa” - 14 Settembre 2023
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.