Spagna, il maggio del 2020 si chiude con una situazione politica infuocata: destra e settori delle forze dell’ordine contro il Governo

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Il Congresso dei Deputati di Madrid (26 aprile 2019) – foto L.Pasqualini

Chi arrivasse oggi in Spagna senza sapere cosa è accaduto negli ultimi mesi resterebbe allibito ascoltando un telegiornale o aprendo un giornale: scoprirebbe che il livello di tensione e linguaggio raggiunto dalla politica ha superato ogni limite e continua a crescere in una preoccupante spirale di tensione. Risuonano nella bocca di politici parole come “colpo di stato”, “dittatura”, mentre a livello istituzionale si consuma un grave scontro fra governo e polizia.

Aprendo ieri, 30 maggio, uno dei giornali più venduti del paese, El Paìs, si può leggere un’intervista alla Ministra della Difesa che si intitola “nessun rischio di insubordinazione della Guardia Civil”. Oggi, ultimo giorno di questo mese di maggio, sempre su El Paìs un articolo analizza come l’ultradestra di Vox stia incoraggiando il malessere di settori delle forze dell’ordine verso il Governo, mentre su El Diario si parla di una vera resistenza dei settori conservatori dello Stato verso l’esecutivo, con l’obiettivo sempre più evidente di farlo cadere.

Che succede nella Spagna di queso finale di maggio 2020?

Forte tensione fra Guardia Civil e Governo

Uno dei fatti più gravi è avvenuto in quest’ultima settimana. Il governo di Pedro Sànchez ha destituito il comandante della Guardia Civil per “perdita di fiducia”. La vicenda l’abbiamo spiegata qui. In sintesi, secondo la ricostruzioni della stampa iberica, il Ministero degli Interni, da cui dipende questo antico corpo della gendarmeria spagnola, ha destituito il comandante Pérez de los Cobos per aver autorizzato la stesura di un dossier pieno di informazioni sbagliate, fake news e addirittura testimonianze distorte, sui cortei femministi dell’8 marzo scorso a Madrid.

Il dossier era stato redatto e diffuso senza che il Ministero degli Interni ne fosse informato, ed è servito a rinviare a giudizio il prefetto di Madrid (delegato del governo nella regione madrilena), per aver autorizzato quei cortei.

Il governo ha ritenuto di non potersi fidare di una cupola della Guardia Civil che procede in modo occulto fabbricando dossier (peraltro costruiti con argomentazioni false), che in modo evidente favoriscono (per via giudiziaria) la “guerriglia” (fatta di accuse, fake news e messaggi incendiari) dei partiti politici di destra contro il Governo.

Il governo ha ufficialmente smentito che la destituzione sia per questo motivo, parlando di un “fisiologico cambio della guardia”, ma è evidente che il motivo è un altro.

La guerra della destra contro il governo spagnolo

Fin da metà marzo, i partiti della destra spagnola (in particolare il PP e l’ultradestra di Vox) hanno portato avanti una vera guerra contro il governo per aver autorizzato quei cortei, arrivando ad affermare che l’epidemia in Spagna si sarebbe propagata a partire da quelle manifestazioni.

Gli esperti hanno più volte sottolineato che le manifestazioni dell’8 marzo hanno influito in modo marginale nell’espansione dell’epidemia e che non possono essere state la causa. L’8 marzo inoltre si tennero numerosi altri eventi di massa, come partite di calcio ed eventi al chiuso con migliaia di persone (compresa una manifestazione di Vox). Se anche l’autorizzazione dei cortei femministi fu un errore (in Italia, lo ricordiamo, vennero cancellati), è evidente che non fu l’unico evento di massa di quel giorno, e l’ossessione della destra verso quei cortei (una destra che non ha remore nel definirsi anti-femminista) è evidentemente strumentale.

Forte tensione fra Guardia Civil e Governo

La destituzione del colonnello Diego Pérez de los Cobos ha però generato un terremoto, con le dimissioni del numero due e del numero tre del corpo di polizia, in aperto contrasto con il governo.

Perché proprio ora? Qui ci si addentra nelle ipotesi. Il leader di Podemos (e attuale vicepremier) Pablo Iglesias ha accusato il Partido Popular (Pp) di incoraggiare l’insubordinazione delle forze dell’ordine spagnole. “Siate prudenti, perché ci giochiamo la democrazia”. Pablo Iglesias ha anche accusato in questi giorni l’ultradestra di Vox di volere un colpo di stato: “vi piacerebbe dare un colpo di stato – ha detto il leader di Podemos – ma non ne avete il coraggio”.

Pablo Iglesias accusa la destra di volere un colpo di stato

Sono accuse forti, specie se pronunciate da un vicepremier, e non tutto il campo della sinistra spagnola le ha condivise. La ministra della Difesa, la socialista Margarita Robles, in un’intervista rilasciata a El Paìs e pubblicata ieri ha affermato che “non vi è alcun rischio di insubordinazione nella Guardia civil“. La ministra ha mostrato una linea più moderata rispetto a quella di Iglesias. Ma forse non è un caso se proprio nel giorno in cui destituiva il comandante Pérez de los Cobos, il governo spagnolo aumentava del 20% gli stipendi della Guardia Civil.

Guerra totale della destra spagnola per far cadere il governo

Chi ha ragione? Difficile saperlo, ma è vero che c’è una grossa parte della destra spagnola, oggi rappresentata dal Pp e da Vox, che non sopporta la presenza di un governo come quello attuale, con dentro Podemos e Izquierda Unida, e sta giocando tutte le carte possibili per farlo cadere. 

Ed è anche vero che c’è una parte dei settori dello Stato, una parte della magistratura e delle forze dell’ordine, ma anche settori dell’economia, che vede il governo attuale come fumo negli occhi per la presenza al suo interno della sinistra repubblicana.

Proprio su questo fa leva la destra: oggi El Paìs pubblica un articolo dal titolo “Vox incoraggia il malessere delle forze dell’ordine contro il Governo” in cui si parla della preoccupante radicalizzazione (a destra) dei sindacati e associazioni di polizia. Su eldiario.es si analizza la situazione e si parla di “una guerra dei settori conservatori dello stato” per far cadere l’esecutivo.

In questo clima avvelenato, con la cupola della Guardia Civil sul piede di guerra nei confronti del governo, la destra ha alzato ulteriormente i toni.

Sono settimane che il Pp e Vox accusano Sànchez di voler usare lo stato di allerta, per l’emergenza sanitaria, come scusa per creare un “regime” (sono arrivati a parlare di dittatura sanitaria, totalitarismo ed altre accuse piuttosto paradossali, visto che lo stato di emergenza è stato dichiarato in tutti i paesi dell’Europa occidentale).

In quest’ultima settimana i toni si sono alzati ulteriormente. Il 28 maggio, la portavoce del PP nel Congresso dei Deputati, Cayetana Alvarez de Toledo, è arrivata a definire “terrorista” il padre di Pablo Iglesias per la sua militanza in un gruppo di resistenza alla dittatura franchista negli anni ’70. In un continuo crescendo di accuse avvelenate, il clima politico non è tranquillo. I partiti PP e Vox hanno anche appoggiato e alimentato le proteste delle “caceroladas“, che hanno marcato questo caldo mese di maggio.

Le caceroladas del maggio 2020

Dalle caceroladas ai balconi alle proteste in piazza nel ricco quartiere Salamanca, fino al mega ingorgo di Madrid del 23 maggio scorso, sono state tante le proteste della destra, con parole d’ordine confuse e contraddittorie (da una parte si chiedeva la fine del confinamento, dall’altra si accusava il governo di negligenza, in proteste dove era evidente la violazione delle norme di distanziamento sociale): è evidente che l’unico motivo delle proteste è far cadere un governo visto come nemico, a prescindere dalle sue azioni, e che ogni scusa viene usata per criticare l’esecutivo.

Risulta ad esempio davvero paradossale ascoltare le motivazioni di chi a Madrid suona le casseruole in protesta contro il governo nazionale, mentre il governo regionale di Madrid (guidato da Isabel Ayuso, del Pp) ha inanellato una serie incredibili di errori di gestione della crisi sanitaria.

Leggi anche. “Un clima politico irrespirabile fuori e dentro il Congresso” – el Diario

Il governo spagnolo esce indebolito da questo mese di maggio: nuovi equilibri parlamentari

Se non bastassero tutte le cose sopra descritte, ci si mette anche la nuova situazione parlamentare. Il governo Sànchez (che era nato debole a gennaio 2020), esce ulteriormente indebolito da questo mese di maggio, per i nuovi equilibri parlamentari che si sono venuti a creare.

Ogni due settimane infatti, per la proroga dello stato di allerta (che è previsto dalla Costituzione e richiede la maggioranza dei voti in Parlamento), il governo Sànchez ha visto ridursi sempre di più l’appoggio parlamentare. Non solo la destra, ma anche i partiti autonomisti catalani che prima lo avevano appoggiato dall’esterno si sono messi contro. Il governo ha rischiato di andare sotto nelle votazioni, per il voltafaccia del partito catalano ERC (lo stesso che aveva consentito l’insediamento di questo governo a gennaio).

Ciudadanos, che con la nuova guida di Inés Arrimadas si sta spostando un po’ più verso il centro dopo il periodo di leadership di Albert Rivera, ha deciso di aiutare il governo a ottenere la maggioranza. Ma gli equilibri in Parlamento ora sono cambiati: in sintesi, il governo Sànchez è ancora più debole di prima. Proprio in questo 31 maggio sembra che ERC abbia di nuovo dato il suo appoggio al governo per la sesta proroga dello stato di allerta, ma si vedrà se questa situazione si consolida.

La grave crisi fra esecutivo rosso-viola e Guardia Civil è arrivata quindi nel peggior momento possibile, con un governo indebolito rispetto ai primi mesi del 2020.

Che succederà? Domani inizia giugno, presto lo sapremo. Ma intanto sembra che la situazione di tensione in Parlamento abbia toccato picchi mai visti neanche ai tempi dell’opposizione di Aznar al governo Gonzalez, e per trovare una tensione così forte fra Guardia Civil e un governo democratico, bisogna andare molto indietro nel tempo.

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Lorenzo Pasqualini

Madrid a El Itagnol
Giornalista italiano a Madrid, caporedattore di Meteored Italia e autore-fondatore del sito di informazione "El Itagnol - Notizie dalla Spagna e dall'Italia".