
Il 27 giugno del 1980 il volo di linea IH870 Bologna-Palermo, della compagnia Itavia, esplodeva in volo al largo dell’isola siciliana di Ustica, cadendo nel Mar Tirreno. Il bilancio di quel disastro fu di 81 vittime fra passeggeri e membri dell’equipaggio.
L’evento è ricordato come “strage di Ustica” ed è uno degli episodi oscuri della storia recente d’Italia. Oscuro perché intorno a quell’evento cadde fin da subito una fitta cortina di silenzi, depistaggi, prove cancellate, che hanno reso praticamente impossibile stabilire cosa accadde e perché l’aereo esplose.
“La strage avvenuta nel cielo di Ustica la sera del 27 giugno 1980 è impressa nella memoria della Repubblica con caratteri che non si potranno cancellare – ha detto oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Nella ricorrenza dei quarant’anni, sentiamo ancora più forte il legame di solidarietà con i familiari delle ottantuno vittime e ci uniamo nel ricordo di chi allora perse la vita, con una ferita profonda nella nostra comunità nazionale“. Ed ha aggiunto: “non può e non deve cessare l’impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica […] che richiede l’impegno delle istituzioni e l’aperta collaborazione di Paesi alleati con i quali condividiamo comuni valori. Il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica”.
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Quegli aerei militari e l’ipotesi del missile
Oggi, nonostante non ci sia ancora una verità giudiziaria, si sanno però molte cose in più rispetto agli anni ’80. In particolare, dopo tanti anni, ha acquisito sempre più rilevanza l’ipotesi dell’abbattimento dell’aereo da parte di un missile, lanciato da un aereo militare.
Quella notte, questo è un fatto ben noto, nei cieli italiani ci fu grosso movimento di aerei militari stranieri, in un momento in cui la guerra fredda fra USA e URSS vedeva aprirsi anche il fronte mediorientale, in particolare con la Libia. Il motivo dell’abbattimento resta ignoto. E resta ignota anche la provenienza del missile: da quale aereo sarebbe stato lanciato, e perché? Per un errore?
In quarant’anni, la quantità di omissioni, cancellazione di prove (come le tracce radar) e depistaggi, morte di testimoni, il fiorire di svariate ipotesi (dal cedimento strutturale alla bomba a bordo per un attentato palestinese), è stata talmente grande da non permettere una verità giudiziaria.
Un “muro di gomma”; così è stato ribattezzato (dando anche il nome al celebre film di Marco Risi), che ha impedito in quattro decenni di sapere, capire.
Grazie però al lavoro dei magistrati e di molte persone, soprattutto i familiari riuniti nell’Associazione delle vittime, insieme ad alcuni giornalisti, oggi si sanno molte cose che alla fine degli anni ’80 erano ancora ignote. Per saperne di più, elenchiamo un po’ di libri, ed anche gli articoli usciti in occasione del 40° anniversario, in questo 27 giugno del 2020.
Gli articoli e gli approfondimenti del 27 giugno 2020
- Huffington Post. Ustica, quel che il generale non ricorda
- La Repubblica. Il labirinto delle verità: cosa sappiamo a 40 anni dalla strage di Ustica
- Ustica, i familiari delle vittime: “l’aereo è stato abbattuto, ora diteci chi è stato”
- Il Post. Ustica, 40 anni dopo
- La Stampa. L’appello di Mattarella su Ustica: “gli Alleati aprano alla verità”
Libri
- Ragione e tradimento. Quarant’anni di verità nascoste (Luigi di Stefano)
- Ustica, storia di un’indagine (Carlo Casarosa)
- A un passo dalla guerra (Andrea Purgatori, uno dei giornalisti che più a seguito la vicenda)
- Ustica, scenari di guerra
Televisione
- Ustica, 40 anni di bugie (La7) – con il giornalista Andrea Purgatori
#StragediUstica, una lunga corsa a ostacoli. #Atlantide #La7 mercoledì ore 21:15 con una linea telefonica aperta per chi avrà voglia di togliersi un peso dalla coscienza dopo 40 anni di bugie. #DariaBonfietti #CorradoAugias #DanieleOsnato e poi? pic.twitter.com/COdJKNlei0
— andrea purgatori (@andreapurgatori) June 22, 2020
Lorenzo Pasqualini
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