Il 18 luglio il governo delle Isole Canarie, in Spagna, ha informato di 9 nuovi casi di coronavirus nell’arcipelago. Il risultato grazie a un lavoro di monitoraggio particolarmente capillare, tanto che stando ai giornali spagnoli le Canarie sono la regione che più controlli sta facendo per rilevare casi non noti.
Ieri venivano rilevati 5 nuovi casi a Gran Canaria, 2 presso Lanzarote, uno a Tenerife ed uno presso Fuerteventura. Si tratta per la gran parte di casi importati. Due sono stranieri facenti parte dell’equipaggio di un’imbarcazione, una persona è invece legata al focolaio di Lleida, in Catalogna. Dei due casi di Lanzarote, uno è un migrante arrivato con un’imbarcazione di fortuna lo scorso 8 luglio, e l’altro è una una turista inglese.
La comunità autonoma sottolinea che le persone positive sono state tutte isolate.
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La situazione il 19 luglio
Il 19 luglio, a Fuerteventura sono stati registrati 46 nuovi casi di COVID-19, a seguito di test effettuati su migranti arrivati nell’isola a bordo di un gommone nella giornata di venerdì e provenienti dal Sahara Occidentale.
Aumento dei controlli sull’uso delle mascherine
Le Canarie, dove nei mesi peggiori il numero di casi di Covid-19 era molto inferiore al resto del paese, sono insieme a Madrid l’unica regione a non aver posto l’obbligo di mascherina anche in spazi pubblici dove si può mantenere la distanza di sicurezza. Il resto delle regioni della Spagna, preoccupate per l’aumento di casi legato a grossi focolai (in particolare Catalogna e Aragona), hanno deciso di inserire l’obbligo di mascherina anche se ci si trova a distanza di sicurezza. Alle Canarie resta comunque l’obbligo di mascherina in spazi pubblici chiusi e sono stati intensificati i controlli.
“Il settore del turismo invoca i turisti stranieri”
Oggi su un articolo de El Paìs si legge un reportage da Tenerife nel quale si parla della difficoltà del settore turistico delle Canarie. Quest’anno il turismo internazionale è ridotto ai minimi e le strutture ricettive locali notano questa assenza.
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