MADRID. L’autunno spagnolo si fa sempre più caldo. Come se non bastasse la grave situazione sanitaria, con una seconda ondata di contagi che colpisce in modo particolare Madrid, è arrivata questa mattina la sentenza della Corte Suprema che conferma l’interdizione del Presidente del Governo catalano Quim Torra dai pubblici uffici.
Quim Torra è stato condannato a una interdizione di un anno e mezzo e ad una multa di 30.000 euro per reato di disobbedienza, per non aver ritirato lo striscione in solidarietà con i detenuti indipendentisti nella pre-campagna elettorale del 2019 che chiedeva la “liberazione dei prigionieri politici”, affisso al balcone del Palazzo del Governo. Torra era accusato di aver disobbedito in modo “reiterato e ostinato” alla richiesta della Commissione Elettorale di rimuovere lo striscione, in campagna elettorale, dagli edifici pubblici. Secondo il Tribunale, Torra “è libero di esprimere la sua identità politica con simboli e manifesti”, ma non può farlo in piena campagna elettorale in netta violazione delle norme che garantiscono la neutralità dei poteri pubblici.
Torra diventa, a seguito di questa sentenza, il primo Presidente della Catalogna a perdere la carica per una sentenza della magistratura.
La sentenza fa nuovamente aumentare la tensione fra indipendentismo catalano e stato centrale, proprio in un momento in cui le trattative del Governo Sànchez con una parte dell’ala secessionista avevano creato una evidente frattura nel fronte indipendentista.
La sentenza piomba su un panorama politico spagnolo quanto mai turbolento, nel pieno di una crisi istituzionale fra Governo e Magistratura a seguito del mancato invito del Re Felipe VI alla cerimonia di consegna dei diplomi all’ultimo concorso di giudici, e con uno scontro fra Governo ed esecutivo regionale di Madrid per la gestione della crisi sanitaria, con l’esecutivo presieduto da Pedro Sànchez che non esclude un commissariamento della regione di Madrid.
Sviluppi futuri
Adesso gli occhi sono tutti puntati sulle decisioni che verranno prese a livello istituzionale nel Parlamento della Catalogna. Molto probabilmente si andrà ad elezioni anticipate nel febbraio del 2021.
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