La Spagna ha superato ieri la barriera degli 800.000 contagi da coronavirus dall’inizio della pandemia. Si tratta come sempre dei casi di positività rilevati, in difetto rispetto a quelli reali. Ieri pomeriggio il nuovo bilancio di casi positivi era di 139 nuovi decessi ed oltre 23.480 contagi notificati dal venerdì (nel fine settimana non vengono diffusi dati in Spagna). Secondo il ministro de Sanidad, Salvador Illa, “arrivano settimane difficili” e non è da escludere che vengano imposte misure più restrittive se quelle attuali non daranno risultato.
Ieri è stato il primo giorno lavorativo di confinamento perimetrale a Madrid ed altre 9 città della Regione madrilena, ed è stato deciso un confinamento perimetrale delle città di Leòn e Palencia, nella Castiglia e Leòn.
In Spagna ci sono ormai 5,2 milioni di persone che vivono in aree urbane soggette a confinamenti e restrizioni. Di questi, ben 4,7 milioni si concentrano nella regione di Madrid. Lo ricordiamo, le misure (ne abbiamo parlato qui), impediscono di entrare o uscire dai limiti comunali salvo una serie di eccezioni (lavoro, scuola, ritorno alla residenza, comprovata urgenza).
Si parla quasi sempre delle grandi città, ma sono decine i comuni di piccole e medie dimensioni soggetti a confinamenti per l’elevato numero di casi. Sono 33 i comuni con restrizioni: di questi, numerosi sono i piccoli comuni con meno di diecimila abitanti. Ne parla questo articolo di 20 Minutos.
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