Il governo regionale della Catalogna chiuderà per almeno 15 giorni bar e ristoranti nella regione, a fronte di un importante aumenti di contagi nelle ultime settimane. L’intenzione del governo catalano è di inserire queste restrizioni già da venerdì 16 ottobre. Il vicepresidente del Govern, Pere Aragonès (in carica da quando Quim Torra è stato interdetto dai pubblici uffici), ha chiesto oggi ai catalani di “Limitare al massimo le uscite da casa” ed eliminare “contatti sociali non necessari” per evitare di arrivare a un lockdown totale.
La seconda ondata in Catalogna non dà tregua, con una incidenza di 279 nuovi casi ogni 100mila abitanti e oltre mille persone ricoverate negli ospedali catalani con COVID-19. Di questi, 189 sono ricoveri in terapia intensiva. Le importanti misure di restrizione arrivano in una regione dove l’incidenza di contagi, seppur molto alta a livello europeo, è inferiore a quella della regione di Madrid. Una regione, quella di Madrid, dove il governo locale si è scontrato con quello nazionale in merito alle misure da prendere, fino al “commissariamento” avvenuto il 9 ottobre con la dichiarazione dello stato di allarme regionale. Uno stato di allarme che ha permesso di mettere in marcia misure restrittive giudicate “troppo tardive e troppo poco contundenti” da parte degli esperti.
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