
MADRID. La regione di Madrid, una delle poche regioni spagnole che non ha chiuso i confini regionali e non ha blindato i comuni a fine ottobre, salvo nel Ponte di Ognissanti e nel Ponte dell’Almudena, e ad eccezione delle decine di “zone basiche di salute” confinate, tornerà a blindare i confini regionali per il Ponte della Costituzione. In vista delle festività del 6 dicembre e dell’8 dicembre, Madrid vieterà gli spostamenti in uscita e in ingresso dai confini regionali dal 4 al 13 dicembre.
Resta vigente fra la mezzanotte e le 6 del mattino il coprifuoco in tutta la regione madrilena ed i confinamenti in aree circoscritte, in decine di punti della Capitale e della regione. Maggiori dettagli in questo articolo.
A Madrid in queste ultime settimane sono rimasti attivi confinamenti di zone basiche sanitarie, mentre a livello di restrizioni a bar e ristoranti è stata una delle regioni ad applicare misure meno severe in Spagna. In tutta la regione di Madrid sono infatti aperti bar e ristoranti fino alle 24, mentre dalle 23 non possono più accettare clienti. In molte regioni spagnole le chiusure avvengono ore prima, o direttamente – come nel caso della Catalogna (fin dal 14 ottobre) – questi locali sono chiusi tutto il giorno. Questo ha scatenato anche dubbi e polemiche sui dati (in miglioramento) dei nuovi contagi nella regione, mentre i giornali vicini al governo regionale parlano di “miracolo madrileno”.
La Catalogna riapre i bar e i ristoranti dal 23 novembre
Intanto la Catalogna, che già a metà ottobre aveva chiuso completamente bar e ristoranti di fronte a una situazione contagi molto pesante, riaprirà questi locali – che erano chiusi 24 ore su 24 – a partire dal 23 novembre prossimo. In Catalogna si registra infatti un miglioramento della situazione contagi. Restano comunque misure severe come il coprifuoco e la limitazione alla capienza nei luoghi al chiuso.
Nelle ultime settimane c’erano state polemiche per le grandi differenze di restrizioni fra Catalogna e Madrid, con alcuni proprietari di bar e ristoranti catalani che avevano protestato contro le rigide chiusure, mentre i colleghi di Madrid – nonostante una situazione epidemiologica in certi casi peggiore – potevano tenere le serrande alzate fino alle 24.
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