Spagna, ci sono stati scontri e disordini in diverse città spagnole a seguito delle proteste contro le restrizioni

scontri madrid
Un fermo immagine del video de “El Mundo” con gli scontri di sabato 31 ottobre sera nella Gran Via di Madrid.

Negli ultimi giorni in Spagna ci sono stati disordini e scontri con le forze dell’ordine in decine di città a seguito di proteste conto le restrizioni anti-Covid, in particolare contro il coprifuoco e altre misure prese a seguito della nuova dichiarazione dello stato di allarme. Le proteste sono degenerate in scontri in una ventina di città spagnole, i più gravi a Madrid e Logroño. Quella appena trascorsa è stata la terza notte con disordini, ma già martedì 27 erano stati registrati i primi scontri in un quartiere di Siviglia. La Spagna guardava fino a pochi giorni fa alla situazione in Italia, dove gli scontri contro il coprifuoco sono iniziati già nel fine settimana del 25 ottobre. Ora si trova con una situazione simile anche nelle sue piazze, in un Paese che fa i conti con un blindamento generale dei confini regionali con confinamenti generalizzati anche a livello dei comuni.

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I disordini e gli scontri a Madrid, Logroño e altre città della Spagna

In alcuni casi si è trattato di piccoli disordini, in altri casi di proteste più grandi. Sabato sera, 31 ottobre, una protesta anti-restrizioni è sfociata in cassonetti incendiati e cariche della Polizia nel centro di Madrid.  I disordini sono avvenuti al termine di una manifestazione convocata alle 22 in Puerta del Sol, sotto lo slogan “Usciamo in piazza, la gente è stanca”. Centinaia di manifestanti si sono spostati verso il Teatro dell’Opera e, in seguito, in Plaza de España, dove sono state erette barricate e bruciati cassonetti per bloccare la Gran Via. Ci sono stati scontri con gli agenti antisommossa con lancio di pietre. Nella capitale 33 persone sono state arretate.  Scontri e disordini anche a Barcellona, Bilbao e Logroño, città che ha vissuto ieri la terza notte di proteste con cassonetti incendiati e interventi delle forze dell’ordine e dove sono stati saccheggiati alcuni negozi. Anche a Burgos ci sono stati scontri, nel quartiere Gamonal. Scontri a León e in altre città spagnole.

Il premier Pedro Sánchez ha condannato la violenza, ringraziando le forze dell’ordine. Il vicepresidente secondo del Governo e leader di Podemos, Pablo Iglesias, ha accusato “l’ultradestra” per aver organizzato le proteste. Anche la polizia catalana ha individuato dietro le proteste gruppi dell’estrema destra, ed il PP, il Partido Popular, ha accusato il partito Vox di appoggiarle, nonostante il partito abbia poi precisato che appoggia solo quelle pacifiche.

La Polizia nazionale ha escluso che ci sia una regia unica dietro i disordini, e non ha trovato “nessuna connessione” fra i diversi gruppi che sono scesi in strada. Fra questi ci sarebbero, secondo la Polizia, gruppi dell’estrema destra, soprattutto legati a gruppi di ultràs delle tifoserie, ma anche “piccoli gruppi dell’estrema sinistra, antisistema o piccoli delinquenti che approfittano dei saccheggi dei negozi per rubare”, si legge sul quotidiano El Paìs.

I video

Gli scontri di sabato 31 ottobre a Madrid.

Il servizio del Tg spagnolo dell’1 novembre 2020.

Scontri nella città di Logroño.

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