MADRID. La situazione venutasi a creare dopo l’arresto del rapper spagnolo Pablo Hasel, con manifestazioni che sfociano in scontri violenti con le forze dell’ordine in diverse città spagnole, sta creando nuove tensioni all’interno del governo di coalizione. Tutte le forze politiche, anche i socialisti, chiedono a Podemos, che ha solidarizzato con i manifestanti, di smarcarsi in modo chiaro dalle violenze – che sono peraltro, secondo quanto riportato dal Ministero degli Interni, portate avanti da una minoranza – ed oggi il premier Sánchez ha affermato che “la violenza è inaccettabile in una democrazia piena come quella spagnola”.
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In questa frase vi è una chiara nuova stoccata al leader di Podemos, Pablo Iglesias, che pochi giorni fa aveva affermato che in Spagna “non vi è una piena normalità democratica”, in riferimento alla presenza di numerosi leader politici catalani in carcere.
Le forze politiche chiedono a Podemos di smarcarsi dalle violenze
Dopo l’arresto del rapper, condannato a 9 mesi per alcuni testi delle sue canzoni (alcune delle quali augurano la morte di dirigenti dello Stato), ci sono state numerose manifestazioni, da Madrid a Barcellona, che sono terminate con scontri fra una parte dei manifestanti e le forze dell’ordine.
Il 17, a seguito dei violenti scontri avvenuti nella Puerta del Sol di Madrid, il portavoce di Podemos (partito che fa parte del governo) ha solidarizzato con i manifestanti e con la donna di 19 anni che a Barcellona ha perduto un occhio per l’impatto con una pallottola foam sparato dagli antisommossa catalani (in Spagna sono decine le persone che hanno subito danni agli occhi – a volte anche con la perdita della vista – per l’uso di questi strumenti).
Il fatto che il portavoce di Podemos abbia solidarizzato con i manifestanti, definendoli “antifascisti”, ha scatenato dure critiche non solo dall’opposizione ma anche dal socio di governo, il PSOE, per non aver preso le distanze in modo netto dalle violenze. La destra è arrivata a chiedere le dimissioni immediate del leader del partito, Pablo Iglesias, accusato di “fomentare il vandalismo”. La presidente della regione di Madrid, Isabel Ayuso (del PP), si è presentata davanti le telecamere con un sanpietrino in mano, prelevato nella Puerta del Sol danneggiata dai violenti scontri del 17 sera.
Unidas Podemos evita la condanna e presenta una richiesta di indulto per il rapper
Diversi esponenti di Unidas Podemos, che nel frattempo ha presentato una richiesta di indulto urgente per la scarcerazione del rapper Hasel, hanno preso le distanze dalle violenze sottolineando che “si può essere a favore delle manifestazioni, ma contrari ai disordini, provocati da una minoranza”. Altri hanno affermato di preferire le proteste pacifiche. Viene criticato però a Podemos di non aver preso le distanze in modo netto e con un comunicato ufficiale dall’uso della violenza. UP ha mantenuto il punto sulla necessità di una riforma del codice penale e sulla necessità di indultare il rapper in prigione.
Nelle manifestazioni, secondo quanto riportato anche dalla Polizia catalana e dal Ministero degli Interni, sono presenti in maggioranza persone che manifestano pacificamente contro l’incarcerazione del cantante, ma sono presenti anche “minoranze violente che si dedicano al saccheggio e al vandalismo”. La Polizia catalana si era detta “preoccupata” per il crescente uso di bengala e lancio di oggetti contro le forze dell’ordine. Nella manifestazione del 18 sera a Barcellona è stata colpita con violenza anche la sede de “el Periodico de Catalunya”. Gli scontri nella capitale catalana ricordano, in intensità, quelli dell’autunno 2019 a seguito della sentenza ai leader indipendentisti.
Gli scontri del 18 febbraio a Valencia e Barcellona
La sede del @elperiodico_cat víctima de la ira de los participantes en manifestación #LibertadPabloHasel #Hasel #altercados #Barcelona #PabloHasel pic.twitter.com/tj9ysrslel
— Alfonso Congostrina (@alfcongostrina) February 18, 2021
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